Il futuro della competitività europea è il titolo del Rapporto redatto da Mario Draghi e presentato al Parlamento Europeo lo scorso mese di settembre. Il Rapporto (che ormai è per tutti il Rapporto Draghi) è frutto di un lavoro accurato e impegnativo che, prevedibilmente, ha attratto una straordinaria attenzione. Anche quella del Menabò che nel suo numero 224 pubblica 5 contributi che di esso si occupano. La grande rilevanza delle questioni trattate, e la ricchezza degli argomenti proposti alla discussione, giustificano ampiamente questa attenzione, al di là dell’accordo che si possa avere con le diverse tesi e raccomandazioni contenute nel Rapporto.
In realtà, prendere seriamente, anche con spirito critico, quelle tesi e raccomandazioni sembra quasi doveroso. Gli articoli che pubblichiamo avanzano riflessioni critiche sugli obiettivi (finali e intermedi) che il Rapporto predilige, sugli strumenti che raccomanda per raggiungerli e anche sull’adeguatezza dei secondi per raggiungere i primi.
Tutto ciò sembra molto utile al Menabò che si propone di raccogliere altri contributi sul Rapporto e che auspica un dibattito ad ampio raggio ma costruttivo, in grado di influenzare le concrete decisioni politiche, alimentato dall’impegno a interrogarsi seriamente sul futuro dell’Europa, e non solo della sua competitività. Se non per altro, il Rapporto Draghi è prezioso perché offre questa possibilità.