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Il Concordato preventivo biennale: proviamo a decifrarlo

Maria Cecilia Guerra interviene sul concordato preventivo biennale (cpb) il cui scopo è recuperare, con la persuasione e non con la repressione, l’evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese. Stando ai dati sul gettito recuperato, resi noti dopo la scadenza del 31 ottobre poi prorogata, lo scopo non sembra raggiunto e, soprattutto, il rischio è che la strategia del governo – di cui Guerra ricostruisce i passaggi principali – per rendere il cpb sempre più appetibile porti a una perdita secca per l’erario.
Maria Cecilia Guerra interviene sul concordato preventivo biennale (cpb) il cui scopo è recuperare, con la persuasione e non con la repressione, l’evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese. Stando ai dati sul gettito recuperato, resi noti dopo la scadenza del 31 ottobre poi prorogata, lo scopo non sembra raggiunto e, soprattutto, il rischio è che la strategia del governo – di cui Guerra ricostruisce i passaggi principali – per rendere il cpb sempre più appetibile porti a una perdita secca per l’erario.
Cristiano Cantore e Alessandro Catalano analizzano l’impatto della politica monetaria sulla disuguaglianza, un tema divenuto centrale con il ritorno dell’inflazione in Europa e negli Stati Uniti. I due autori, passando in rassegna la rilevante letteratura empirica e teorica, esaminano i principali canali attraverso cui la politica monetaria incide sulla disuguaglianza e la complessità e ambivalenza dei vari effetti, di cui comunque la banche centrali dovrebbero tenere conto nelle loro decisioni.
Cristiano Cantore e Alessandro Catalano analizzano l’impatto della politica monetaria sulla disuguaglianza, un tema divenuto centrale con il ritorno dell’inflazione in Europa e negli Stati Uniti. I due autori, passando in rassegna la rilevante letteratura empirica e teorica, esaminano i principali canali attraverso cui la politica monetaria incide sulla disuguaglianza e la complessità e ambivalenza dei vari effetti, di cui comunque la banche centrali dovrebbero tenere conto nelle loro decisioni.
Maurizio Franzini e Michele Raitano prendendo spunto da quanto Luigi Einaudi scrisse 80 anni fa sulla disuguaglianza nei punti di partenza come causa delle disuguaglianze di reddito senza merito riflettono sugli ostacoli che impediscono di norma al mercato di premiare il merito piuttosto che il privilegio e indicano alcune recenti evoluzioni nel funzionamento dei mercati e nelle caratteristiche della tecnologia che possono portare a crescenti disuguaglianze senza merito.
Maurizio Franzini e Michele Raitano prendendo spunto da quanto Luigi Einaudi scrisse 80 anni fa sulla disuguaglianza nei punti di partenza come causa delle disuguaglianze di reddito senza merito riflettono sugli ostacoli che impediscono di norma al mercato di premiare il merito piuttosto che il privilegio e indicano alcune recenti evoluzioni nel funzionamento dei mercati e nelle caratteristiche della tecnologia che possono portare a crescenti disuguaglianze senza merito.
Domenico Cersosimo e Rosanna Nisticò richiamano l’attenzione sulle allarmanti differenze territoriali che si nascondono dietro i dati sulle tendenze dell’incidenza del rischio di povertà e di esclusione sociale in Italia. In alcune regioni la povertà rappresenta un fenomeno fisiologico e contenuto, in altre ha carattere pervasivo e patologico. La Calabria è l’estremo, con metà della popolazione a rischio di povertà-esclusione. Colpisce anche l’ampiezza dei divari, che fanno dell’Italia il paese EU con le disparità interne più pronunciate.
Domenico Cersosimo e Rosanna Nisticò richiamano l’attenzione sulle allarmanti differenze territoriali che si nascondono dietro i dati sulle tendenze dell’incidenza del rischio di povertà e di esclusione sociale in Italia. In alcune regioni la povertà rappresenta un fenomeno fisiologico e contenuto, in altre ha carattere pervasivo e patologico. La Calabria è l’estremo, con metà della popolazione a rischio di povertà-esclusione. Colpisce anche l’ampiezza dei divari, che fanno dell’Italia il paese EU con le disparità interne più pronunciate.

FOCUS

Giorgia Marini e Giorgio Rodano, sintetizzando il loro recente libro, mostrano che le politiche migratorie possono essere migliori di quelle in atto, anche continuando a contrastare l’immigrazione irregolare e i trafficanti che la gestiscono. La crisi demografica, l’invecchiamento della popolazione e il ristagno economico richiedono flussi di migranti molto maggiori degli attuali. Per assicurarli i due autori suggeriscono di attivare un servizio di trasporto regolare, sicuro (e pubblico) capace di mettere fuori mercato i trafficanti.

FOCUS

Enrico D’Elia interviene sull’intenzione di Trump di inasprire i dazi sulle importazioni e di tagliare il welfare in cambio di una riduzione delle imposte, nella convinzione che il saldo sia positivo per l’economia. D’Elia ricorda che imporre i dazi per realizzare il pareggio negli scambi bilaterali può condurre all’autarchia e ad una recessione mondiale e sostiene che è necessaria una forte riduzione delle imposte per compensare gli effetti negativi dei tagli al welfare e della imposizione di dazi sul potere d’acquisto delle famiglie.

FOCUS

Massimiliano Massimiliani confronta i risultati delle recenti elezioni presidenziali in USA con quelli del 2016 e del 2020 e sottolinea che Trump ha ottenuto 2,1 milioni di voti in più rispetto al 2020 mentre Harris ne ha persi 7,2 milioni rispetto a Biden ma ha superato i voti della Clinton e di Obama. Inoltre, richiama l’attenzione sull’espansione del corpo elettorale e sul ruolo determinante degli Stati contesi e critica la lettura dei risultati basata sul comportamento dei diversi segmenti della società americana.

CONTRAPPUNTI

Ruggero Paladini ricorda che la Legge di Bilancio conferma la riduzione degli scaglioni Irpef a 3, ma spiega che gli scaglioni effettivi sono 3 solo per pochi contribuenti. Infatti, le detrazioni fanno sì che molti ne hanno 4 per l’anno in corso, e i lavoratori dipendenti, l’anno prossimo, ne avranno 6. Considerando anche i due bonus gli scaglioni diventano otto. In questa prima parte Paladini spiega come si è arrivati a questa situazione che fa a pugni con tutta la teoria della progressività. Nella seconda parte illustrerà una possibile alternativa.

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