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Marconi prima di Musk. I padroni delle reti di comunicazione e i governi italiani

Enrico Menduni confronta l’atteggiamento di Mussolini rispetto alle proposte tecnologiche e imprenditoriali di Guglielmo Marconi con quelle, sempre orientate alle telecomunicazioni, rappresentate da Elon Musk all’Esecutivo italiano. Menduni illustra la cautela che, dopo la Prima guerra mondiale, circondò la segretezza delle comunicazioni contro i rischi di uso indebito e conclude che l’attuale governo potrebbe utilmente condividere la cautela di Mussolini, pur di fronte ad una grande personalità aderente al fascismo.
Enrico Menduni confronta l’atteggiamento di Mussolini rispetto alle proposte tecnologiche e imprenditoriali di Guglielmo Marconi con quelle, sempre orientate alle telecomunicazioni, rappresentate da Elon Musk all’Esecutivo italiano. Menduni illustra la cautela che, dopo la Prima guerra mondiale, circondò la segretezza delle comunicazioni contro i rischi di uso indebito e conclude che l’attuale governo potrebbe utilmente condividere la cautela di Mussolini, pur di fronte ad una grande personalità aderente al fascismo.
Massimo Aprea, Giovanni Gallo e Michele Raitano valutano se i requisiti categoriali di accesso all’Assegno di Inclusione (ADI) - che riguardano la composizione familiare – siano in grado di selezionare chi è occupabile e, guardando alle storie lavorative dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, inclusi o esclusi dall’ADI a causa dei requisiti categoriali, rilevano l’assenza di differenze fra i due gruppi. Se ne deduce che, se l'obiettivo della riforma era distinguere gli occupabili dai non occupabili, i criteri di selezione introdotti appaiono inadeguati.
Massimo Aprea, Giovanni Gallo e Michele Raitano valutano se i requisiti categoriali di accesso all’Assegno di Inclusione (ADI) - che riguardano la composizione familiare – siano in grado di selezionare chi è occupabile e, guardando alle storie lavorative dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, inclusi o esclusi dall’ADI a causa dei requisiti categoriali, rilevano l’assenza di differenze fra i due gruppi. Se ne deduce che, se l'obiettivo della riforma era distinguere gli occupabili dai non occupabili, i criteri di selezione introdotti appaiono inadeguati.
Anna Giunta, Silvia Nenci e Luca Salvatici presentano i risultati di una simulazione degli effetti economici del recente Accordo di libero scambio Ue-Mercosur. Per le imprese italiane si prospettano benefici, pur eterogenei, soprattutto nel settore dei macchinari ed apparecchiature oltre che l’ aumento del valore aggiunto italiano nelle esportazioni Mercosur. Inoltre, l’Accordo avrebbe rilevanza geopolitica, favorendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento e l'accesso a risorse strategiche.
Anna Giunta, Silvia Nenci e Luca Salvatici presentano i risultati di una simulazione degli effetti economici del recente Accordo di libero scambio Ue-Mercosur. Per le imprese italiane si prospettano benefici, pur eterogenei, soprattutto nel settore dei macchinari ed apparecchiature oltre che l’ aumento del valore aggiunto italiano nelle esportazioni Mercosur. Inoltre, l’Accordo avrebbe rilevanza geopolitica, favorendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento e l'accesso a risorse strategiche.
Erasmo D’Angelis, nella prima parte del suo articolo, fa il punto sul Ponte sullo stretto, che come annunciato già molte volte dall’Unità di Italia in poi, “si farà”. E “si farà” nonostante i costi siano lievitati dai 3,8 miliardi previsti nel 2005 ai 14,7 previsti oggi mentre gli investitori privati sono scomparsi dall’orizzonte. Per realizzare il Ponte le regioni Calabria e Sicilia vedranno intaccate, e non per un ammontare limitato, le loro quote del Fondo di sviluppo e coesione.
Erasmo D’Angelis, nella prima parte del suo articolo, fa il punto sul Ponte sullo stretto, che come annunciato già molte volte dall’Unità di Italia in poi, “si farà”. E “si farà” nonostante i costi siano lievitati dai 3,8 miliardi previsti nel 2005 ai 14,7 previsti oggi mentre gli investitori privati sono scomparsi dall’orizzonte. Per realizzare il Ponte le regioni Calabria e Sicilia vedranno intaccate, e non per un ammontare limitato, le loro quote del Fondo di sviluppo e coesione.

FOCUS

Antonio Volpin interviene sul provvedimento del governo che ha esteso le concessioni per il servizio di distribuzione elettrica eliminando l’obbligo di gara. Volpin osserva che le modalità scelte fanno perdere la possibilità di razionalizzare e rafforzare un settore strategico e, soprattutto, aumenteranno significativamente il costo dell’energia elettrica per gli utenti (che già pagano le bollette più alte al mondo). Chi ne beneficerà sono gli azionisti delle aziende di distribuzione, in gran parte fondi stranieri privati.

FOCUS

Paolo Carnazza riflette sull’importanza delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e la crescente domanda di competenze specialistiche, spesso non reperibili all’interno del mercato del lavoro. Carnazza mette però in guardia dai rischi che comporterebbe un ridimensionamento della formazione umanistica in generale e ne sottolinea l’importanza all’interno di discipline, come l’economia politica, che non dovrebbero fondarsi soltanto su strumenti tecnici di carattere matematico, statistico ed econometrico.

FOCUS

Stefano Filauro, Zach Parolin, Pietro Valetto riportano i risultati di un loro studio sulle cause della riduzione della disuguaglianza di reddito tra tutti i cittadini europei nel periodo tra le due grandi crisi (2007-2019) da cui risulta che essa è interamente dovuta all’allineamento tra i redditi medi di mercato nei vari paesi UE mentre tasse e trasferimenti sono stati meno redistributivi nel 2019 rispetto al 2007, anche per effetto della mutata collocazione delle distribuzioni nazionali all’interno della complessiva distribuzione nell’UE.

CONTRAPPUNTI

Matteo Jessoula rileva che due decenni di provvedimenti sottrattivi hanno riportato il sistema pensionistico italiano sul sentiero della sostenibilità finanziaria. La sfida è ora come garantirne la sostenibilità sociale e politica risolvendo il «trilemma dell’adeguatezza», cioè l’efficiente ed equa combinazione di: i) prevenzione della povertà in vecchiaia, ii) livello adeguato di reddito per i pensionati, iii) età pensionabili congrue e socialmente sostenibili. Per farlo bisogna superare “5 miti” che hanno ispirato le riforme tra 1992 e 2011.

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