Menabò n. 239/2025

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Andrea Boitani e Roberto Tamborini avanzano la loro proposta sulla risposta che l’Europa dovrebbe dare ai dazi di Trump, elaborando un suggerimento di Olivier Blanchard e Jean Pisani Ferry. Secondo i due autori l’Europa – di fronte ai dazi e al ritiro degli Usa dagli accordi internazionali in materia sanitaria, ambientale e di tassazione dei profitti – dovrebbe farsi promotrice di un club che unisca il libero scambio con la tutela sociale e dell’ambiente, imponendo dazi ai paesi che decidono di restare fuori dal club.
Andrea Boitani e Roberto Tamborini avanzano la loro proposta sulla risposta che l’Europa dovrebbe dare ai dazi di Trump, elaborando un suggerimento di Olivier Blanchard e Jean Pisani Ferry. Secondo i due autori l’Europa – di fronte ai dazi e al ritiro degli Usa dagli accordi internazionali in materia sanitaria, ambientale e di tassazione dei profitti – dovrebbe farsi promotrice di un club che unisca il libero scambio con la tutela sociale e dell’ambiente, imponendo dazi ai paesi che decidono di restare fuori dal club.
Elena Granaglia si confronta con la tesi avanzata nel recente libro di D. Chandler, Liberi ed Uguali. Manifesto per una società giusta, secondo cui il liberalismo egualitario sviluppato da Rawls sarebbe in grado di offrire ai progressisti la bussola, ideale e politica, per individuare le strategie che possono contrastare il neoliberalismo. Granaglia sostiene che il pensiero di Rawls ha molto da offrire in termini di visione generale di giustizia, ma meno in termini di specifiche indicazioni politiche.
Elena Granaglia si confronta con la tesi avanzata nel recente libro di D. Chandler, Liberi ed Uguali. Manifesto per una società giusta, secondo cui il liberalismo egualitario sviluppato da Rawls sarebbe in grado di offrire ai progressisti la bussola, ideale e politica, per individuare le strategie che possono contrastare il neoliberalismo. Granaglia sostiene che il pensiero di Rawls ha molto da offrire in termini di visione generale di giustizia, ma meno in termini di specifiche indicazioni politiche.
Michele Raitano, dopo aver chiarito quanto sia complicato misurare con precisione l’impatto distributivo dei sistemi di imposte e trasferimenti, analizza come è variata fra il 2006 e il 2022 l’intensità della redistribuzione in Italia e nei principali paesi europei, rilevando, in particolare, come nel nostro paese si sia modificato nel tempo il ruolo relativo delle pensioni e dei trasferimenti non pensionistici come strumento di contrasto alla disuguaglianza di mercato.
Michele Raitano, dopo aver chiarito quanto sia complicato misurare con precisione l’impatto distributivo dei sistemi di imposte e trasferimenti, analizza come è variata fra il 2006 e il 2022 l’intensità della redistribuzione in Italia e nei principali paesi europei, rilevando, in particolare, come nel nostro paese si sia modificato nel tempo il ruolo relativo delle pensioni e dei trasferimenti non pensionistici come strumento di contrasto alla disuguaglianza di mercato.
Andrea Boitani e Maurizio Franzini riflettendo sulle tesi di Acemoglu e Johnson argomentano come il potere di persuasione consenta ai ricchi non solo di condizionare le traiettorie del progresso tecnologico a loro vantaggio ma anche, e più in generale, di indirizzare a proprio favore le scelte di politica economica e orientare l’opinione pubblica sostanzialmente senza costi diversamente da altre forme di influenza. Ci vorrebbe una minore disuguaglianza economica ma anche una minore esaltazione dei ricchi e delle loro capacità e meriti.
Andrea Boitani e Maurizio Franzini riflettendo sulle tesi di Acemoglu e Johnson argomentano come il potere di persuasione consenta ai ricchi non solo di condizionare le traiettorie del progresso tecnologico a loro vantaggio ma anche, e più in generale, di indirizzare a proprio favore le scelte di politica economica e orientare l’opinione pubblica sostanzialmente senza costi diversamente da altre forme di influenza. Ci vorrebbe una minore disuguaglianza economica ma anche una minore esaltazione dei ricchi e delle loro capacità e meriti.

FOCUS

Cristina Duranti prendendo spunto dal rapporto Philea 2025, riflette sul legame tra filantropia e disuguaglianza. Pur avendo -tra gli altri- obiettivi redistributivi, alcune forme di filantropia rischiano di rafforzare il potere dei grandi donatori, di sottrarre risorse al welfare pubblico e di influire in maniera indebita sul sistema democratico. Le esperienze presentate nel rapporto e altri recenti interventi propongono riforme interne alle istituzioni filantropiche e co-progettazione, ma resta aperta la domanda se questo sia sufficiente.

FOCUS

Lisa Pelling ricorda che, a partire dagli anni ’90, l'esternalizzazione, la privatizzazione e l'introduzione di sistemi di voucher hanno radicalmente mutato il welfare state svedese. Una conseguenza di queste tendenze è stata il formarsi e il consolidarsi in quel paese di alcune grandi società private operanti nel campo dei servizi assistenziali e di welfare. Oggi il pericolo, dal quale la Pelling mette in guardia, è il tentativo di tali società di espandere le loro attività e i loro modelli di business in altri paesi europei.

FOCUS

Andrea Catarci e Salvatore Monni passano in rassegna alcune esperienze emblematiche di welfare di prossimità (ovvero pratiche civiche e solidali che rigenerano spazi e relazioni, dando vita a modelli innovativi di prossimità sociale) nate in molte aree metropolitane in risposta a una drammatica crescita delle disuguaglianze, aggravata dalla crisi del welfare tradizionale. In questa prima parte dell’articolo si considerano le esperienze di Torino, Milano, Napoli e Bologna; la seconda parte, sul prossimo Menabò, sarà dedicata a Roma.

CONTRAPPUNTI

Vieri Ceriani e Annibale Dodero concludendo la loro analisi del Concordato Preventivo Biennale (CPB), esaminiamo i profili costituzionali del CPB soffermandosi sui temi del contraddittorio, della capacità contributiva, dell’equità e riflettendo, in particolare, sui problemi che pone l’uso di tecnologie basate su algoritmi per predire la capacità contributiva. Al riguardo richiamano l’attenzione sulle conseguenze che potrebbe avere, in prospettiva, il ricorso all’intelligenza artificiale.

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