ALL'INTERNO DEL

Menabò n. 188/2023

26 Febbraio 2023

La cultura per la salute e il benessere nell’UE. Cinque buone ragioni per farsi ispirare

Annalisa Cicerchia e Martina Caroleo ricordano che da molti anni vengono proposte attività culturali, artistiche e creative con lo scopo di migliorare la salute e il benessere delle persone, riducendo ansia e depressione, migliorando la capacità di regolare le emozioni e proteggendo contro alcune malattie degenerative. L’Unione Europea sostiene queste attività e alla fine del 2022 la Commissaria europea Mariya Gabriel ha raccolto quelle realizzate con l’aiuto della UE in un catalogo dal quale Cicerchia e Caroleo ne estraggono alcune.

Da una trentina di anni, studi e sperimentazioni associano la partecipazione ad attività culturali al miglioramento della salute e del benessere delle persone. Il coinvolgimento regolare in attività artistiche, creative e culturali può aiutare a ridurre ansia e depressione e può migliorare la capacità di regolare le emozioni. Una vita piena di esperienze culturali ha effetti sul benessere fisico e sociale, e si è dimostrata protettiva nei confronti di alcune malattie degenerative, delle quali aiuta a gestire gli impatti. Sul piano delle life skills, la pratica di arte, cultura e creatività sviluppa e migliora l’empatia, la comunicazione e il processo decisionale. 

L’Unione Europea sostiene ormai da tempo, e in una modalità sempre più trasversale, politiche e progetti che collegano la cultura alla salute e al benessere. Certo, anche a causa delle conseguenze ancora pesanti della pandemia sulla salute e in modo particolare sulla salute mentale delle persone – soprattutto quelle più svantaggiate – sarebbe necessario salire di scala e agire rapidamente, con maggiore coinvolgimento dei settori più direttamente interessati, cioè quelli della salute, delle politiche sociali e dell’innovazione.

Negli ultimi due anni, i finanziamenti comunitari di progetti su cultura e salute sono stati tanti e significativi, al punto che, alla fine del 2022, Mariya Gabriel, la Commissaria europea per Innovazione, Ricerca, Istruzione, Cultura e Giovani, ha voluto raccoglierle in una sorta di catalogo, per proporle come incoraggiamento e ispirazione ai tanti che riconoscono le potenzialità di questo nuovo campo ibrido di studio, di pratica e di politiche. 

Abbiamo parlato qualche mese fa sul Menabò, di Voci della cultura, il programma di dialogo strutturato tra il settore culturale dell’UE e la Commissione europea, che ha recentemente (2023) pubblicato un rapporto sul ruolo dei settori culturali e creativi nel migliorare la salute mentale dei giovani, con l’obiettivo di generare idee di progetto e raccomandazioni politiche per i settori culturali e creativi e per i decisori politici. 

Proponiamo qui una nostra piccola selezione di progetti dalla rassegna pubblicata dalla Commissione Europea, che ne comprende 18. Oltre che per disciplina artistica e beneficiari, le attività variano per durata, paesi coinvolti, dimensione economica e programma comunitario di finanziamento. 

Azioni preparatorie: Culture for Health (C4H)

CultureForHealth è il progetto attuativo dell’Azione preparatoria dell’UE “Sviluppo di politiche dal basso per la cultura e il Benessere nell’UE”. Coinvolge partner belgi, francesi, sloveni, danesi e romeni. Avviato nel 2021 e concluso nel 2023, con un fondo di 500.000 euro, C4H mira a facilitare lo scambio di conoscenze, esperienze e storie di successo nell’UE relative al ruolo della cultura per il benessere e la salute, mappare le pratiche esistenti più rilevanti, realizzare sul campo alcuni progetti pilota su piccola scala e fornire una serie di raccomandazioni per le politiche. Il progetto ha raccolto le evidenze da oltre 300 studi scientifici studi sul contributo della partecipazione ad attività culturali al miglioramento della salute e del benessere. Il Rapporto conclusivo è stato pubblicato a gennaio 2023. Il progetto ha anche prodotto una banca dati di iniziative su cultura, salute e benessere, che raccoglie circa 700 progetti, ricercabili per paese, beneficiari, e discipline artistiche. La mappatura è ancora aperta ai contributi volontari.

Da Europa Creativa: Art4Psy

Art4Psy  ha associato dal 2018 al 2021 partner greci, belgi e cechi in un progetto di piccola scala (entro i 200.000 euro) per promuovere, attraverso l’arte, l’inclusione sociale delle persone con problemi di salute mentale. Il progetto ha prodotto di un toolkit, che raccoglie metodologie, buone pratiche, attività e altro materiale e può essere utilizzato dagli operatori della salute mentale, e una biblioteca digitale in cui sono esposte e promosse opere d’arte di pazienti con disturbi mentali provenienti da tutto il mondo. Infine, sono stati realizzati tre festival ART4PSY (uno in ogni paese), composti da uno spettacolo teatrale (che il progetto accompagna a partire dalla stesura del testo e fino alla sua realizzazione), una mostra di pittura e una mostra fotografica, e ai quali hanno lavorato insieme esperti di salute mentale, artisti e pazienti.

Da Europa Creativa: ClowNexus

“Clowning Connect us – ClowNexus” è un progetto di tre anni coordinato dall’Organizzazione “Red Noses Clowndoctors International”, finanziato con 1.190.495 euro e che vede come partner la Finlandia, l’Ungheria, la Lituania, la Norvegia, la Spagna, l’Austria, la Croazia e la Slovenia. Le Organizzazioni di clown per la salute di questi 8 Paesi Europei usano l’arte e l’umorismo per sviluppare legami sociali e consentire una migliore comunicazione con le persone affette da demenza e con i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Il legame tra il pubblico e i clown è forte, perché molto spesso le persone condividono le loro storie, i loro pensieri e le loro preoccupazioni. Il progetto ha risposto alla crisi del COVID-19 escogitando modi alternativi per coinvolgere gli anziani, ad esempio organizzando incontri nei giardini delle case di riposo, esibendosi davanti alle loro finestre e organizzando parate per le strade, con visite online e persino avviando forme di corrispondenza con i residenti.

Da Horizon 2020 e Horizon Europe: MUTE

MUTE è un progetto greco e cipriota quinquennale, avviato nel 2021 e finanziato per un costo totale di € 1.899.587 nell’ambito del programma Excellent Science dell’European Research Council. Il suo oggetto di ricerca sono la violenza sonora, le testimonianze acustiche e l’etica dell’ascolto, oltre ad approfondire l’armamento della musica e dei suoni in situazioni di isolamento e sfollamento, alla luce degli sviluppi transnazionali nel campo delle tecnologie del terrore dalla guerra fredda a oggi. Il progetto chiarisce inoltre i modi con cui la musica e i suoni possono diventare uno strumento per rivendicare le proprie azioni e studia le sfide etiche di tale ricerca, nonché dei programmi musicali per carcerati e rifugiati. L’approccio comparativo di MUTE coinvolge esperienze che hanno avuto luogo a Cipro, in Grecia, in Unione sovietica, in Russia, in America del Sud, ecc. Si tratta di uno studio teorico, empirico e interdisciplinare che riunisce la (etno)musicologia, l’antropologia sociale, la storia, la teoria critica, le leggi sui diritti umani e l’arte sonora.

Da Horizon 2020 e Horizon Europe: Preservation and Efficacy of Music and Singing in Ageing, Aphasia, and Alzheimer’s Disease (Premus)

Un altro progetto selezionato e finanziato con 1,5 milioni di euro dal programma Excellence Science dell’European Research Council, questa iniziativa finlandese 2019-2024 propone la musica e il canto per il benessere di anziani e persone con morbo di Alzheimer e afasia. La letteratura di settore presenta evidenze significative in merito alla conservazione di ricordi indotti dalla musica e di emozioni nel canto. Ciò potrebbe rendere la musica e il canto canali alternativi per l’espressione verbale ed emotiva, inducendo ricordi e autoconsapevolezza. In questo contesto, il progetto PREMUS individua e compara gli effetti delle diverse profondità nel coinvolgimento di anziani in attività di canto sulla percezione e la produzione del parlato, nonché sul funzionamento cognitivo, emotivo e sociale. Il gruppo di ricerca sta analizzando le basi sociali e neurali degli effetti del canto nel normale invecchiamento rispetto a diverse fasi del morbo di Alzheimer. L’obiettivo di PREMUS consiste nell’esplorazione e nella formulazione di interventi innovativi basati su canto corale, intonazione melodica e musicoterapia in anziani e pazienti affetti da afasia e da demenza.

Molti di questi programmi, lanciati prima del 2020, durante la pandemia si sono dovuti misurare con nuove necessità e nuove condizioni operative. Pochi si sono interrotti. La maggior parte è andata avanti, mettendo in atto risposte innovative, per lo più digitali, che hanno permesso a molte persone in grande difficoltà di ricevere un supporto significativo.

Gli esempi proposti qui e quelli raccolti nella pubblicazione della Commissione Europea contribuiscono a documentare come questo nuovo campo ibrido di attività e di studio abbia probabilmente superato la fase della mera sperimentazione e mostri, almeno in alcuni settori, maturità e solidità. Se alcuni progetti si concentrano maggiormente sulla raccolta e sullo scambio di conoscenze, altri sono più operativi e lavorano direttamente sul campo. In ogni caso, globalmente si riscontra ancora una difficoltà da parte dei decisori delle Politiche Sociali nel riconoscere questo nuovo approccio, che utilizza l’arte e la creatività in favore della salute e del benessere, come uno strumento effettivamente attuabile e da regolamentare all’interno del Settore Sanitario. Per ora, quindi, rimangono un mosaico di iniziative che dipendono ancora molto dalla buona volontà di alcuni attori sociali. 

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