Menabò n. 190/2023

IN QUESTO NUMERO

Il bisogno (disperato?) di politica per la gente comune

Marcello Basili e Maurizio Franzini raccontano di un dialogo con un loro amico reduce da un’esperienza in ospedale nel corso della quale ha avuto occasione di porsi varie domande sul funzionamento di alcuni servizi essenziali. A sollecitarlo è stato il colloquio con un’infermiera, madre di tre figli, che gli ha illustrato con grande precisione alcuni problemi, che la gente comune come lei incontra nella sanità, nella scuola e per la casa. Partendo da questo colloquio Basili e Franzini sostengono che vi è un gran bisogno di politica per la gente comune.
Marcello Basili e Maurizio Franzini raccontano di un dialogo con un loro amico reduce da un’esperienza in ospedale nel corso della quale ha avuto occasione di porsi varie domande sul funzionamento di alcuni servizi essenziali. A sollecitarlo è stato il colloquio con un’infermiera, madre di tre figli, che gli ha illustrato con grande precisione alcuni problemi, che la gente comune come lei incontra nella sanità, nella scuola e per la casa. Partendo da questo colloquio Basili e Franzini sostengono che vi è un gran bisogno di politica per la gente comune.
Andrea Boitani, Maurizio Franzini e Elena Granaglia ricollegandosi ai diversi contributi sul tema del merito e della meritocrazia recentemente pubblicati sul Menabò tentano di portare chiarezza in un dibattito esposto al rischio di confusione anche per la complessità delle questioni da affrontare. I quattro autori ritengono che sia utile distinguere tra merito individuale e prestazione meritevole e illustrano le conclusioni alle quali giungono seguendo questa distinzione, anche in relazione al rapporto tra merito e mercato.
Andrea Boitani, Maurizio Franzini e Elena Granaglia ricollegandosi ai diversi contributi sul tema del merito e della meritocrazia recentemente pubblicati sul Menabò tentano di portare chiarezza in un dibattito esposto al rischio di confusione anche per la complessità delle questioni da affrontare. I quattro autori ritengono che sia utile distinguere tra merito individuale e prestazione meritevole e illustrano le conclusioni alle quali giungono seguendo questa distinzione, anche in relazione al rapporto tra merito e mercato.
Lisa Pelling ricostruisce alcuni argomenti centrali nel dibattito sulla meritocrazia partendo dal libro di Young del 1958 e dal modo nel quale è stato interpretato dai liberali di destra e di sinistra. Pelling mette in luce i limiti delle prevalenti interpretazioni della meritocrazia e indica le ragioni, riconducibili al rischio che essa porti verso una società di classe, per le quali i socialdemocratici dovrebbero tenersi lontani dalle idee meritocratiche, soprattutto se vogliono ricollegarsi a les classes populaires.
Lisa Pelling ricostruisce alcuni argomenti centrali nel dibattito sulla meritocrazia partendo dal libro di Young del 1958 e dal modo nel quale è stato interpretato dai liberali di destra e di sinistra. Pelling mette in luce i limiti delle prevalenti interpretazioni della meritocrazia e indica le ragioni, riconducibili al rischio che essa porti verso una società di classe, per le quali i socialdemocratici dovrebbero tenersi lontani dalle idee meritocratiche, soprattutto se vogliono ricollegarsi a les classes populaires.
Enrico D’Elia si occupa degli algoritmi per il trading ad alta frequenza (HFT) in Borsa. D’Elia dopo averne spiegato le principali caratteristiche sottolinea il fatto che essi consentono ad alcuni operatori di conoscere le mosse degli altri in anticipo e di utilizzare questa conoscenza per effettuare le transazioni. D’Elia sostiene che ciò assicura loro un vantaggio ingiustificato, che spesso è utilizzato per manipolare il mercato rendendo visibile agli investitori una realtà puramente virtuale dei prezzi e traendone forti guadagni.
Enrico D’Elia si occupa degli algoritmi per il trading ad alta frequenza (HFT) in Borsa. D’Elia dopo averne spiegato le principali caratteristiche sottolinea il fatto che essi consentono ad alcuni operatori di conoscere le mosse degli altri in anticipo e di utilizzare questa conoscenza per effettuare le transazioni. D’Elia sostiene che ciò assicura loro un vantaggio ingiustificato, che spesso è utilizzato per manipolare il mercato rendendo visibile agli investitori una realtà puramente virtuale dei prezzi e traendone forti guadagni.

FOCUS

Leonello Tronti ricorda Ezio Tarantelli, assassinato 38 anni fa dalle Brigate Rosse, e ripercorre il suo pensiero e la sua troppo breve esperienza, inquadrandola nel progetto politico-sociale della Costituzione. In particolare Tronti ricorda che Tarantelli, in piena crisi inflazionistica internazionale, propose di predeterminare il rientro dall’inflazione attraverso obiettivi concertati di prezzi, salari e fisco, assegnando al sindacato un ruolo di protagonista con governo e imprese nella definizione della manovra economica.

FOCUS

Francesca Bergamante si occupa del lavoro agile e sottolinea che il lavoro agile è entrato in scena in modo dirompente ma con diverse articolazioni. Nel pubblico ha più che altro costituito un momento di sperimentazione, nel privato ha rappresentato un’occasione da sfruttare che si è tradotta nel miglioramento della sua qualità. Il lavoro agile ha però riproposto alcuni dualismi soprattutto relativamente alle differenze di genere e ai carichi di cura. E le preferenze rispetto alla eventuale continuazione del lavoro con questa modalità sembrano confermarlo.

FOCUS

Valentina Pazè sostiene che in un’epoca in cui la libertà viene celebrata come il valore supremo torna in primo piano la questione della mercificazione del corpo. I fenomeni della prostituzione e della maternità surrogata, in particolare, pongono difficili interrogativi all’etica, al diritto, alla politica. E’ possibile stabilire un limite a ciò che i soldi possono comprare? Che dire quando sono le donne stesse a rivendicare il diritto di disporre del proprio corpo come se si trattasse di una merce? Quale rapporto esiste tra libertà e mercato?

CONTRAPPUNTI

Fabrizio Patriarca prendendo spunto dalla conferma del bonus cervelli, che prevede un trattamento fiscale di vantaggio per i ricercatori italiani all’estero che decidono di rientrare nel nostro paese, utilizza argomenti tratti da diverse branche della teoria economica per sostenere che il bonus si configura come una politica di second best, come tale esposta a numerosi potenziali svantaggi, e delinea qualche soluzione alternativa che può apparire perfino provocatoria.

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