ALL'INTERNO DEL

Menabò n. 221/2024

12 Settembre 2024

Nicola Caravaggio, Giuliano Resce, Agapito Emanuele Santangelo,

Il PNRR nella comunicazione istituzionale dei comuni

Nicola Caravaggio, Giuliano Resce e Agapito Emanuele Santangelo analizzano come i comuni italiani comunicano l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sui propri siti web. Utilizzando tecniche di web scraping, gli autori hanno monitorato le menzioni del PNRR tra il 2020 e il 2024, da cui emerge un aumento significativo nel 2024. Tuttavia, la comunicazione non è omogenea: esistono disparità tra Nord e Sud, con i comuni del Mezzogiorno che risultano meno attivi nella promozione del piano, per la diversa capacità amministrativa e di utilizzo e dei fondi.

I comuni italiani rappresentano il livello più vicino ai cittadini nell’amministrazione pubblica e svolgono un ruolo fondamentale nella produzione e nell’erogazione di beni e servizi legati alla crescita e allo sviluppo sostenibile. In quanto attori chiave in molte politiche, i comuni sono direttamente coinvolti nella pianificazione e nell’attuazione di iniziative cruciali per lo sviluppo dei territori di propria competenza. Non sorprende, quindi, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) abbia destinato circa 40 miliardi di euro ai comuni italiani, che partecipano a progetti finanziati dall’amministrazione centrale e contribuiscono all’implementazione locale degli investimenti previsti.

Nonostante il loro ruolo cruciale, i comuni italiani mostrano una notevole eterogeneità in termini di capacità amministrativa e performance istituzionale, influenzata da fattori come il dualismo tra Nord e Sud, oppure tra centri e periferie, così come le disparità fiscali tra i diversi territori. Con questo articolo ci proponiamo di analizzare la comunicazione istituzionale dei comuni in merito al PNRR, esaminando i loro siti web nel tempo, per valutare quanto e in che modo il Piano viene menzionato a livello locale.

Questo esercizio è rilevante non solo per valutare le differenze nella strategia comunicativa dei vari comuni, ma anche per comprendere come tali differenze possano riflettere disparità più ampie nelle capacità amministrative e, in ultima analisi, nell’efficacia dell’implementazione delle politiche. Analizzare le modalità comunicative permette di cogliere le priorità attribuite dai comuni al PNRR e di valutare la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni, fattori cruciali per il coinvolgimento dei cittadini e per il successo delle politiche pubbliche.

Analisi. L’approccio utilizzato prevede l’uso di un algoritmo di web scraping combinato con wayback machine(questo processo permette di avere a disposizione informazioni relative ai siti internet d’interesse, anche in periodi passati) con il quale abbiamo costruito una banca dati che raccoglie il contenuto della home page di tutti gli 8 mila siti dei comuni italiani dal 2020 al 2024. Per omogeneità, abbiamo raccolto le informazioni disponibili al 31 luglio di ogni anno. Dalle mappe riportate in Figura 1 emerge una distribuzione territoriale molto eterogenea. In generale, i riferimenti al PNRR tendono ad aumentare nel tempo, con un salto rilevante nel 2024.

Nei primi tre anni analizzati, il numero di comuni che menziona termini legati al PNRR è decisamente basso: 504 nel 2020, 486 nel 2021 e 676 nel 2022, arrivando a rappresentare poco più dell’8% dei comuni italiani. È però a partire dal 2023 che si registra un deciso aumento nel numero di comuni interessati a tematiche del PNRR – almeno stando ai loro siti web – con 2270 comuni, circa il 30% del totale. Infine, nel luglio 2024 i comuni che menzionano almeno una volta parole afferenti al PNRR nei loro siti web sono 3737, pari al 48,8% del totale. Pertanto, ad oggi, nonostante la crescita d’interesse solo la metà dei comuni italiani presenta un riferimento nella propria comunicazione istituzionale al PNRR. Un dato, questo, che potrebbe riflettere i tempi amministrativi del trasferimento di risorse dai livelli superiori a quelli inferiori di governo, un altro fattore potrebbe essere l’influenza delle linee guida per i siti della PA pubblicata dall’AgID nel luglio 2022.

Figura 1: Conteggio di parole connesse al PNRR nei siti dei comuni (2020-2024)

A livello territoriale, le medie regionali riportate in Figura 2 mostrano come il Trentino-Alto Adige sia una regione leader con una media di quasi tre ricorrenze a comune, seguito da Basilicata ed Emilia-Romagna. In coda alla classifica troviamo invece il Friuli-Venezia Giulia, seguito da Calabria, Abruzzo e Lazio. L’analisi regionale dei riferimenti al PNRR ci mostra un quadro eterogeneo del paese, sia a livello territoriale sia temporale. Sebbene ci si potesse aspettare che negli anni i riferimenti al piano sarebbero aumentati per i finanziamenti erogati nel tempo, le differenze regionali evidenziano come ci sia disomogeneità nella comunicazione dei comuni.

Figura 2: Conteggio di parole connesse al PNRR nei siti dei comuni (medie regionali 2020-2024)

In termini di macroarea, la Figura 3 evidenzia un chiaro dualismo Nord-Sud in cui il Mezzogiorno ha nettamente meno ricorrenze di parole legate al PNRR nei siti dei comuni, sia rispetto al Nord sia rispetto al Centro Italia. Questo dualismo si accentua nel 2024, anno in cui al Nord aumenta distintamente la ricorrenza di parole connesse al PNRR. Nell’ultimo anno analizzato, la media italiana di parole connesse al PNRR nei siti dei comuni è di 2,4 menzioni di parole, dato che arriva a 2,9 nel Nord, a 2,1 nel Centro e 1,8 nel Mezzogiorno. Questi valori evidenziano come la comunicazione istituzionale sul PNRR sia differenziata tra i comuni delle diverse macroaree per quanto concerne riferimenti al piano. Per aggiungere un ulteriore elemento all’analisi abbiamo considerato le risorse stanziate negli anni dal piano nazionale per verificare se i differenti approcci dei comuni sono connessi a un minore finanziamento comunale da PNRR.

Figura 3: Conteggio di parole connesse al PNRR nei siti dei comuni (medie per macroarea)

A fine luglio 2024 l’ammontare di finanziamenti PNRR allocati a livello comunale (considerando come soggetto attuare il comune) risulta di 19,36 miliardi di euro secondo i dati della piattaforma Open PNRR. Poco più della metà (51,8%) dei comuni italiani aveva almeno un progetto allocato con una media di finanziamento pro capite di circa 650 euro.

La Tabella 1 mostra che la relazione tra queste due variabili (presenza di parole legate al PNRR nei siti web comunali e ammontare di finanziamento PNRR allocato a livello comunale) è positiva e significativa, soprattutto quando sia il finanziamento sia il numero di parole connesse al PNRR è rapportato alla popolazione. Pertanto, l’andamento dei finanziamenti ricevuti dai comuni è connesso con la ricorrenza di parole relative al PNRR nei loro siti istituzionali.

Tabella 1: Correlazione tra Conteggio di parole connesse al PNRR nei siti dei comuni e Finanziamenti

Conclusioni. I comuni italiani giocano un ruolo fondamentale nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, la capacità di questi enti di comunicare efficacemente l’implementazione del piano varia notevolmente, come evidenziato dai dati del nostro studio. Al 31 luglio 2024 solo il 48,8% dei comuni italiani menziona il PNRR nei propri siti web. L’analisi rivela una crescente attenzione dei Comuni verso il PNRR negli ultimi anni, con un significativo aumento delle menzioni nei siti web comunali nel 2024. Tuttavia, questa tendenza non è uniforme su tutto il territorio nazionale: esiste un chiaro dualismo tra Nord e Sud Italia, con i comuni del Mezzogiorno che registrano un numero di menzioni significativamente inferiore rispetto al resto de Paese.

Questo dato risulta particolarmente rilevante se si considera che il Mezzogiorno è uno degli assi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno degli obiettivi è proprio quello di ridurre il divario economico e sociale tra il Nord e il Sud del Paese. A tal fine, il Mezzogiorno è destinatario di una quota consistente delle risorse complessive del PNRR, pari al 40%. Questo significa che, pur contando su una maggiore dotazione di risorse rispetto al resto delle regioni italiane, i comuni del Sud sembrano meno attivi nel promuovere o informare i cittadini sui progetti e sugli investimenti legati al Piano.

Questo squilibrio comunicativo potrebbe riflettere disparità più profonde, non solo in termini di capacità amministrativa, ma anche nella capacità di utilizzare in modo efficace le risorse messe a disposizione dal PNRR. La minore visibilità del Piano sui siti web dei comuni del Mezzogiorno potrebbe indicare una limitata capacità di coinvolgere i cittadini, un aspetto che rischia di influire negativamente sull’efficacia delle politiche pubbliche e sul raggiungimento degli obiettivi del PNRR nella riduzione delle disparità territoriali. Questa disomogeneità nella comunicazione istituzionale è anche connessa all’efficacia delle amministrazioni locali nell’accesso ai finanziamenti del PNRR. Infatti, la relazione tra il volume della comunicazione istituzionale sul PNRR e il livello di finanziamento ricevuto dai comuni è positiva e significativa: i comuni che ricevono maggiori finanziamenti tendono a dedicare più spazio alla comunicazione del piano sui loro siti web.

In generale, l’adozione degli strumenti utilizzati in questo studio, come il text mining e il web scraping, insieme all’uso della wayback machine, rappresenta una soluzione innovativa per valutare in modo sistematico alcuni aspetti della comunicazione istituzionale adottata dagli enti locali. Questi strumenti permettono non solo un monitoraggio in tempo reale, ma anche un’analisi retrospettiva delle comunicazioni sui siti web dei comuni italiani, fornendo una visione chiara delle menzioni e dei riferimenti a temi specifici come il PNRR. Le tecniche usate in questo lavoro hanno un importante potenziale applicativo, in quanto possono offrire ai policy maker un indicatore prezioso per monitorare l’efficacia dell’allocazione dei fondi.

Monitorare in maniera automatica come gli enti locali comunicano in merito ai progetti finanziati garantisce una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, può consentire di identificare rapidamente le aree che potrebbero richiedere interventi aggiuntivi o un maggiore supporto comunicativo, aiuta nella misurazione empirica e costante dell’efficacia delle politiche di comunicazione in relazione agli investimenti effettuati e ai risultati ottenuti. Il metodo adottato in questo lavoro può fornire un supporto prezioso per i comuni italiani per monitorare e gestire iniziative innovative, che spesso comprendono l’integrazione della tecnologia sui temi della Digital Transformation e delle Smart City, per le quali i siti web sono punti di riferimento fondamentali poiché offrono ai cittadini l’accesso ai servizi e alle informazioni rilevanti.

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