Menabò n. 236/2025

IN QUESTO NUMERO

Marco Lossani discute le tesi di S. Miran (che è a capo del Council of Economic Advisers), il quale, in un documento che solleva non pochi dubbi, auspica una profonda ristrutturazione del sistema commerciale e finanziario globale. Nel frattempo, la sequenza di annunci del Presidente Trump, che hanno accompagnato il ritorno alla guerra dei dazi, ha generato un livello di incertezza senza precedenti, provocando una perdita di fiducia nei confronti del dollaro. Un risultato a dir poco paradossale.
Marco Lossani discute le tesi di S. Miran (che è a capo del Council of Economic Advisers), il quale, in un documento che solleva non pochi dubbi, auspica una profonda ristrutturazione del sistema commerciale e finanziario globale. Nel frattempo, la sequenza di annunci del Presidente Trump, che hanno accompagnato il ritorno alla guerra dei dazi, ha generato un livello di incertezza senza precedenti, provocando una perdita di fiducia nei confronti del dollaro. Un risultato a dir poco paradossale.
Raul Caruso propone una lettura critica del riarmo in corso nell’UE e, in particolare, evidenzia: (i) l’incertezza circa il fabbisogno di armamenti; (ii) gli effetti sulla disuguaglianza sia tra stati sia interna agli stati; (iii) gli effetti sulla sicurezza. Caruso, inoltre, suggerisce di costituire un’autorità con il ruolo di gestire: (i) il procurement comune; (ii) il commercio internazionale di armi; (iii) il burden-sharing. Essa dovrebbe essere autonoma per dare credibilità a una difesa europea comune.
Raul Caruso propone una lettura critica del riarmo in corso nell’UE e, in particolare, evidenzia: (i) l’incertezza circa il fabbisogno di armamenti; (ii) gli effetti sulla disuguaglianza sia tra stati sia interna agli stati; (iii) gli effetti sulla sicurezza. Caruso, inoltre, suggerisce di costituire un’autorità con il ruolo di gestire: (i) il procurement comune; (ii) il commercio internazionale di armi; (iii) il burden-sharing. Essa dovrebbe essere autonoma per dare credibilità a una difesa europea comune.
Enrico D’Elia osserva che il disavanzo commerciale degli Stati Uniti dura almeno dagli anni Settanta, ma ha influito marginalmente sulla dinamica del Pil e dell’occupazione. Le recriminazioni della nuova amministrazione contro Cina ed Europa sono discutibili ed i dazi potrebbero avere effetti controproducenti anche per chi li impone. Per ridurre gli squilibri sarebbe più efficiente promuovere a livello globale uno sviluppo trainato dalla domanda interna in sostituzione dell’attuale modello mercantilistico.
Enrico D’Elia osserva che il disavanzo commerciale degli Stati Uniti dura almeno dagli anni Settanta, ma ha influito marginalmente sulla dinamica del Pil e dell’occupazione. Le recriminazioni della nuova amministrazione contro Cina ed Europa sono discutibili ed i dazi potrebbero avere effetti controproducenti anche per chi li impone. Per ridurre gli squilibri sarebbe più efficiente promuovere a livello globale uno sviluppo trainato dalla domanda interna in sostituzione dell’attuale modello mercantilistico.
Milos Ciganovic e Giuseppe Ragusa richiamano l’attenzione sulla divergenza senza precedenti tra i modelli di nowcasting delle diverse Federal Reserve. Atlanta prevede -2,2% per il PIL nel I trimestre 2025, New York +2,6%. La discrepanza è dovuta soprattutto all’impennata delle importazioni d'oro, che Atlanta interpreta meccanicamente come produzione domestica spiazzata. L'episodio mostra, come disse Samuelson che la vera "superiorità" non risiede nell'utilizzo passivo del modello, ma nell'intelligenza economica che ne informa l'interpretazione.
Milos Ciganovic e Giuseppe Ragusa richiamano l’attenzione sulla divergenza senza precedenti tra i modelli di nowcasting delle diverse Federal Reserve. Atlanta prevede -2,2% per il PIL nel I trimestre 2025, New York +2,6%. La discrepanza è dovuta soprattutto all’impennata delle importazioni d'oro, che Atlanta interpreta meccanicamente come produzione domestica spiazzata. L'episodio mostra, come disse Samuelson che la vera "superiorità" non risiede nell'utilizzo passivo del modello, ma nell'intelligenza economica che ne informa l'interpretazione.

FOCUS

Nicola Caravaggio e Giuliano Resce partono dal recente incremento di finanziamenti alle aree interne e mostrano come, nonostante l’adozione della Strategia Nazionale Aree Interne e l’inclusione di questi territori nel PNRR, la distanza dai servizi essenziali (ospedali, scuole e stazioni) per molti non è diminuita. Un monitoraggio in tempo reale delle percorrenze, effettuato dagli autori, mostra anzi che la quota di comuni classificabili come interni è perfino cresciuta. Per evitare ulteriori peggioramenti occorre ripensare le politiche di coesione.

FOCUS

Paolo Carnazza e Attilio Pasetto si chiedono come la nuova politica commerciale americana e la conseguente incertezza nel clima economico mondiale impatteranno sulle strategie delle imprese italiane. E’ da attendersi che le imprese facciano valere la competitività acquisita sui mercati internazionali e possano avvalersi di una struttura aziendale più robusta, come possibile grazie alla quota rilevante di aziende esportatrici appartenenti a gruppi societari, multinazionali comprese. Non sono però da escludere ricadute negative sull’occupazione.

FOCUS

Rinaldo Evangelista e Lia Pacelli presentano obiettivi e contenuti di un recente volume collettaneo da loro curato, Lavoro e salari Italia (Carocci, 2025), che fornisce una disamina dei numerosi elementi di fragilità della struttura occupazionale e delle condizioni del lavoro nel nostro paese. I diversi capitoli mettono in evidenza le principali cause dei bassi salari e della crescita del lavoro povero e precario, riconducibili, oltre che a processi e tendenze che operano su scala globale, ad elementi specifici del nostro sistema economico.

CONTRAPPUNTI

Giuseppe Croce si occupa della legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese approvata dalla Camera e ora in discussione al Senato, originata dalla proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl. Croce chiarisce le specificità della partecipazione come forma di regolazione dei rapporti tra lavoratori e imprese, illustra i suoi potenziali benefici e sostiene che il testo in discussione sembra voler frenare la partecipazione: ne confonde la natura e ne sminuisce la forza, facendone quasi un optional delle politiche del personale.

Menabò

ULTIME EDIZIONI

Menabò n. 234/2025

31 Marzo 2025

Menabò n. 233/2025

15 Marzo 2025

Menabò n. 232/2025

2 Marzo 2025

Menabò n. 231/2025

15 Febbraio 2025

Menabò n. 230/2025

30 Gennaio 2025

Menabò n. 229/2025

14 Gennaio 2025

multimedia

ULTIMO VIDEO

Recovery Plans in Europa: dalle parole ai fatti

Aggiornamenti

SEGUICI SUI SOCIAL

da seguire

EVENTI ed appuntamenti

Nessun evento in programma