Menabò n. 201/2023

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Il pericolo della secessione dei ricchi*

È attualmente in discussione al Senato un disegno di legge governativo che potrebbe aprire la strada alla concessione di poteri molto maggiori e di risorse finanziarie assai rilevanti alle regioni che hanno avanzato la richiesta di autonomia differenziata. Gianfranco Viesti sintetizzando i principali contenuti di un suo recente volume spiega perché se questo avvenisse sarebbe seriamente minacciata l’unità sostanziale del nostro paese e potrebbe configurarsi una “secessione dei ricchi”.
È attualmente in discussione al Senato un disegno di legge governativo che potrebbe aprire la strada alla concessione di poteri molto maggiori e di risorse finanziarie assai rilevanti alle regioni che hanno avanzato la richiesta di autonomia differenziata. Gianfranco Viesti sintetizzando i principali contenuti di un suo recente volume spiega perché se questo avvenisse sarebbe seriamente minacciata l’unità sostanziale del nostro paese e potrebbe configurarsi una “secessione dei ricchi”.
Gian Paolo Rossini nella seconda parte del suo articolo che sintetizza l’elaborazione di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta, illustra gli sviluppi più recenti, frutto di una riflessione interdisciplinare di studiosi di scienze naturali e sociali. Tali sviluppi portano a distinguere limiti sicuri e limiti giusti del Sistema Terra e a proporre valori diversi per il clima e altri processi autoregolativi del pianeta. Rossini sottolinea la necessità di inserire nell’elaborazione considerazioni valoriali e prescrittive.
Gian Paolo Rossini nella seconda parte del suo articolo che sintetizza l’elaborazione di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta, illustra gli sviluppi più recenti, frutto di una riflessione interdisciplinare di studiosi di scienze naturali e sociali. Tali sviluppi portano a distinguere limiti sicuri e limiti giusti del Sistema Terra e a proporre valori diversi per il clima e altri processi autoregolativi del pianeta. Rossini sottolinea la necessità di inserire nell’elaborazione considerazioni valoriali e prescrittive.
Federico Butera presenta I principali contenuti del suo ultimo (39°) libro (Disegnare l'Italia.Politiche e progetti per organizzazioni e lavori di qualità. Egea 2023) che si propone di spiegare, basandosi su esperienze di successo, un solido impianto teorico e buone pratiche gestionali e tecnologiche, come sviluppare nuove forme di stabili strutture sociotecniche robuste e flessibili centrate sui processi e sull’innovazione, che superino i modelli burocratici e taylor-fordisti e che potenzino la dimensione di istituzioni economiche e sociali.delle organizzazioni.
Federico Butera presenta I principali contenuti del suo ultimo (39°) libro (Disegnare l'Italia.Politiche e progetti per organizzazioni e lavori di qualità. Egea 2023) che si propone di spiegare, basandosi su esperienze di successo, un solido impianto teorico e buone pratiche gestionali e tecnologiche, come sviluppare nuove forme di stabili strutture sociotecniche robuste e flessibili centrate sui processi e sull’innovazione, che superino i modelli burocratici e taylor-fordisti e che potenzino la dimensione di istituzioni economiche e sociali.delle organizzazioni.
Emiliano Mandrone spiega perchè il salario minimo può far comodo a molti. Ai lavoratori che vogliono impieghi meglio retribuiti. Agli imprenditori onesti che sono stanchi della concorrenza sleale di chi propone paghe da fame e contratti precari. Ai sindacati che fanno fatica ad ottenere giuste rivendicazioni per tutti i lavoratori. Ai consumatori che necessitano di un sistema che garantisca il mantenimento del potere d’acquisto. Alle donne che avranno finalmente un beneficio netto a lavorare. Allo Stato che avrebbe più gettito fiscale.
Emiliano Mandrone spiega perchè il salario minimo può far comodo a molti. Ai lavoratori che vogliono impieghi meglio retribuiti. Agli imprenditori onesti che sono stanchi della concorrenza sleale di chi propone paghe da fame e contratti precari. Ai sindacati che fanno fatica ad ottenere giuste rivendicazioni per tutti i lavoratori. Ai consumatori che necessitano di un sistema che garantisca il mantenimento del potere d’acquisto. Alle donne che avranno finalmente un beneficio netto a lavorare. Allo Stato che avrebbe più gettito fiscale.

FOCUS

Massimo Armenise, Annamaria Fiore e Marco Costantino esaminano il tema dello spreco alimentare in Europa, la cui riduzione è un target di Agenda 2030. Dopo aver constatato che non esistono in Italia, né negli altri Stati Membri statistiche ufficiali o sperimentali disaggregate a livello NUTS2, avanzano la proposta di un indicatore regionale del dato nazionale che considerano necessario per individuare le eterogeneità territoriali e consentire alle regioni di disporre di una base informativa solida per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030 a livello locale.

FOCUS

Nel 2016, nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, è stato introdotto in Italia il Bonus Asili Nido. Stefania Lucchini dà conto del ricorso al bonus distinguendo nidi pubblici e privati, fornendo dati dettagliati a livello territoriale sia sul numero di beneficiari sia sul grado di copertura del contributo in relazione alle spese effettivamente sostenute dalle famiglie. Ciò permette una valutazione dei risultati fin qui conseguiti e dell'importanza della misura anche in relazione al preoccupante fenomeno della denatalità.

FOCUS

Paola Biasi, Maria De Paola e Luca Sommario dopo aver ricordato che tra i numerosi effetti del lavoro da remoto possono esservi anche quelli sull’incidenza delle assenze per malattie, che potrebbero ridursi grazie alla possibilità, nei casi di malattie meno gravi di continuare a svolgere le proprie mansioni da casa. L'analisi dei dati di un importante ente pubblico italiano conferma questa ipotesi: la diffusione del lavoro da remoto si sono significativamente ridotte le assenze per malattia dei dipendenti.

CONTRAPPUNTI

Enrico D’Elia e Stefania Gabriele sostengono che i piani di rilancio dell’economia e di riforma della Pubblica Amministrazione non possono avere successo se il personale pubblico non è qualificato, motivato e numericamente adeguato. Gli autori riportano numerose evidenze empiriche a questo riguardo, anche di livello internazionale e spiegano perché vi è motivo di ritenere che la spesa per le retribuzioni dei pubblici dipendenti possa anche produrre effetti favorevoli sul PIL, e quindi sul rapporto tra debito pubblico e PIL.

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