ALL'INTERNO DEL

Menabò n. 192/2023

1 Maggio 2023

Diseguali anche nella disabilità?*

Maria De Paola analizza le richieste di Assegno Unico Universale per figli con disabilità allo scopo di approfondire la conoscenza del fenomeno della disabilità dei minori. De Paola trova che le richieste provengono soprattutto da genitori che hanno concepito figli in età molto giovane o che percepiscono redditi molto bassi e offre alcune possibili spiegazioni di queste evidenze che invitano a riflettere sul rapporto che si può stabilire tra disuguaglianza economica e disabilità dei minori.

Con l’introduzione, a marzo del 2002, dell’Assegno Unico Universale (AUU) i nuclei familiari hanno acquisito il diritto di presentare domanda per ottenere una prestazione monetaria mensile non soltanto per ciascuno dei figli minorenni a carico ma anche, se sono soddisfatti determinati requisiti, per figli maggiorenni fino al limite del 21° anno di età e, nel caso di figli con disabilità, anche oltre questo limite. 

Le domande presentate all’INPS per accedere all’AUU da parte di famiglie con figli con disabilità sono un’importante fonte di conoscenza del mondo della disabilità dei minori. Analizzando quelle domanda sono emerse evidenze, non sempre di facile interpretazione, alle quali sono dedicate queste note. 

A dicembre 2022 le richieste di AUU per figli con disabilità (fcd), cioè in condizioni di salute e con limitazioni nel funzionamento tali da impedire loro di svolgere le attività abituali, sono state circa 382 mila, cioè approssimativamente il 4% delle domande totali, che sono state circa 9,6 milioni. 

La prima evidenza è che le domande di AUU per fcd aumentano al crescere dell’età del figlio: nel caso di bambini tra 0 e 5 anni, esse rappresentano l’1,3% delle domande totali di AUU; tale percentuale cresce al 3,7% se l’età dei figli è compresa tra i 6 e i 12 anni e si attesta intorno al 3,4% per la fascia d’età 13-18 anni. Ciò può spiegarsi con la considerazione che molte disabilità legate alle condizioni di salute non sono diagnosticabili alla nascita ma vengono rilevate negli anni successivi. 

I dati di cui disponiamo ci permettono, poi, di gettare luce su una correlazione di grande interesse: quella tra le richieste di AUU per fcd ed età dei genitori al momento della nascita del figlio (non ci sono sostanziali differenze se consideriamo l’età al momento del concepimento calcolata considerando nove mesi di gestazione). L’interesse è suscitato anche da due fatti sufficientemente noti: all’aumentare dell’età della madre e del padre, da un lato, si riduce sensibilmente la probabilità di concepire un figlio, dall’altro cresce quella di avere un figlio con patologie genetiche che potrebbero sfociare in una disabilità. 

Per esprimerci su quella correlazione esaminiamo la relazione tra le percentuali di richiesta di AUU per fcd, da un lato, e età della madre e del padre, dall’altro. Iniziamo con l’età della madre. 

Come si può notare dal primo panello della Figura 1, la relazione che a noi interessa presenta un andamento ad U. La percentuale di domanda di AUU per fcd raggiunge i valori più alti (tra 6 e 7%) quando le madri, al momento della nascita del figlio, avevano tra 17 e 23 anni. La percentuale poi si riduce al crescere dell’età della madre raggiungendo un punto di minimo quando quest’ultima è di 33 anni. A partire dai 34 anni l’andamento risulta crescente e le percentuali sono piuttosto elevate dopo i 40 anni. L’ipotesi, a questo riguardo, è che con l’età della madre cresca anche il rischio di insorgenza di patologie biologiche genetiche che possono causare disabilità. 

La più alta percentuale di domande di AUU per fcd nel caso di mamme molto giovani appare più difficile da spiegare. Potrebbe darsi che queste giovani donne vivano in condizioni di maggiore disagio economico e sociale e che seguano comportamenti più rischiosi per la salute del nascituro. Ed appare anche possibile che queste donne non abbiano la consuetudine di sottoporsi a test diagnostici pre-natali.

Passando ad esaminare la correlazione tra la percentuale di domande di AUU per fcd e l’età del padre al momento del concepimento presenta l’andamento descritto nel secondo panello della Figura 1: la relazione è prima crescente (tra i 17 e 22 anni), poi tende a decrescere (23-38) e, successivamente, torna a crescere anche se con un andamento meno regolare, dopo i 40 anni. Vi è quindi una similarità, anche se non completa, con quanto si era rilevato nel caso delle madri. 

Figura 1: Richieste di AUU per figli con disabilità e età della madre e del padre (valori %)

Un ulteriore aspetto di interesse riguarda la relazione tra la richiesta di AUU per fcd e le condizioni socio-economiche della famiglia. Per acquisire qualche elemento di conoscenza, abbiamo unito i dati sulle richieste di AUU a quelli sui rapporti di lavoro annuali allo scopo di sfruttare le informazioni sulla situazione occupazionale dei genitori (limitatamente ai lavoratori dipendenti nel settore privato) nell’anno di nascita di ciascun figlio. 

Nella Figura 2 viene presentata la relazione tra retribuzione teorica del padre al momento della nascita del figlio e percentuale di domande di AUU per fcd. Si è scelto di utilizzare la retribuzione teorica, come indicatore della situazione reddituale del padre (e come vedremo in seguito della madre), in quanto non risente di eventi che potrebbero essere stati influenzati dalla nascita di un figlio con disabilità, quali assenze, congedi, straordinari, ecc.

Come si vede, le percentuali di richiesta di AUU sono elevate quando i livelli reddituali del padre sono bassi. In corrispondenza di una retribuzione teorica annua di circa 23.000 €, a livello del 7° decile, la percentuale di domande di AUU per fcd è pari a 2,74%. All’aumentare del reddito del padre le richieste di AUU diminuiscono in modo graduale, scendendo all’1,92% in corrispondenza di livelli retributivi uguali o superiori a 32.500 € circa.

Figura 2: Richieste di AUU per figli con disabilità e retribuzione annua del padre e della madre (valori %)

Un andamento simile si riscontra quando si considerano le retribuzioni delle madri: le percentuali di richieste di AUU sono più elevate quando i livelli reddituali sono bassi e viceversa. Sembrerebbe, dunque, che le condizioni economiche dei genitori giochino un ruolo importante nell’influenzare le richieste di AUU per fcd. 

Una possibile spiegazione è la seguente. I genitori temono che far riconoscere la disabilità del proprio figlio possa danneggiarlo nell’immediato in ambito scolastico e, in futuro, nell’accesso al lavoro. Ciò, naturalmente, dipende dalla persistente ed estesa diffusione di atteggiamenti discriminatori, in tutti i settori, nei confronti delle persone con disabilità. Di conseguenza, soltanto i genitori economicamente meno abbienti, che necessitano di un supporto economico per far fronte alle esigenze di un fcd, accettano di chiedere il riconoscimento della disabilità del proprio figlio. 

Potrebbe essere questa una spiegazione, penosa, delle più elevate percentuali di domande di AUU in corrispondenza di livelli reddituali più bassi. Ma potrebbe anche essere che il disagio economico elevi la probabilità che i figli abbiano disabilità perché esso comporta condizioni di vita e abitudini meno salutari (e più rischiose), nonché minori spese sanitarie e minori test di diagnosi pre-natali. A sostegno di questa interpretazione vi è il fatto che la correlazione negativa tra incidenza di richieste di AUU per beneficiari con disabilità e reddito dei genitori permane anche quando si considerino esclusivamente le richieste relative a figli con disabilità così gravi da implicare la non-autosufficienza. In questo caso, infatti, la prima spiegazione che abbiamo fornito è di più difficile applicazione.

Per stimare l’influenza esercitata da ciascuna delle variabili prima considerate a parità di altri fattori abbiamo fatto ricorso ad un modello di probabilità lineare in cui la variabile dipendente è binaria ed assume valore pari a 1 se la domanda di AUU riguarda un fcd e valore 0 altrimenti. Tra le variabili esplicative abbiamo considerato:

La Figura 3 riporta i coefficienti dell’analisi multivariata; la probabilità di richiedere l’AUU per figli con disabilità aumenta nel caso in cui il padre sia cittadino straniero e nel caso di figli avuti da partner diversi. La probabilità di disabilità è minore per i figli di sesso femminile e aumenta con l’età del figlio. Inoltre, a parità di altre condizioni, la probabilità di avere un figlio con disabilità tra i percettori di AUU il cui reddito si colloca al di sopra del settimo percentile della distribuzione è di circa 0.35 punti percentuali inferiore rispetto a quanto osservato per coloro che hanno redditi inferiori. Considerato che la probabilità di presentare domanda di AUU per un figlio con disabilità nel campione in esame è di circa 2.6%, ciò si traduce in una minore probabilità di figli con disabilità del 13% per i padri che hanno un reddito superiore alla mediana rispetto a quelli che hanno redditi inferiori.

Figura 3: Analisi delle determinanti socio-economiche dell’incidenza delle domande di AUU per figli con disabilità

Per quanto riguarda la variabilità territoriale dell’incidenza delle richieste di AUU per fcd la Figura 3 fornisce una mappa provinciale della percentuale di tali richieste rispetto al totale in ciascuna provincia ed è evidente che siamo di fronte a una notevole eterogeneità. La “geografia della disabilità” mostra che l’incidenza più elevata (corrispondente alle aree più scure) si registra in molte province del Sud Italia ed è superiore al 4,65%. Più precisamente, in tutte le province della Sardegna e della Calabria, e in alcune province della Puglia (Barletta-Trani, Bari, Taranto e Brindisi), della Sicilia (Messina e Palermo), della Basilicata, della Campania (Avellino, Benevento, Napoli), del Lazio (Roma, Latina, Rieti) e delle Marche (Ascoli Piceno, Fermo). Nelle province del Nord-Ovest i valori sono molto più bassi, prossimi al 2% in tutte le province del Trentino-Alto-Adige e del Friuli-Venezia-Giulia e in alcune province del Veneto (Verona, Padova, Venezia, Treviso, Belluno).

Figura 3: Distribuzione delle richieste di AUU per figli con disabilità 

In conclusione, le domande di AUU per fcd ci aiutano a disegnare meglio la mappa del disagio e delle disuguaglianze nel nostro paese, spesso confermando quanto si conosceva o si temeva sulla possibilità che svantaggi economici e minacce esistenziali, come sono le disabilità, siano tra loro perversamente collegati.


* Le idee e le opinioni espresse in questo articolo sono da attribuire esclusivamente all’autrice e non investono la responsabilità delle organizzazioni di appartenenza. Le evidenze qui riportate appariranno insieme ad altre analisi nel XXII rapporto annuale dell’INPS

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