Menabò n. 199/2023

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La BCE, l’inflazione, l’Italia

Roberto Tamborini a proposito della stabilità dei prezzi ribadisce che essa è una priorità della BCE, ma osserva che il risultato non dipende solo dalla BCE, né per la Zona Euro nel complesso né tanto meno per ciascun paese. La cooperazione tra BCE e governi può rendere la disinflazione più efficace e meno costosa per ciascuno. Il governo italiano, con un'inflazione maggiore della media, ha meno di altri motivi per contestare la strategia della BCE, mentre ha più di altri spazio di manovra per contribuire ad imbrigliare i fattori nazionali dell'inflazione.
Roberto Tamborini a proposito della stabilità dei prezzi ribadisce che essa è una priorità della BCE, ma osserva che il risultato non dipende solo dalla BCE, né per la Zona Euro nel complesso né tanto meno per ciascun paese. La cooperazione tra BCE e governi può rendere la disinflazione più efficace e meno costosa per ciascuno. Il governo italiano, con un'inflazione maggiore della media, ha meno di altri motivi per contestare la strategia della BCE, mentre ha più di altri spazio di manovra per contribuire ad imbrigliare i fattori nazionali dell'inflazione.
Luigi Di Gaetano e Andrea Pezzoli si interrogano su cosa sta cambiando nel controllo delle concentrazioni, in genere, e nel settore digitale, in particolare. Le teorie antitrust tradizionali sono sufficienti? In che misura valgono in un mondo sempre più connesso, dinamico e basato sui dati? Come innovare garantendo certezza giuridica? Gli autori affrontano queste questioni e sottolineano che non possiamo ignorare gli effetti dei fenomeni in atto perché difficili da prevedere o quantificare e poi stupirci dell’irresistibile crescita del potere di mercato delle grandi piattaforme digitali.
Luigi Di Gaetano e Andrea Pezzoli si interrogano su cosa sta cambiando nel controllo delle concentrazioni, in genere, e nel settore digitale, in particolare. Le teorie antitrust tradizionali sono sufficienti? In che misura valgono in un mondo sempre più connesso, dinamico e basato sui dati? Come innovare garantendo certezza giuridica? Gli autori affrontano queste questioni e sottolineano che non possiamo ignorare gli effetti dei fenomeni in atto perché difficili da prevedere o quantificare e poi stupirci dell’irresistibile crescita del potere di mercato delle grandi piattaforme digitali.
Gian Paolo Rossini, in un articolo diviso in due parti, sintetizza l’analisi di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta. Nella prima parte - dedicata alle proposte del 2009 e al loro riesame del 2015 – Rossini spiega che la stabilità biofisica del pianeta, perturbata dalle attività umane, è necessaria per il benessere umano, ma ne vanno comprese le condizioni. Per individuare i processi biofisici autoregolativi della Terra occorre definire i parametri che li determinano e indicare per ciascuno i limiti dello spazio operativo sicuro per l’umanità.
Gian Paolo Rossini, in un articolo diviso in due parti, sintetizza l’analisi di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta. Nella prima parte - dedicata alle proposte del 2009 e al loro riesame del 2015 – Rossini spiega che la stabilità biofisica del pianeta, perturbata dalle attività umane, è necessaria per il benessere umano, ma ne vanno comprese le condizioni. Per individuare i processi biofisici autoregolativi della Terra occorre definire i parametri che li determinano e indicare per ciascuno i limiti dello spazio operativo sicuro per l’umanità.
Laura Pennacchi, sullo sfondo di un suo viaggio memorabile a Budapest a fine anni ‘60 per conoscere Lukàcs, ci mostra la perdurante attualità di Storia e coscienza di classe, a 100 anni dalla pubblicazione, restituendoci la figura di un grande maestro e intellettuale. Da tenere a mente ancora oggi: la dimensione spirituale del potere; il ruolo della conoscenza e della soggettività; la progressiva reificazione del sociale e del naturale nel capitalismo, favorita dal convincimento della calcolabilità di tutto, dal dominio dell’economico e dall’alienazione degli individui da sé.
Laura Pennacchi, sullo sfondo di un suo viaggio memorabile a Budapest a fine anni ‘60 per conoscere Lukàcs, ci mostra la perdurante attualità di Storia e coscienza di classe, a 100 anni dalla pubblicazione, restituendoci la figura di un grande maestro e intellettuale. Da tenere a mente ancora oggi: la dimensione spirituale del potere; il ruolo della conoscenza e della soggettività; la progressiva reificazione del sociale e del naturale nel capitalismo, favorita dal convincimento della calcolabilità di tutto, dal dominio dell’economico e dall’alienazione degli individui da sé.
Ruggero Paladini presenta un’utile sintesi delle nuove norme sulla tassazione delle multinazionali, i cosiddetti due pilastri proposti dall’OCSE, riguardanti l’allocazione delle imposte tra giurisdizioni e la fissazione di un prelievo minimo del 15%. Paladini mette in luce punti di forza ed elementi di debolezza delle nuovenorme e, in particolare, illustra la Income Inclusion Rule e la Undertaxed Profits Rule. Successivamente si sofferma sul delicato problema della riservatezza dei dati fiscali delle imprese multinazionali.
Ruggero Paladini presenta un’utile sintesi delle nuove norme sulla tassazione delle multinazionali, i cosiddetti due pilastri proposti dall’OCSE, riguardanti l’allocazione delle imposte tra giurisdizioni e la fissazione di un prelievo minimo del 15%. Paladini mette in luce punti di forza ed elementi di debolezza delle nuovenorme e, in particolare, illustra la Income Inclusion Rule e la Undertaxed Profits Rule. Successivamente si sofferma sul delicato problema della riservatezza dei dati fiscali delle imprese multinazionali.
Filomena Pietrovito, Alberto Pozzolo, Giuliano Resce e Antonio Scialà esplorano la relazione tra decentramento fiscale e redistribuzione del reddito all'interno delle regioni dei paesi dell'OCSE. I loro risultati indicano che un maggiore decentramento fiscale e un'alta autonomia fiscale delle regioni sono associati a una minore redistribuzione del reddito all'interno delle regioni stesse. La spesa pubblica decentrata può invece contribuire alla redistribuzione del reddito, ma solo se le risorse a livello locale sono sufficienti.
Filomena Pietrovito, Alberto Pozzolo, Giuliano Resce e Antonio Scialà esplorano la relazione tra decentramento fiscale e redistribuzione del reddito all'interno delle regioni dei paesi dell'OCSE. I loro risultati indicano che un maggiore decentramento fiscale e un'alta autonomia fiscale delle regioni sono associati a una minore redistribuzione del reddito all'interno delle regioni stesse. La spesa pubblica decentrata può invece contribuire alla redistribuzione del reddito, ma solo se le risorse a livello locale sono sufficienti.

FOCUS

Riccardo Zolea esamina la metodologia di calcolo del valore aggiunto del settore finanziario tramite i dati di contabilità nazionale e ne rileva i limiti nel rappresentare correttamente la profittabilità del settore bancario. Zolea sostiene che concepire questo settore come un settore produttivo con caratteristiche particolari potrebbe risolvere il problema e le statistiche della Banca d’Italia sembrano coerenti con questa concezione. Zolea osserva inoltre che quella metodologia sembra basata su una concezione esogena dell’offerta di moneta, oggi sempre più criticata.

FOCUS

Arianna Gatta traccia una panoramica dell’accesso delle persone senza dimora a Reddito di Cittadinanza, Reddito di Emergenza ed Invalidità Civile basandosi sui risultati emersi da uno studio condotto a Roma. Inoltre, Gatta fornisce una stima della platea potenziale di beneficiari del nuovo Assegno di Inclusione e mostra che, a meno di forti investimenti nei servizi sociali ed abitativi, questa misura, come anche il Supporto per la Formazione e Lavoro, per chi non ha una dimora sarà ancora meno accessibile delle precedenti misure.

FOCUS

Roberto Iacono discute le recenti riforme del reddito minimo in Norvegia che hanno introdotto obblighi di attivazione per i percettori del beneficio e prevedono sanzioni, da applicare con modalità particolare, per chi non adempie. Il principale risultato che emerge dai dati analizzati è che l’attivazione obbligatoria con sanzioni non sembra accrescere l’efficienza e l’equità della misura. Questi risultati possono contribuire ad informare il dibattito sul reddito minimo e sul suo rapporto con l’attivazione nel nostro paese.

CONTRAPPUNTI

Civil servant a proposito di pensioni osserva che il metodo contributivo viene spesso considerato equo e sostenibile ma, come tutti i sistemi previdenziali, la sua efficacia non prescinde dalla effettiva disponibilità delle risorse da destinare ai pensionati. Civil Servant ritiene che la vera questione sia come investire il risparmio previdenziale in modo da far crescere le risorse future e sostiene che una buona idea sarebbe quella di impiegare parte dei contributi sociali per stimolare lo sviluppo economico.

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