Menabò n. 233/2025
IN QUESTO NUMERO
Economia
Economia
Politiche economiche
Gianfranco Viesti sostiene che le disparità territoriali nei diritti dei cittadini sono della massima importanza perché rappresentano una delle dimensioni delle disuguaglianze interpersonali e ricorda che in Italia tali disparità sono ampie e non tendono a ridursi. Viesti indica tre fattori da cui esse dipendono: la disponibilità di infrastrutture, i meccanismi di finanziamento dei servizi pubblici e la qualità delle amministrazioni e ritiene che l’autonomia regionale differenziata rischia di incidere su tali fattori aggravando la situazione.
Politiche economiche
Gianfranco Viesti sostiene che le disparità territoriali nei diritti dei cittadini sono della massima importanza perché rappresentano una delle dimensioni delle disuguaglianze interpersonali e ricorda che in Italia tali disparità sono ampie e non tendono a ridursi. Viesti indica tre fattori da cui esse dipendono: la disponibilità di infrastrutture, i meccanismi di finanziamento dei servizi pubblici e la qualità delle amministrazioni e ritiene che l’autonomia regionale differenziata rischia di incidere su tali fattori aggravando la situazione.
Istituzioni e regole
Massimiliano Tancioni prendendo spunto da un allegato tecnico alle raccomandazioni sulla politica economica dell’Euro-zona del dicembre scorso riflette sulla possibilità che sia in atto un radicale cambiamento di visione nella Commissione Europea: la politica fiscale può essere efficace anche in senso espansivo. Tancioni fornisce una breve descrizione del possibile cambiamento di prospettiva ponendo in relazione l’evoluzione della letteratura scientifica con quella delle posizioni della Commissione.
Istituzioni e regole
Massimiliano Tancioni prendendo spunto da un allegato tecnico alle raccomandazioni sulla politica economica dell’Euro-zona del dicembre scorso riflette sulla possibilità che sia in atto un radicale cambiamento di visione nella Commissione Europea: la politica fiscale può essere efficace anche in senso espansivo. Tancioni fornisce una breve descrizione del possibile cambiamento di prospettiva ponendo in relazione l’evoluzione della letteratura scientifica con quella delle posizioni della Commissione.
Articoli, Disuguaglianze e povertà
Andrea Boitani racconta le vite parallele di Giuseppe e Nicola, che sono nati nello stesso paese del Sud Italia, ugualmente brillanti e impegnati negli studi, ma i cui percorsi sono stati poi molto differenti. Le vite di Giuseppe e Nicola sono un’occasione per riflettere sui temi dell’uguaglianza di opportunità, del merito e delle disuguaglianze di risultato che si trasmettono alle generazioni successive.
Articoli, Disuguaglianze e povertà
Andrea Boitani racconta le vite parallele di Giuseppe e Nicola, che sono nati nello stesso paese del Sud Italia, ugualmente brillanti e impegnati negli studi, ma i cui percorsi sono stati poi molto differenti. Le vite di Giuseppe e Nicola sono un’occasione per riflettere sui temi dell’uguaglianza di opportunità, del merito e delle disuguaglianze di risultato che si trasmettono alle generazioni successive.
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Gli articoli ed i contributi inviati al Menabò di Etica ed Economia devono rispettare delle condizioni stilistiche di base. Le elenchiamo in questa pagina.
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Gli articoli ed i contributi inviati al Menabò di Etica ed Economia devono rispettare delle condizioni stilistiche di base. Le elenchiamo in questa pagina.
Video, Sgarbuglia-menti
Video, Sgarbuglia-menti
DESCRIZIONE breve dell’evento, inserita nel campo “riassunto” come per gli articoli classici
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Video, Sgarbuglia-menti
Video, Sgarbuglia-menti
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Eleonora Romano si occupa di benessere multidimensionale e indicatori alternativi al PIL. Dopo aver ricordato che il PIL è una misura selettiva e sintetica della performance economica e non del benessere, Romano sintetizza il dibattito oramai pluridecennale sul c.d. “superamento del PIL” e sostiene che andare “oltre il PIL”, utilizzando indicatori capaci di dar conto degli aspetti distributivi e di sostenibilità nonché delle valutazioni soggettive, rappresenta non un punto di arrivo ma un primo fondamentale passo verso la definizione di politiche ‘migliori’.
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Eleonora Romano si occupa di benessere multidimensionale e indicatori alternativi al PIL. Dopo aver ricordato che il PIL è una misura selettiva e sintetica della performance economica e non del benessere, Romano sintetizza il dibattito oramai pluridecennale sul c.d. “superamento del PIL” e sostiene che andare “oltre il PIL”, utilizzando indicatori capaci di dar conto degli aspetti distributivi e di sostenibilità nonché delle valutazioni soggettive, rappresenta non un punto di arrivo ma un primo fondamentale passo verso la definizione di politiche ‘migliori’.
Articoli, Politiche economiche
Andrea Boitani partendo dalla considerazione che l’inflazione è oggi alimentata soprattutto dall’aumento del prezzo dell’energia ed ha significativi impatti di carattere distributivo e sulla strategia di riduzione delle emissioni inquinanti, argomenta come, per ridurre questi impatti e limitare i costi sociali della disinflazione, la politica monetaria deve essere affiancata da una politica comune europea per gli acquisti di gas nonché da strumenti regolatori e di command and control.
Articoli, Politiche economiche
Andrea Boitani partendo dalla considerazione che l’inflazione è oggi alimentata soprattutto dall’aumento del prezzo dell’energia ed ha significativi impatti di carattere distributivo e sulla strategia di riduzione delle emissioni inquinanti, argomenta come, per ridurre questi impatti e limitare i costi sociali della disinflazione, la politica monetaria deve essere affiancata da una politica comune europea per gli acquisti di gas nonché da strumenti regolatori e di command and control.
Articoli, Disuguaglianze e povertà
Giuseppe De Arcangelis e Rama Dasi Mariani esaminano la relazione tra sviluppo e migrazioni internazionali, prendendo spunto dai recenti svolgimenti di politica europea ed internazionale e dal World Development Report appena pubblicato dalla Banca Mondiale. Dopo aver spiegato che dalla letteratura economica non emerge una relazione lineare ed univoca tra livello di sviluppo e ampiezza dei flussi migratori, De Arcangelis e Mariani riflettono sulle determinanti sociopolitiche delle migrazioni e suggeriscono di affrontare la questione con un approccio più integrato.
Articoli, Disuguaglianze e povertà
Giuseppe De Arcangelis e Rama Dasi Mariani esaminano la relazione tra sviluppo e migrazioni internazionali, prendendo spunto dai recenti svolgimenti di politica europea ed internazionale e dal World Development Report appena pubblicato dalla Banca Mondiale. Dopo aver spiegato che dalla letteratura economica non emerge una relazione lineare ed univoca tra livello di sviluppo e ampiezza dei flussi migratori, De Arcangelis e Mariani riflettono sulle determinanti sociopolitiche delle migrazioni e suggeriscono di affrontare la questione con un approccio più integrato.
Video, Politiche economiche
Video, Politiche economiche
Lavoro
Marco De Simone, Dario Guarascio e Jelena Reljic analizzano la relazione tra robotizzazione e sicurezza sul lavoro in Europa e mostrano come, con l’introduzione di nuovi robot l’incidenza di infortuni e morti sul lavoro tenda, in media, a ridursi. Tuttavia, De Simone, Guarascio e Relijc sottolineano che questo effetto si manifesta soltanto in presenza di sindacati forti e in industrie nelle quali prevalgono strategie competitive basate sull’innovazione e la valorizzazione delle competenze.
Lavoro
Marco De Simone, Dario Guarascio e Jelena Reljic analizzano la relazione tra robotizzazione e sicurezza sul lavoro in Europa e mostrano come, con l’introduzione di nuovi robot l’incidenza di infortuni e morti sul lavoro tenda, in media, a ridursi. Tuttavia, De Simone, Guarascio e Relijc sottolineano che questo effetto si manifesta soltanto in presenza di sindacati forti e in industrie nelle quali prevalgono strategie competitive basate sull’innovazione e la valorizzazione delle competenze.
Articoli, Politiche economiche
Marcello Basili e Maurizio Franzini raccontano di un dialogo con un loro amico reduce da un’esperienza in ospedale nel corso della quale ha avuto occasione di porsi varie domande sul funzionamento di alcuni servizi essenziali. A sollecitarlo è stato il colloquio con un’infermiera, madre di tre figli, che gli ha illustrato con grande precisione alcuni problemi, che la gente comune come lei incontra nella sanità, nella scuola e per la casa. Partendo da questo colloquio Basili e Franzini sostengono che vi è un gran bisogno di politica per la gente comune.
Articoli, Politiche economiche
Marcello Basili e Maurizio Franzini raccontano di un dialogo con un loro amico reduce da un’esperienza in ospedale nel corso della quale ha avuto occasione di porsi varie domande sul funzionamento di alcuni servizi essenziali. A sollecitarlo è stato il colloquio con un’infermiera, madre di tre figli, che gli ha illustrato con grande precisione alcuni problemi, che la gente comune come lei incontra nella sanità, nella scuola e per la casa. Partendo da questo colloquio Basili e Franzini sostengono che vi è un gran bisogno di politica per la gente comune.
Istituzioni e mercati
Roberto Tamborini di fronte alle persistenti tendenze verso una elevata inflazione riflette sulle analogie tra lo spettro della “stagflazione” di oggi e quella degli anni Settanta traendone, pur nella consapevolezza che la Storia non si ripete mai in modo uguale, due conclusioni. La prima è che l’inflazione creata dalle materie prime importate riduce i consumi e la produzione anche senza una stretta monetaria. La seconda è che la prudenza della Banca centrale europea è giustificata, almeno per ora.
Istituzioni e mercati
Roberto Tamborini di fronte alle persistenti tendenze verso una elevata inflazione riflette sulle analogie tra lo spettro della “stagflazione” di oggi e quella degli anni Settanta traendone, pur nella consapevolezza che la Storia non si ripete mai in modo uguale, due conclusioni. La prima è che l’inflazione creata dalle materie prime importate riduce i consumi e la produzione anche senza una stretta monetaria. La seconda è che la prudenza della Banca centrale europea è giustificata, almeno per ora.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini e Michele Raitano si propongono di fare il punto sulle tendenze della disuguaglianza e della povertà in Italia negli ultimi due decenni, anche allo scopo di trarne implicazioni rilevanti per le politiche da adottare. Nel primo di tre articoli, Franzini e Raitano presentano le 5 domande a cui cercheranno di rispondere anche nei successivi articoli e affrontano le prime due di esse: cosa ci dicono i dati con cui si misura di norma la disuguaglianza? Possiamo fidarci interamente di quei dati?
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini e Michele Raitano si propongono di fare il punto sulle tendenze della disuguaglianza e della povertà in Italia negli ultimi due decenni, anche allo scopo di trarne implicazioni rilevanti per le politiche da adottare. Nel primo di tre articoli, Franzini e Raitano presentano le 5 domande a cui cercheranno di rispondere anche nei successivi articoli e affrontano le prime due di esse: cosa ci dicono i dati con cui si misura di norma la disuguaglianza? Possiamo fidarci interamente di quei dati?
Diritti e politiche sociali, Articoli
Maurizio Franzini e Michele Raitano confrontano il Reddito di Cittadinanza con gli istituti destinati a sostituirlo, l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro illustrando innanzitutto le loro differenze rispetto a eleggibilità, requisiti di accesso, scale di equivalenza e importi. Franzini e Raitano valutano poi i nuovi istituti dal punto di vista dell’equità orizzontale, cioè della parità di trattamento a parità di condizioni, e forniscono alcuni esempi del perché l’equità orizzontale è destinata a peggiorare.
Diritti e politiche sociali, Articoli
Maurizio Franzini e Michele Raitano confrontano il Reddito di Cittadinanza con gli istituti destinati a sostituirlo, l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro illustrando innanzitutto le loro differenze rispetto a eleggibilità, requisiti di accesso, scale di equivalenza e importi. Franzini e Raitano valutano poi i nuovi istituti dal punto di vista dell’equità orizzontale, cioè della parità di trattamento a parità di condizioni, e forniscono alcuni esempi del perché l’equità orizzontale è destinata a peggiorare.
Articoli
Il lavoro occupa una posizione centrale nella nostra Costituzione e non soltanto perché
nell’art. 1 si afferma che la Repubblica è fondata sul lavoro. Rileggere gli articoli della
Costituzione in cui si definisce il diritto al lavoro – inteso non solo come diritto ad
un’occupazione – nonché quelli in cui si fa riferimento al dovere di lavorare è di
grandissima importanza per comprendere alcuni dei più seri problemi con i quali ci
confrontiamo e soprattutto per riflettere sulla possibilità di conciliare il diritto al lavoro con il
funzionamento di un’economia di mercato.
Articoli
Il lavoro occupa una posizione centrale nella nostra Costituzione e non soltanto perché
nell’art. 1 si afferma che la Repubblica è fondata sul lavoro. Rileggere gli articoli della
Costituzione in cui si definisce il diritto al lavoro – inteso non solo come diritto ad
un’occupazione – nonché quelli in cui si fa riferimento al dovere di lavorare è di
grandissima importanza per comprendere alcuni dei più seri problemi con i quali ci
confrontiamo e soprattutto per riflettere sulla possibilità di conciliare il diritto al lavoro con il
funzionamento di un’economia di mercato.
Disuguaglianze e povertà
Luke Hildyard basandosi sul suo recente libro “Enough: Why it’s Time to Abolish the Super Rich” illustra le ragioni per le quali ritiene che sia sbagliato considerare ingenuo o idealista chi, mosso dall’obiettivo di contrastare le concentrazioni estreme di reddito e ricchezza, auspica imposte sulle grandi ricchezze e tetti ai super-redditi e, allo stesso tempo, ritenere che sia sobrio e ragionevole chi critica quelle politiche. Hildyard, sviluppando il suo ragionamento, giunge alla conclusione esattamente opposta.
Disuguaglianze e povertà
Luke Hildyard basandosi sul suo recente libro “Enough: Why it’s Time to Abolish the Super Rich” illustra le ragioni per le quali ritiene che sia sbagliato considerare ingenuo o idealista chi, mosso dall’obiettivo di contrastare le concentrazioni estreme di reddito e ricchezza, auspica imposte sulle grandi ricchezze e tetti ai super-redditi e, allo stesso tempo, ritenere che sia sobrio e ragionevole chi critica quelle politiche. Hildyard, sviluppando il suo ragionamento, giunge alla conclusione esattamente opposta.
Politiche economiche
Dario Guarascio e Francesco Zezza sintetizzano i principali risultati di uno studio diretto a verificare le previsioni della Commissione Europea sugli effetti delle nuove regole fiscali europee. I risultati, ottenuti effettuando una serie di simulazioni basate sul modello attualmente in uso presso la Commissione, mostrano che gli effetti negativi su Pil e debito pubblico dei vincoli di spesa imposti agli Stati membri possono essere più severi di quanto previsto dalla Commissione, soprattutto per i paesi ad alto debito come l’Italia.
Politiche economiche
Dario Guarascio e Francesco Zezza sintetizzano i principali risultati di uno studio diretto a verificare le previsioni della Commissione Europea sugli effetti delle nuove regole fiscali europee. I risultati, ottenuti effettuando una serie di simulazioni basate sul modello attualmente in uso presso la Commissione, mostrano che gli effetti negativi su Pil e debito pubblico dei vincoli di spesa imposti agli Stati membri possono essere più severi di quanto previsto dalla Commissione, soprattutto per i paesi ad alto debito come l’Italia.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia, partendo dal Rapporto appena pubblicato presso la Commissione Europea On the future of social protection and the welfare state in EU, illustra le tante complementarità positive che lo Stato sociale può realizzare in termini di funzioni, di valori e di politiche. Granaglia riconosce che la configurazione degli interventi è dirimente e che i trade off al margine sono incontrovertibili ma ritiene che prima di raggiungere i punti di trade off, le complementarità che possono essere realizzate sono numerose.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia, partendo dal Rapporto appena pubblicato presso la Commissione Europea On the future of social protection and the welfare state in EU, illustra le tante complementarità positive che lo Stato sociale può realizzare in termini di funzioni, di valori e di politiche. Granaglia riconosce che la configurazione degli interventi è dirimente e che i trade off al margine sono incontrovertibili ma ritiene che prima di raggiungere i punti di trade off, le complementarità che possono essere realizzate sono numerose.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini e Elisabetta Magnani riflettono sul problema abitativo che è sempre più preoccupante in molti paesi. Basandosi sui dati disponibili e soffermandosi in particolare sul caso australiano Franzini e Magnani sostengono che il problema va esaminato considerando congiuntamente il mercato del lavoro e quello della casa, e che il nodo cruciale è la quota crescente ed elevatissima di reddito che, per effetto di salari stagnanti e costo crescente della casa, i meno abbienti devono destinare alla casa.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini e Elisabetta Magnani riflettono sul problema abitativo che è sempre più preoccupante in molti paesi. Basandosi sui dati disponibili e soffermandosi in particolare sul caso australiano Franzini e Magnani sostengono che il problema va esaminato considerando congiuntamente il mercato del lavoro e quello della casa, e che il nodo cruciale è la quota crescente ed elevatissima di reddito che, per effetto di salari stagnanti e costo crescente della casa, i meno abbienti devono destinare alla casa.
Articoli, Politiche economiche
Federico Caffè è misteriosamente scomparso il 15 aprile di 36 anni fa. Per ricordarlo pubblichiamo due suoi scritti giornalistici e un suo breve intervento, scelti tra moltissimi altri, che illustrano la sua posizione su temi più che mai attuali: la relazione tra mercato e intervento pubblico, le ragioni dello Stato del benessere e il suo rapporto con il cosiddetto assistenzialismo. Da questi scritti emerge anche la sua idea che lo studioso di politica economica debba avere un ruolo ben distinto da quello di consigliere del principe.
I testi che pubblichiamo sono raccolti nel volume “Federico Caffè. Un economista per il nostro tempo” curato, assieme a Nicoletta Rocchi, da Giuseppe Amari che ha dedicato molti anni di preziosissimo lavoro a ricostruire l’opera di Caffè, divenendone uno dei conoscitori più approfonditi. Questo articolo vuole essere anche un omaggio a Pino che ci ha lasciato poche settimane fa.
Articoli, Politiche economiche
Federico Caffè è misteriosamente scomparso il 15 aprile di 36 anni fa. Per ricordarlo pubblichiamo due suoi scritti giornalistici e un suo breve intervento, scelti tra moltissimi altri, che illustrano la sua posizione su temi più che mai attuali: la relazione tra mercato e intervento pubblico, le ragioni dello Stato del benessere e il suo rapporto con il cosiddetto assistenzialismo. Da questi scritti emerge anche la sua idea che lo studioso di politica economica debba avere un ruolo ben distinto da quello di consigliere del principe.
I testi che pubblichiamo sono raccolti nel volume “Federico Caffè. Un economista per il nostro tempo” curato, assieme a Nicoletta Rocchi, da Giuseppe Amari che ha dedicato molti anni di preziosissimo lavoro a ricostruire l’opera di Caffè, divenendone uno dei conoscitori più approfonditi. Questo articolo vuole essere anche un omaggio a Pino che ci ha lasciato poche settimane fa.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini, ricorda che la disuguaglianza nei redditi nel Regno Unito è molto alta e si interroga sulla visione che i laburisti hanno del problema. Il rapporto Renew Britain, di fine ’22, imputa alla disuguaglianza i mali economici del Paese, ma il riferimento, quasi esclusivo, è alle disuguaglianze territoriali, rispetto alle quali Londra ha un ruolo cruciale. Considerando i nessi tra disuguaglianze territoriali e complessive Franzini teme che si sottovaluti la necessità di politiche strutturali, non limitate a quelle regionali.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini, ricorda che la disuguaglianza nei redditi nel Regno Unito è molto alta e si interroga sulla visione che i laburisti hanno del problema. Il rapporto Renew Britain, di fine ’22, imputa alla disuguaglianza i mali economici del Paese, ma il riferimento, quasi esclusivo, è alle disuguaglianze territoriali, rispetto alle quali Londra ha un ruolo cruciale. Considerando i nessi tra disuguaglianze territoriali e complessive Franzini teme che si sottovaluti la necessità di politiche strutturali, non limitate a quelle regionali.
Disuguaglianze e povertà
Elena Granaglia mette in discussione la diffusa concezione dell’uguaglianza di opportunità come livellamento delle condizioni di accesso al mercato grazie all’investimento in istruzione, al contrasto alla povertà dei minori e al sostegno alle responsabilità di cura. Secondo Granaglia tale concezione ha molti aspetti positivi, ma anche seri limiti, assenti in concezioni alternative, che illustra riprendendo quanto sostenuto nel suo recente libro “Uguaglianza di opportunità. Si, ma quale?” (Laterza).
Disuguaglianze e povertà
Elena Granaglia mette in discussione la diffusa concezione dell’uguaglianza di opportunità come livellamento delle condizioni di accesso al mercato grazie all’investimento in istruzione, al contrasto alla povertà dei minori e al sostegno alle responsabilità di cura. Secondo Granaglia tale concezione ha molti aspetti positivi, ma anche seri limiti, assenti in concezioni alternative, che illustra riprendendo quanto sostenuto nel suo recente libro “Uguaglianza di opportunità. Si, ma quale?” (Laterza).
Politiche economiche
Ruggero Paladini interviene, con un articolo composto di due parti, sulla riforma fiscale del governo e sostiene che, malgrado il modo molto ambizioso in cui è stata presenta, essa non definisce un coerente insieme di indicazioni sul problema cruciale dell’equità orizzontale e verticale. In questa prima parte Paladini affronta in modo approfondito la questione della riduzione del numero di scaglioni. Nella seconda parte esaminerà il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo.
Politiche economiche
Ruggero Paladini interviene, con un articolo composto di due parti, sulla riforma fiscale del governo e sostiene che, malgrado il modo molto ambizioso in cui è stata presenta, essa non definisce un coerente insieme di indicazioni sul problema cruciale dell’equità orizzontale e verticale. In questa prima parte Paladini affronta in modo approfondito la questione della riduzione del numero di scaglioni. Nella seconda parte esaminerà il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo.
Disuguaglianze e povertà
Le riflessioni di Andrea Boitani e Maurizio Franzini in tema di merito e meritocrazia. Muovendosi in un dibattito spesso confuso i due autori spiegano perché a loro avviso la meritocrazia è un’ illusione da sostituire con l’obiettivo di realizzare una società ‘limitatamente immeritocratica’.
Disuguaglianze e povertà
Le riflessioni di Andrea Boitani e Maurizio Franzini in tema di merito e meritocrazia. Muovendosi in un dibattito spesso confuso i due autori spiegano perché a loro avviso la meritocrazia è un’ illusione da sostituire con l’obiettivo di realizzare una società ‘limitatamente immeritocratica’.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia discute la tesi, molto diffusa, secondo cui il welfare oggi avrebbe molto da guadagnare da un’estensione della produzione privata dei servizi sociali. Focalizzando la propria attenzione sul welfare aziendale e sui Social Impact Bonds, Granaglia sottolinea i rischi di una tensione con i diritti sociali di cittadinanza, e indica le ragioni che rendono persistente la necessità dell’offerta pubblica, ancorché in configurazioni radicalmente diverse da quelle oggi predominanti.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia discute la tesi, molto diffusa, secondo cui il welfare oggi avrebbe molto da guadagnare da un’estensione della produzione privata dei servizi sociali. Focalizzando la propria attenzione sul welfare aziendale e sui Social Impact Bonds, Granaglia sottolinea i rischi di una tensione con i diritti sociali di cittadinanza, e indica le ragioni che rendono persistente la necessità dell’offerta pubblica, ancorché in configurazioni radicalmente diverse da quelle oggi predominanti.
Politiche economiche
Andrea Boitani e Roberto Tamborini sostengono che contrariamente alla narrazione governativa, il nuovo Patto di stabilità uscito dall’Ecofin non è affatto un compromesso accettabile. E non perché forse sarà necessario qualche punto in più di austerità, ma perché si indebolisce la UE di fronte alle sfide del futuro prossimo. Come nel dilemma del prigioniero, gli interessi nazionali e la sfiducia hanno prodotto una soluzione in cui tutti finiremo per perdere, destinati al declino e all’irrilevanza, risucchiati nelle sfere d’influenza altrui.
Politiche economiche
Andrea Boitani e Roberto Tamborini sostengono che contrariamente alla narrazione governativa, il nuovo Patto di stabilità uscito dall’Ecofin non è affatto un compromesso accettabile. E non perché forse sarà necessario qualche punto in più di austerità, ma perché si indebolisce la UE di fronte alle sfide del futuro prossimo. Come nel dilemma del prigioniero, gli interessi nazionali e la sfiducia hanno prodotto una soluzione in cui tutti finiremo per perdere, destinati al declino e all’irrilevanza, risucchiati nelle sfere d’influenza altrui.
Il futuro della competitività europea è il titolo del Rapporto redatto da Mario Draghi e presentato al Parlamento Europeo lo scorso mese di settembre. Il Rapporto (che ormai è per tutti il Rapporto Draghi) è frutto di un lavoro accurato e impegnativo che, prevedibilmente, ha attratto una straordinaria attenzione. Anche quella del Menabò che nel suo numero 224 pubblica 5 contributi che di esso si occupano. La grande rilevanza delle questioni trattate, e la ricchezza degli argomenti proposti alla discussione, giustificano ampiamente questa attenzione, al di là dell’accordo che si possa avere con le diverse tesi e raccomandazioni contenute nel Rapporto.
In realtà, prendere seriamente, anche con spirito critico, quelle tesi e raccomandazioni sembra quasi doveroso. Gli articoli che pubblichiamo avanzano riflessioni critiche sugli obiettivi (finali e intermedi) che il Rapporto predilige, sugli strumenti che raccomanda per raggiungerli e anche sull’adeguatezza dei secondi per raggiungere i primi.
Tutto ciò sembra molto utile al Menabò che si propone di raccogliere altri contributi sul Rapporto e che auspica un dibattito ad ampio raggio ma costruttivo, in grado di influenzare le concrete decisioni politiche, alimentato dall’impegno a interrogarsi seriamente sul futuro dell’Europa, e non solo della sua competitività. Se non per altro, il Rapporto Draghi è prezioso perché offre questa possibilità.
Il futuro della competitività europea è il titolo del Rapporto redatto da Mario Draghi e presentato al Parlamento Europeo lo scorso mese di settembre. Il Rapporto (che ormai è per tutti il Rapporto Draghi) è frutto di un lavoro accurato e impegnativo che, prevedibilmente, ha attratto una straordinaria attenzione. Anche quella del Menabò che nel suo numero 224 pubblica 5 contributi che di esso si occupano. La grande rilevanza delle questioni trattate, e la ricchezza degli argomenti proposti alla discussione, giustificano ampiamente questa attenzione, al di là dell’accordo che si possa avere con le diverse tesi e raccomandazioni contenute nel Rapporto.
In realtà, prendere seriamente, anche con spirito critico, quelle tesi e raccomandazioni sembra quasi doveroso. Gli articoli che pubblichiamo avanzano riflessioni critiche sugli obiettivi (finali e intermedi) che il Rapporto predilige, sugli strumenti che raccomanda per raggiungerli e anche sull’adeguatezza dei secondi per raggiungere i primi.
Tutto ciò sembra molto utile al Menabò che si propone di raccogliere altri contributi sul Rapporto e che auspica un dibattito ad ampio raggio ma costruttivo, in grado di influenzare le concrete decisioni politiche, alimentato dall’impegno a interrogarsi seriamente sul futuro dell’Europa, e non solo della sua competitività. Se non per altro, il Rapporto Draghi è prezioso perché offre questa possibilità.
Diritti e politiche sociali
Clara Andresciani, Debora Di Gioacchino e Laura Sabani si occupano delle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie private in un sistema sanitario universalistico come quello italiano. Dopo aver richiamato i dati sulla spesa sanitaria pubblica e privata, le autrici analizzano i motivi che giustificano le agevolazioni e le criticità connesse e, alla luce di evidenze empiriche contrastanti, concludono che, in particolare nel caso dei servizi già forniti dal settore pubblico, quei motivi vanno attentamente valutati.
Diritti e politiche sociali
Clara Andresciani, Debora Di Gioacchino e Laura Sabani si occupano delle agevolazioni fiscali per le spese sanitarie private in un sistema sanitario universalistico come quello italiano. Dopo aver richiamato i dati sulla spesa sanitaria pubblica e privata, le autrici analizzano i motivi che giustificano le agevolazioni e le criticità connesse e, alla luce di evidenze empiriche contrastanti, concludono che, in particolare nel caso dei servizi già forniti dal settore pubblico, quei motivi vanno attentamente valutati.
Capitalismo e democrazia
Enrico Menduni confronta l’atteggiamento di Mussolini rispetto alle proposte tecnologiche e imprenditoriali di Guglielmo Marconi con quelle, sempre orientate alle telecomunicazioni, rappresentate da Elon Musk all’Esecutivo italiano. Menduni illustra la cautela che, dopo la Prima guerra mondiale, circondò la segretezza delle comunicazioni contro i rischi di uso indebito e conclude che l’attuale governo potrebbe utilmente condividere la cautela di Mussolini, pur di fronte ad una grande personalità aderente al fascismo.
Capitalismo e democrazia
Enrico Menduni confronta l’atteggiamento di Mussolini rispetto alle proposte tecnologiche e imprenditoriali di Guglielmo Marconi con quelle, sempre orientate alle telecomunicazioni, rappresentate da Elon Musk all’Esecutivo italiano. Menduni illustra la cautela che, dopo la Prima guerra mondiale, circondò la segretezza delle comunicazioni contro i rischi di uso indebito e conclude che l’attuale governo potrebbe utilmente condividere la cautela di Mussolini, pur di fronte ad una grande personalità aderente al fascismo.
Politiche economiche
Enrico D’Elia interviene sulla proposta di nuove regole di bilancio resa nota dalla Commissione europea all’inizio di novembre. D’Elia sostiene che le nuove regole proposte vanno nella giusta direzione anche se non sono molto innovative. In particolare, i piani di rientro dal debito saranno più “personalizzati” ma gli investimenti pubblici, diversamente da quanto richiesto da molti, non vengono esclusi dal calcolo del deficit e manca un vero coordinamento tra le politiche fiscali.
Politiche economiche
Enrico D’Elia interviene sulla proposta di nuove regole di bilancio resa nota dalla Commissione europea all’inizio di novembre. D’Elia sostiene che le nuove regole proposte vanno nella giusta direzione anche se non sono molto innovative. In particolare, i piani di rientro dal debito saranno più “personalizzati” ma gli investimenti pubblici, diversamente da quanto richiesto da molti, non vengono esclusi dal calcolo del deficit e manca un vero coordinamento tra le politiche fiscali.
Articoli, Politiche economiche
Francesco Saraceno mette in discussione il luogo comune secondo cui l’inflazione può e deve essere contrastata solo con la politica monetaria e sostiene che, soprattutto quando l’inflazione ha radici in squilibri dal lato dell’offerta, come è accaduto con (e dopo) il Covid e con la guerra in Ucraina, bisogna andare “oltre le banche centrali”, come recita il titolo del suo ultimo libro. Ciò che occorre, in questi casi, è un insieme ben disegnato di strumenti di politica economica, tra loro coordinati.
Articoli, Politiche economiche
Francesco Saraceno mette in discussione il luogo comune secondo cui l’inflazione può e deve essere contrastata solo con la politica monetaria e sostiene che, soprattutto quando l’inflazione ha radici in squilibri dal lato dell’offerta, come è accaduto con (e dopo) il Covid e con la guerra in Ucraina, bisogna andare “oltre le banche centrali”, come recita il titolo del suo ultimo libro. Ciò che occorre, in questi casi, è un insieme ben disegnato di strumenti di politica economica, tra loro coordinati.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Alessandro Roncaglia presenta i principali contenuti del suo recente libro Il potere. Una prospettiva riformista che, attingendo a molte discipline, illustra la natura multiforme del potere e quanto sia essenziale riflettere su di essa per spiegare non solo la crescita delle diseguaglianze economiche, ma anche il rafforzamento dei centri di potere economico e la loro influenza sul dibattito culturale e sulla vita politica. Roncaglia delinea anche una strategia di riforme di struttura per progredire sulla strada delle libertà individuali e della giustizia sociale.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Alessandro Roncaglia presenta i principali contenuti del suo recente libro Il potere. Una prospettiva riformista che, attingendo a molte discipline, illustra la natura multiforme del potere e quanto sia essenziale riflettere su di essa per spiegare non solo la crescita delle diseguaglianze economiche, ma anche il rafforzamento dei centri di potere economico e la loro influenza sul dibattito culturale e sulla vita politica. Roncaglia delinea anche una strategia di riforme di struttura per progredire sulla strada delle libertà individuali e della giustizia sociale.
Politiche economiche
Michele Grillo legge il Rapporto Draghi alla luce di due implicazioni critiche del ritorno in Occidente della politica industriale. Gli scambi internazionali cessano di contribuire, in modo cooperativo, alla efficiente divisione mondiale del lavoro. L’invito a rinnovare la politica della concorrenza, per favorire l’attività innovativa di campioni europei, indebolisce l’antitrust. Una concorrenza tecnologica non regolata porta a equilibri inefficienti dove pochi vincitori hanno un grande potere di mercato e i profitti si trasformano rapidamente in rendite.
Politiche economiche
Michele Grillo legge il Rapporto Draghi alla luce di due implicazioni critiche del ritorno in Occidente della politica industriale. Gli scambi internazionali cessano di contribuire, in modo cooperativo, alla efficiente divisione mondiale del lavoro. L’invito a rinnovare la politica della concorrenza, per favorire l’attività innovativa di campioni europei, indebolisce l’antitrust. Una concorrenza tecnologica non regolata porta a equilibri inefficienti dove pochi vincitori hanno un grande potere di mercato e i profitti si trasformano rapidamente in rendite.
Politiche economiche
Elena Granaglia richiama i punti salienti del Rapporto Letta e del Rapporto Draghi, come anticipato a La Hulpe, che certamente influiranno sul dibattito su ‘Quale Europa’ e sottolinea due omissioni: come confrontarsi con i movimenti migratori e come collegare la ricerca della pace – ragion d’essere del progetto europeo – con il rafforzamento della difesa europea. Inoltre si interroga su come l’auspicato ampliamento della scala delle imprese e del mercato finanziario europeo si rapporti con una crescita inclusiva e una equa doppia transizione.
Politiche economiche
Elena Granaglia richiama i punti salienti del Rapporto Letta e del Rapporto Draghi, come anticipato a La Hulpe, che certamente influiranno sul dibattito su ‘Quale Europa’ e sottolinea due omissioni: come confrontarsi con i movimenti migratori e come collegare la ricerca della pace – ragion d’essere del progetto europeo – con il rafforzamento della difesa europea. Inoltre si interroga su come l’auspicato ampliamento della scala delle imprese e del mercato finanziario europeo si rapporti con una crescita inclusiva e una equa doppia transizione.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Marco Santambrogio parte dalla considerazione che il programma meritocratico è definito — anche da John Rawls — come la somma dei due principi delle carriere aperte ai talenti e dell’uguaglianza delle opportunità, che non riguardano la virtù, i.e. il merito morale. Santambrogio sostiene che questo fa cadere le obiezioni basate sulla difficoltà di definire e valutare la virtù e che, lungi dall’incoraggiare la competizione, il programma risponde agli obiettivi del socialismo riformista.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Marco Santambrogio parte dalla considerazione che il programma meritocratico è definito — anche da John Rawls — come la somma dei due principi delle carriere aperte ai talenti e dell’uguaglianza delle opportunità, che non riguardano la virtù, i.e. il merito morale. Santambrogio sostiene che questo fa cadere le obiezioni basate sulla difficoltà di definire e valutare la virtù e che, lungi dall’incoraggiare la competizione, il programma risponde agli obiettivi del socialismo riformista.
Istituzioni e mercati
Elena Paparella ritiene che la procedura adottata dalla Presidente von der Leyen per il piano ReArm-EU confermi la debolezza istituzionale del Parlamento europeo che è al centro del suo libro “Il Parlamento europeo dalla sovranazionalità al costituzionalismo. Rappresentanza, responsabilità politica e lobbying”. Traendo spunto dalle distorsioni generate dal lobbying, il libro fa emergere, spiegandone le ragioni, le disconnessioni di un Parlamento non ancorato ad un percorso aderente al costituzionalismo democratico. Paparella avanza anche una proposta per riparare a tale debolezza.
Istituzioni e mercati
Elena Paparella ritiene che la procedura adottata dalla Presidente von der Leyen per il piano ReArm-EU confermi la debolezza istituzionale del Parlamento europeo che è al centro del suo libro “Il Parlamento europeo dalla sovranazionalità al costituzionalismo. Rappresentanza, responsabilità politica e lobbying”. Traendo spunto dalle distorsioni generate dal lobbying, il libro fa emergere, spiegandone le ragioni, le disconnessioni di un Parlamento non ancorato ad un percorso aderente al costituzionalismo democratico. Paparella avanza anche una proposta per riparare a tale debolezza.
Istituzioni e mercati
Michele Grillo riflette sul disegno di legge per il mercato e la concorrenza e propone due spunti di riflessione sulla mancanza di consenso diffuso per scelte politiche favorevoli al meccanismo di mercato. Il primo riguarda l’incapacità di cogliere la complementarità tra concorrenza nel mercato e istituzioni sociali che proteggono gli operatori dal rischio economico. Il secondo richiama la perdurante incomprensione delle ragioni, affermate nel referendum del 2011, del diritto di una collettività all’autoproduzione dei servizi pubblici locali.
Istituzioni e mercati
Michele Grillo riflette sul disegno di legge per il mercato e la concorrenza e propone due spunti di riflessione sulla mancanza di consenso diffuso per scelte politiche favorevoli al meccanismo di mercato. Il primo riguarda l’incapacità di cogliere la complementarità tra concorrenza nel mercato e istituzioni sociali che proteggono gli operatori dal rischio economico. Il secondo richiama la perdurante incomprensione delle ragioni, affermate nel referendum del 2011, del diritto di una collettività all’autoproduzione dei servizi pubblici locali.
Articoli, Politiche economiche
Claudio Gnesutta riflette sulla politica monetaria restrittiva della Bce; considera ingiustificati i timori del ripetersi della rincorsa prezzi-salari degli anni ’70 per i mutati rapporti sul mercato del lavoro; suggerisce che una politica monetaria che prospetta una “stagflazione moderata” sia inadeguata alla ristrutturazione produttiva e sociale oggi necessaria; ritiene pertanto miopi le scelte monetarie e fiscali europee per il loro impatto sulle prospettive produttive e per i contraccolpi sulla stabilità sociale.
Articoli, Politiche economiche
Claudio Gnesutta riflette sulla politica monetaria restrittiva della Bce; considera ingiustificati i timori del ripetersi della rincorsa prezzi-salari degli anni ’70 per i mutati rapporti sul mercato del lavoro; suggerisce che una politica monetaria che prospetta una “stagflazione moderata” sia inadeguata alla ristrutturazione produttiva e sociale oggi necessaria; ritiene pertanto miopi le scelte monetarie e fiscali europee per il loro impatto sulle prospettive produttive e per i contraccolpi sulla stabilità sociale.
Disuguaglianze e povertà
Questo numero del Menabò si apre con il ricordo di due economisti italiani scomparsi da tempo, il cui pensiero continua ad essere fonte di ispirazione. Maurizio Franzini presenta il testo della relazione da lui tenuta alla Sapienza in occasione della commemorazione di Federico Caffè e indica, in particolare, alcune parole-chiave che lo caratterizzano come economista e come intellettuale.
Disuguaglianze e povertà
Questo numero del Menabò si apre con il ricordo di due economisti italiani scomparsi da tempo, il cui pensiero continua ad essere fonte di ispirazione. Maurizio Franzini presenta il testo della relazione da lui tenuta alla Sapienza in occasione della commemorazione di Federico Caffè e indica, in particolare, alcune parole-chiave che lo caratterizzano come economista e come intellettuale.
Articoli, Capitalismo digitale
Maurizio Pugno solleva un problema poco affrontato in economia, pur essendo molto dibattuto in altri campi: i danni procurati ai giovani dall’uso intensivo dei social media, in termini di malessere e problemi educativi, che diventano poi costi per tutta la società e l’economia. Dopo aver esaminato brevemente la rilevanza empirica del problema nei casi degli Stati Uniti e dell’Italia, Pugno sottolinea le importanti implicazioni che il fenomeno ha per l’analisi economica e avanza alcune riflessioni sulla policy che si potrebbe adottare.
Articoli, Capitalismo digitale
Maurizio Pugno solleva un problema poco affrontato in economia, pur essendo molto dibattuto in altri campi: i danni procurati ai giovani dall’uso intensivo dei social media, in termini di malessere e problemi educativi, che diventano poi costi per tutta la società e l’economia. Dopo aver esaminato brevemente la rilevanza empirica del problema nei casi degli Stati Uniti e dell’Italia, Pugno sottolinea le importanti implicazioni che il fenomeno ha per l’analisi economica e avanza alcune riflessioni sulla policy che si potrebbe adottare.
Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia riprende un articolo di Giovanni Berlinguer pubblicato nel 1991 sull’Unità che avanza diversi argomenti in difesa dell’esclusività del rapporto di lavoro per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Nei suoi commenti all’articolo, Granaglia mette in evidenza la saggezza (oltre che l’attualità) degli argomenti di Berlinguer e lamenta il fatto che essi siano rimasti lettera morta, con la conseguenza di porre costi non indifferenti a carico del SSN.
Diritti e politiche sociali
Elena Granaglia riprende un articolo di Giovanni Berlinguer pubblicato nel 1991 sull’Unità che avanza diversi argomenti in difesa dell’esclusività del rapporto di lavoro per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Nei suoi commenti all’articolo, Granaglia mette in evidenza la saggezza (oltre che l’attualità) degli argomenti di Berlinguer e lamenta il fatto che essi siano rimasti lettera morta, con la conseguenza di porre costi non indifferenti a carico del SSN.
Capitalismo e democrazia
Andrea Boitani argomenta che la globalizzazione, e in particolare la mobilità dei capitali, aumentando la possibilità per le grandi imprese di minacciare e attuare exit, ha accresciuto il potere dei manager delle grandi corporations e dei fondi di investimento che spesso le controllano, e ha tolto voice ai lavoratori e spazio di manovra ai governanti, rendendo più difficile introdurre forme di partecipazione dei lavoratori e degli altri stakeholders alle decisioni di impresa.
Capitalismo e democrazia
Andrea Boitani argomenta che la globalizzazione, e in particolare la mobilità dei capitali, aumentando la possibilità per le grandi imprese di minacciare e attuare exit, ha accresciuto il potere dei manager delle grandi corporations e dei fondi di investimento che spesso le controllano, e ha tolto voice ai lavoratori e spazio di manovra ai governanti, rendendo più difficile introdurre forme di partecipazione dei lavoratori e degli altri stakeholders alle decisioni di impresa.
Articoli, Politiche economiche
Andrea Boitani e Roberto Tamborini si occupano del rapporto tra inflazione e profitti, distinguendo i casi in cui si realizzano profitti da inflazione da quelli in cui l’inflazione è innescata (anche) da un aumento dei margini di profitto. I due autori sostengono che, quando il caso è quest’ultimo, affidarsi solo alla politica monetaria ha costi troppo elevati in termini di disoccupazione mentre occorrerebbe un accordo generale sulla dinamica dei redditi, accompagnato da incisive politiche pro-concorrenziali e fiscali.
Articoli, Politiche economiche
Andrea Boitani e Roberto Tamborini si occupano del rapporto tra inflazione e profitti, distinguendo i casi in cui si realizzano profitti da inflazione da quelli in cui l’inflazione è innescata (anche) da un aumento dei margini di profitto. I due autori sostengono che, quando il caso è quest’ultimo, affidarsi solo alla politica monetaria ha costi troppo elevati in termini di disoccupazione mentre occorrerebbe un accordo generale sulla dinamica dei redditi, accompagnato da incisive politiche pro-concorrenziali e fiscali.
Articoli, Politiche economiche
Roberto Tamborini a proposito della stabilità dei prezzi ribadisce che essa è una priorità della BCE, ma osserva che il risultato non dipende solo dalla BCE, né per la Zona Euro nel complesso né tanto meno per ciascun paese. La cooperazione tra BCE e governi può rendere la disinflazione più efficace e meno costosa per ciascuno. Il governo italiano, con un’inflazione maggiore della media, ha meno di altri motivi per contestare la strategia della BCE, mentre ha più di altri spazio di manovra per contribuire ad imbrigliare i fattori nazionali dell’inflazione.
Articoli, Politiche economiche
Roberto Tamborini a proposito della stabilità dei prezzi ribadisce che essa è una priorità della BCE, ma osserva che il risultato non dipende solo dalla BCE, né per la Zona Euro nel complesso né tanto meno per ciascun paese. La cooperazione tra BCE e governi può rendere la disinflazione più efficace e meno costosa per ciascuno. Il governo italiano, con un’inflazione maggiore della media, ha meno di altri motivi per contestare la strategia della BCE, mentre ha più di altri spazio di manovra per contribuire ad imbrigliare i fattori nazionali dell’inflazione.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini riflette su una delle questioni centrali nel libro di Guido Alfani, As Gods among men. A history of the rich in the West: la legittimazione sociale dei ricchi o super ricchi. Dopo aver riassunto le tesi di Alfani sulle diverse modalità in cui si è cercato di favorire tale legittimazione nel corso dei secoli, Franzini si sofferma sulle due modalità oggi più ricorrenti: la filantropia e le imposte progressive, interrogandosi anche sul rapporto tra legittimazione dei ricchi e giustizia sociale.
Disuguaglianze e povertà
Maurizio Franzini riflette su una delle questioni centrali nel libro di Guido Alfani, As Gods among men. A history of the rich in the West: la legittimazione sociale dei ricchi o super ricchi. Dopo aver riassunto le tesi di Alfani sulle diverse modalità in cui si è cercato di favorire tale legittimazione nel corso dei secoli, Franzini si sofferma sulle due modalità oggi più ricorrenti: la filantropia e le imposte progressive, interrogandosi anche sul rapporto tra legittimazione dei ricchi e giustizia sociale.
Non in elenco
L’etica professionale è
l’insieme di regole e di comportamenti che condiziona e limita il potere che ciascuno di noi può esercitare sugli altri e su se stesso nell’esercizio di una professione o di un ruolo.
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L’etica professionale è
l’insieme di regole e di comportamenti che condiziona e limita il potere che ciascuno di noi può esercitare sugli altri e su se stesso nell’esercizio di una professione o di un ruolo.
Sviluppo sostenibile
Enrico D’Ecclesiis, Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca si soffermano sul repentino cambiamento del contesto politico nelle nuove condizioni internazionali del periodo post-pandemico. In particolare si concentrano sulla parabola dell’ambientalismo e delle politiche ambientali e presentano i risultati di un’analisi dell’impatto dello scoppio della guerra in Ucraina sul consenso per partiti con piattaforme orientate alla sostenibilità, considerando anche il ruolo delle condizioni economiche e dell’agenda dei protagonisti del dibattito pubblico.
Sviluppo sostenibile
Enrico D’Ecclesiis, Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca si soffermano sul repentino cambiamento del contesto politico nelle nuove condizioni internazionali del periodo post-pandemico. In particolare si concentrano sulla parabola dell’ambientalismo e delle politiche ambientali e presentano i risultati di un’analisi dell’impatto dello scoppio della guerra in Ucraina sul consenso per partiti con piattaforme orientate alla sostenibilità, considerando anche il ruolo delle condizioni economiche e dell’agenda dei protagonisti del dibattito pubblico.
Istituzioni e mercati
Questo numero del Menabò si apre con il contributo di Michele Grillo che, riflettendo sul rapporto tra guerra ucraina e transizione ecologica, sostiene che la dipendenza dal gas russo mina non solo il cambiamento ecologico ma la stessa costruzione europea e rende necessario procedere verso l’unione politica.
Istituzioni e mercati
Questo numero del Menabò si apre con il contributo di Michele Grillo che, riflettendo sul rapporto tra guerra ucraina e transizione ecologica, sostiene che la dipendenza dal gas russo mina non solo il cambiamento ecologico ma la stessa costruzione europea e rende necessario procedere verso l’unione politica.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini, nella prima delle due parti del suo articolo, dopo aver osservato che l’imposta sulle grandi ricchezze è tornata d’attualità ed ha ottenuto un via libera all’ONU, oltre che l’appoggio di alcuni milionari e miliardari, descrive la situazione attuale con particolare riferimento all’Europa dove esistono quattro wealth tax e, nel caso della Francia, un’imposta sul solo patrimonio immobiliare. Quanto al nostro paese, non mancano le imposte sui redditi patrimoniali, ma esse soffrono di molte distorsioni.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini, nella prima delle due parti del suo articolo, dopo aver osservato che l’imposta sulle grandi ricchezze è tornata d’attualità ed ha ottenuto un via libera all’ONU, oltre che l’appoggio di alcuni milionari e miliardari, descrive la situazione attuale con particolare riferimento all’Europa dove esistono quattro wealth tax e, nel caso della Francia, un’imposta sul solo patrimonio immobiliare. Quanto al nostro paese, non mancano le imposte sui redditi patrimoniali, ma esse soffrono di molte distorsioni.
Politiche economiche
Marco Magnani ritiene che le azioni suggerite dal Rapporto Draghi discendano da alcuni valori affermati con chiarezza: prosperità, equità, libertà, pace e democrazia. Combinare il rinnovamento della struttura dell’offerta con l’inclusione sociale è coerente con il modello sociale europeo e essenziale per il successo della strategia proposta. Il Rapporto, che ha il
limite di confinare l’azione del welfare alla sola dimensione redistributiva, va considerato un cantiere aperto per individuare una via concreta di avanzamento dell’Europa.
Politiche economiche
Marco Magnani ritiene che le azioni suggerite dal Rapporto Draghi discendano da alcuni valori affermati con chiarezza: prosperità, equità, libertà, pace e democrazia. Combinare il rinnovamento della struttura dell’offerta con l’inclusione sociale è coerente con il modello sociale europeo e essenziale per il successo della strategia proposta. Il Rapporto, che ha il
limite di confinare l’azione del welfare alla sola dimensione redistributiva, va considerato un cantiere aperto per individuare una via concreta di avanzamento dell’Europa.
Articoli, Istituzioni e mercati
Andrea Boitani interpreta e discute, da differenti punti di vista, la recente
affermazione di Giorgia Meloni, secondo cui lo Stato non crea ricchezza, ma al
massimo potrebbe redistribuirla. Boitani spiega che si tratta di un’affermazione
altamente discutibile, perché nasconde i molti contributi che lo Stato ha, in vari
modi, storicamente dato, e ancora può dare, al benessere collettivo e alla sua crescita oltre che, ogni anno, al Prodotto Interno Lordo di tutti i paesi.
Articoli, Istituzioni e mercati
Andrea Boitani interpreta e discute, da differenti punti di vista, la recente
affermazione di Giorgia Meloni, secondo cui lo Stato non crea ricchezza, ma al
massimo potrebbe redistribuirla. Boitani spiega che si tratta di un’affermazione
altamente discutibile, perché nasconde i molti contributi che lo Stato ha, in vari
modi, storicamente dato, e ancora può dare, al benessere collettivo e alla sua crescita oltre che, ogni anno, al Prodotto Interno Lordo di tutti i paesi.
Articoli, Lavoro
Magdalena Nogueira Guastavino in un articolo diviso in due parti illustra e discute la riforma del mercato del lavoro introdotta in Spagna dal governo di coalizione tra Partito Socialista e Unidas Podemos alla fine del 2021. In questa prima parte l’autrice illustra i molteplici contenuti della riforma presentando in modo dettagliato gli interventi diretti a limitare il ricorso al contratto a tempo determinato che la precedente riforma del 2012 aveva fortemente incentivato.
Articoli, Lavoro
Magdalena Nogueira Guastavino in un articolo diviso in due parti illustra e discute la riforma del mercato del lavoro introdotta in Spagna dal governo di coalizione tra Partito Socialista e Unidas Podemos alla fine del 2021. In questa prima parte l’autrice illustra i molteplici contenuti della riforma presentando in modo dettagliato gli interventi diretti a limitare il ricorso al contratto a tempo determinato che la precedente riforma del 2012 aveva fortemente incentivato.
Istituzioni e mercati
Elena Granata e Antonio Longo partendo dal discusso disegno di legge ‘Salva Milano’ sostengono che lo smantellamento della dimensione pubblica nelle città è un fenomeno che incide profondamente nei meccanismi di riproduzione urbana. Gli autori riconducono questo fenomeno alla diffusione delle dinamiche della finanza immobiliare e alla privatizzazione dei servizi pubblici e si chiedono se si possono davvero immaginare città che siano la somma di interessi privati guidati solo dalle leggi del mercato.
Istituzioni e mercati
Elena Granata e Antonio Longo partendo dal discusso disegno di legge ‘Salva Milano’ sostengono che lo smantellamento della dimensione pubblica nelle città è un fenomeno che incide profondamente nei meccanismi di riproduzione urbana. Gli autori riconducono questo fenomeno alla diffusione delle dinamiche della finanza immobiliare e alla privatizzazione dei servizi pubblici e si chiedono se si possono davvero immaginare città che siano la somma di interessi privati guidati solo dalle leggi del mercato.
Istituzioni e mercati
Luca Salvatici illustra il rapporto, a livello globale, tra consumo sostenibile di acqua e commercio internazionale basandosi sulla nozione di acqua virtuale, che è oggetto di crescente attenzione.
Istituzioni e mercati
Luca Salvatici illustra il rapporto, a livello globale, tra consumo sostenibile di acqua e commercio internazionale basandosi sulla nozione di acqua virtuale, che è oggetto di crescente attenzione.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Eugenio Levi si chiede se il populismo sia ancora presente nello scenario politico italiano e indica gli argomenti che portano a una risposta decisamente positiva. Quindi si concentra su alcuni recenti lavori allo scopo di illustrare le conseguenze negative del populismo per la qualità della democrazia. Secondo Levi, l’implicazione di questi risultati è che per contrastare il fenomeno è necessario che i partiti non populisti affrontino le cause strutturali del diffondersi del populismo.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Eugenio Levi si chiede se il populismo sia ancora presente nello scenario politico italiano e indica gli argomenti che portano a una risposta decisamente positiva. Quindi si concentra su alcuni recenti lavori allo scopo di illustrare le conseguenze negative del populismo per la qualità della democrazia. Secondo Levi, l’implicazione di questi risultati è che per contrastare il fenomeno è necessario che i partiti non populisti affrontino le cause strutturali del diffondersi del populismo.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Andrea Coveri, Claudio Cozza e Dario Guarascio analizzano il ruolo che le grandi piattaforme digitali svolgono in tempi di guerra e, in particolare, forniscono evidenze della sempre crescente integrazione tra piattaforme digitali, da un lato, e comparto militare, dall’altro. Coveri, Cozza e Guarascio richiamano l’attenzione sulla “mutua dipendenza” che si è venuta sviluppando tra Stati e piattaforme e indicano i gravi rischi che possono nascere da tale dipendenza.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Andrea Coveri, Claudio Cozza e Dario Guarascio analizzano il ruolo che le grandi piattaforme digitali svolgono in tempi di guerra e, in particolare, forniscono evidenze della sempre crescente integrazione tra piattaforme digitali, da un lato, e comparto militare, dall’altro. Coveri, Cozza e Guarascio richiamano l’attenzione sulla “mutua dipendenza” che si è venuta sviluppando tra Stati e piattaforme e indicano i gravi rischi che possono nascere da tale dipendenza.
Capitalismo e democrazia
Elena Granaglia discute l’importanza del libro recente di M. Walzer, Che cosa significa essere liberali, che rileva un contributo trascurato, ma potente del liberalismo: quello di qualificare le diverse politiche sostantive che ciascuno e ciascuna può detenere. L’innovazione, in altri termini, è intendere il liberalismo, in una declinazione aggettivata, anziché come teoria compiuta. Avremo così un socialismo liberale, un femminismo liberale, un multiculturalismo liberale e si potrebbe tenere meglio conto dell’uguaglianza morale, della libertà e della complessità dell’azione collettiva.
Capitalismo e democrazia
Elena Granaglia discute l’importanza del libro recente di M. Walzer, Che cosa significa essere liberali, che rileva un contributo trascurato, ma potente del liberalismo: quello di qualificare le diverse politiche sostantive che ciascuno e ciascuna può detenere. L’innovazione, in altri termini, è intendere il liberalismo, in una declinazione aggettivata, anziché come teoria compiuta. Avremo così un socialismo liberale, un femminismo liberale, un multiculturalismo liberale e si potrebbe tenere meglio conto dell’uguaglianza morale, della libertà e della complessità dell’azione collettiva.
Politiche economiche
Gianfranco Viesti dopo aver spiegato che la ZES unica varata dal governo è un credito d’imposta, con aliquote di agevolazione più alte in base alla nuova carta degli aiuti di stato comunitaria, che si applica come in passato a tutto il Sud, sottolinea che le procedure semplificate di autorizzazione saranno gestite da un’unica struttura e ciò crea notevoli preoccupazioni per l’operatività. L’approssimazione con cui è stata disegnata ha portato ad un aumento dell’incertezza per le imprese e ad un blocco delle agevolazioni da inizio 2024.
Politiche economiche
Gianfranco Viesti dopo aver spiegato che la ZES unica varata dal governo è un credito d’imposta, con aliquote di agevolazione più alte in base alla nuova carta degli aiuti di stato comunitaria, che si applica come in passato a tutto il Sud, sottolinea che le procedure semplificate di autorizzazione saranno gestite da un’unica struttura e ciò crea notevoli preoccupazioni per l’operatività. L’approssimazione con cui è stata disegnata ha portato ad un aumento dell’incertezza per le imprese e ad un blocco delle agevolazioni da inizio 2024.
Istituzioni e mercati
Francesca Forno e Paolo Graziano mostrano come nel corso degli ultimi venti anni la crescita del consumo responsabile in Italia sia stata lenta, ma inesorabile. Il consumo critico, il commercio equo e solidale, il turismo consapevole, i comportamenti di acquisto improntati alla sobrietà e l’utilizzo dei Gruppi di Acquisto (GAS) si sono diffusi nella popolazione italiana. Vi sono, tuttavia, ulteriori margini di espansione e gli autori suggeriscono alcune misure per accrescere la consapevolezza dei consumatori, con benefici anche per la per lo sviluppo sostenibile.
Istituzioni e mercati
Francesca Forno e Paolo Graziano mostrano come nel corso degli ultimi venti anni la crescita del consumo responsabile in Italia sia stata lenta, ma inesorabile. Il consumo critico, il commercio equo e solidale, il turismo consapevole, i comportamenti di acquisto improntati alla sobrietà e l’utilizzo dei Gruppi di Acquisto (GAS) si sono diffusi nella popolazione italiana. Vi sono, tuttavia, ulteriori margini di espansione e gli autori suggeriscono alcune misure per accrescere la consapevolezza dei consumatori, con benefici anche per la per lo sviluppo sostenibile.
Disuguaglianze e povertà
Gianfranco Viesti e Carmela Chiapperini ricordano che ridurre le disuguaglianze territoriali è uno dei principali obiettivi del PNRR e per questo il 40% delle risorse deve essere destinato al Sud. Gli autori sostengono che – anche perchè il governo Meloni non pubblica la relazione prevista per legge sul rispetto del 40% – non è certo che l’obiettivo verrà raggiunto e che occorre preoccuparsi anche delle disuguaglianze interne al Mezzogiorno per evitare che la struttura produttiva del nostro paese si polarizzi ancora di più.
Disuguaglianze e povertà
Gianfranco Viesti e Carmela Chiapperini ricordano che ridurre le disuguaglianze territoriali è uno dei principali obiettivi del PNRR e per questo il 40% delle risorse deve essere destinato al Sud. Gli autori sostengono che – anche perchè il governo Meloni non pubblica la relazione prevista per legge sul rispetto del 40% – non è certo che l’obiettivo verrà raggiunto e che occorre preoccuparsi anche delle disuguaglianze interne al Mezzogiorno per evitare che la struttura produttiva del nostro paese si polarizzi ancora di più.
Capitalismo e democrazia
Vittorio Mete partendo dalla considerazione che l’antipolitica è l’ospite scomodo della democrazia, propone una definizione del fenomeno, distinguendo tra antipolitica dal basso – praticata dai cittadini – e antipolitica dall’alto – praticata da segmenti delle élite politiche. Mete individua alcune cause sociali, culturali e politiche delle varie forme di antipolitica e conclude con qualche indicazione su cosa politici, cittadini, media e accademici potrebbero fare per tenerla, per quanto possibile, a bada.
Capitalismo e democrazia
Vittorio Mete partendo dalla considerazione che l’antipolitica è l’ospite scomodo della democrazia, propone una definizione del fenomeno, distinguendo tra antipolitica dal basso – praticata dai cittadini – e antipolitica dall’alto – praticata da segmenti delle élite politiche. Mete individua alcune cause sociali, culturali e politiche delle varie forme di antipolitica e conclude con qualche indicazione su cosa politici, cittadini, media e accademici potrebbero fare per tenerla, per quanto possibile, a bada.
Diritti e politiche sociali
Chiara Saraceno presenta e commenta la lettera ricevuta, dopo la partecipazione a una trasmissione televisiva, da Federica, che percepisce il Reddito di Cittadinanza e che racconta la sua storia di persona invisibile e umiliata dall’essere considerata, come in quella trasmissione, una ladra e una parassita.
Diritti e politiche sociali
Chiara Saraceno presenta e commenta la lettera ricevuta, dopo la partecipazione a una trasmissione televisiva, da Federica, che percepisce il Reddito di Cittadinanza e che racconta la sua storia di persona invisibile e umiliata dall’essere considerata, come in quella trasmissione, una ladra e una parassita.
Sviluppo sostenibile
Alfredo Macchiati e Rebecca Vitelli esaminano le misure per contrastare la crisi del gas di cui si discute in sede europea e analizzano, in particolare, quelle relative alla modifica dei meccanismi di mercato e alla redistribuzione degli “extra margini” delle imprese che operano in alcuni comparti della filiera dell’energia. Macchiati e Vitelli sostengono che, nel complesso, non sembra essere ancora emerso un progetto coerente di ridisegno del mercato che tenga conto del carattere non transitorio della scarsità di gas in Europa.
Sviluppo sostenibile
Alfredo Macchiati e Rebecca Vitelli esaminano le misure per contrastare la crisi del gas di cui si discute in sede europea e analizzano, in particolare, quelle relative alla modifica dei meccanismi di mercato e alla redistribuzione degli “extra margini” delle imprese che operano in alcuni comparti della filiera dell’energia. Macchiati e Vitelli sostengono che, nel complesso, non sembra essere ancora emerso un progetto coerente di ridisegno del mercato che tenga conto del carattere non transitorio della scarsità di gas in Europa.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Giorgio Rodano scrive che il declino della popolazione attiva in Italia impone, per sostenere l’economia e il bilancio pubblico, un cambiamento delle politiche nei confronti dei flussi migratori, che non vanno ostacolati ma incentivati. Per evitare che la loro dinamica divenga incontrollabile (una conseguenza del Todaro Paradox), le politiche devono gestire direttamente il trasporto dei migranti (sottraendolo all’economia criminale) e associarlo, col contributo dell’UE, a istituti di accoglienza e formazione efficienti e mirati.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Giorgio Rodano scrive che il declino della popolazione attiva in Italia impone, per sostenere l’economia e il bilancio pubblico, un cambiamento delle politiche nei confronti dei flussi migratori, che non vanno ostacolati ma incentivati. Per evitare che la loro dinamica divenga incontrollabile (una conseguenza del Todaro Paradox), le politiche devono gestire direttamente il trasporto dei migranti (sottraendolo all’economia criminale) e associarlo, col contributo dell’UE, a istituti di accoglienza e formazione efficienti e mirati.
Lavoro
Susanna Camusso, prendendo spunto dai contenuti di un recente rapporto del Forum Diseguaglianze e Diversità, riflette sulla gravità del fenomeno del part-time involontario che costituisce una delle principali determinanti del lavoro povero ed è una causa di ulteriori, e più gravi, differenziali di genere. In questo quadro, pur consapevole del fatto che per il part-time involontario non si dispone di una definizione giuridica, Camusso indica alcune misure di politica economica che ritiene efficaci per contrastarlo.
Lavoro
Susanna Camusso, prendendo spunto dai contenuti di un recente rapporto del Forum Diseguaglianze e Diversità, riflette sulla gravità del fenomeno del part-time involontario che costituisce una delle principali determinanti del lavoro povero ed è una causa di ulteriori, e più gravi, differenziali di genere. In questo quadro, pur consapevole del fatto che per il part-time involontario non si dispone di una definizione giuridica, Camusso indica alcune misure di politica economica che ritiene efficaci per contrastarlo.
Politiche economiche
La mia ricerca riguarda la possibilità di trovare un’intesa fondata sulla ragione su come ridurre l’ingiustizia nonostante le nostre diverse idee sullo stato ‘ideale’ delle cose
Politiche economiche
La mia ricerca riguarda la possibilità di trovare un’intesa fondata sulla ragione su come ridurre l’ingiustizia nonostante le nostre diverse idee sullo stato ‘ideale’ delle cose
Istituzioni e mercati
Andrea Pezzoli osserva che pandemia, guerre, problemi energetici e climatici hanno accentuato la domanda di politica industriale che, peraltro, non si è mai smesso di fare anche se non si poteva dire. Ma la ripresa di interesse per la politica industriale pone diversi quesiti, tra i quali: può la politica industriale convivere con la disciplina antitrust? Cosa occorre affinché anche la tutela della concorrenza contribuisca a una strategia industriale adeguata alle sfide odierne e non ripeta gli errori del passato?
Istituzioni e mercati
Andrea Pezzoli osserva che pandemia, guerre, problemi energetici e climatici hanno accentuato la domanda di politica industriale che, peraltro, non si è mai smesso di fare anche se non si poteva dire. Ma la ripresa di interesse per la politica industriale pone diversi quesiti, tra i quali: può la politica industriale convivere con la disciplina antitrust? Cosa occorre affinché anche la tutela della concorrenza contribuisca a una strategia industriale adeguata alle sfide odierne e non ripeta gli errori del passato?
Politiche economiche
Maria Cecilia Guerra interviene sul concordato preventivo biennale (cpb) il cui scopo è recuperare, con la persuasione e non con la repressione, l’evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese. Stando ai dati sul gettito recuperato, resi noti dopo la scadenza del 31 ottobre poi prorogata, lo scopo non sembra raggiunto e, soprattutto, il rischio è che la strategia del governo – di cui Guerra ricostruisce i passaggi principali – per rendere il cpb sempre più appetibile porti a una perdita secca per l’erario.
Politiche economiche
Maria Cecilia Guerra interviene sul concordato preventivo biennale (cpb) il cui scopo è recuperare, con la persuasione e non con la repressione, l’evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese. Stando ai dati sul gettito recuperato, resi noti dopo la scadenza del 31 ottobre poi prorogata, lo scopo non sembra raggiunto e, soprattutto, il rischio è che la strategia del governo – di cui Guerra ricostruisce i passaggi principali – per rendere il cpb sempre più appetibile porti a una perdita secca per l’erario.
Capitalismo e democrazia
Andrea Boitani esplora i cambiamenti negli assetti proprietari delle grandi imprese e negli equilibri di potere dovuti alla crescita dei fondi di investimento e, in particolare, a quella, straordinaria, dei giganti dell’asset management noti come le Big Three che adottano peculiari strategie di investimento. Boitani mette in luce come tali cambiamenti stiano determinando un nuovo compromesso tra finanza globale e capitalismo manageriale che richiede molta più attenzione di quanta ne abbia finora ricevuta.
Capitalismo e democrazia
Andrea Boitani esplora i cambiamenti negli assetti proprietari delle grandi imprese e negli equilibri di potere dovuti alla crescita dei fondi di investimento e, in particolare, a quella, straordinaria, dei giganti dell’asset management noti come le Big Three che adottano peculiari strategie di investimento. Boitani mette in luce come tali cambiamenti stiano determinando un nuovo compromesso tra finanza globale e capitalismo manageriale che richiede molta più attenzione di quanta ne abbia finora ricevuta.
Diritti e politiche sociali
Chiara Saraceno commenta la proposta di Raccomandazione della Commissione europea sulla necessità che ogni paese membro garantisca a chi si trova in povertà l’accesso a beni e servizi abilitanti e a un reddito minimo. Saraceno sottolinea che nella proposta la distinzione tra chi è occupabile e chi non lo è non rileva per l’accesso al reddito, ma solo per la necessità di assicurare ai primi sostegni e servizi formativi che ne favoriscano l’occupabilità e l’accesso a buoni lavori. La raccomandazione sembra in contrasto con i propositi del nuovo governo italiano.
Diritti e politiche sociali
Chiara Saraceno commenta la proposta di Raccomandazione della Commissione europea sulla necessità che ogni paese membro garantisca a chi si trova in povertà l’accesso a beni e servizi abilitanti e a un reddito minimo. Saraceno sottolinea che nella proposta la distinzione tra chi è occupabile e chi non lo è non rileva per l’accesso al reddito, ma solo per la necessità di assicurare ai primi sostegni e servizi formativi che ne favoriscano l’occupabilità e l’accesso a buoni lavori. La raccomandazione sembra in contrasto con i propositi del nuovo governo italiano.
Articoli, Politiche economiche
È attualmente in discussione al Senato un disegno di legge governativo che potrebbe aprire la strada alla concessione di poteri molto maggiori e di risorse finanziarie assai rilevanti alle regioni che hanno avanzato la richiesta di autonomia differenziata. Gianfranco Viesti sintetizzando i principali contenuti di un suo recente volume spiega perché se questo avvenisse sarebbe seriamente minacciata l’unità sostanziale del nostro paese e potrebbe configurarsi una “secessione dei ricchi”.
Articoli, Politiche economiche
È attualmente in discussione al Senato un disegno di legge governativo che potrebbe aprire la strada alla concessione di poteri molto maggiori e di risorse finanziarie assai rilevanti alle regioni che hanno avanzato la richiesta di autonomia differenziata. Gianfranco Viesti sintetizzando i principali contenuti di un suo recente volume spiega perché se questo avvenisse sarebbe seriamente minacciata l’unità sostanziale del nostro paese e potrebbe configurarsi una “secessione dei ricchi”.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Andrea Boitani, Maurizio Franzini e Elena Granaglia ricollegandosi ai diversi contributi sul tema del merito e della meritocrazia recentemente pubblicati sul Menabò tentano di portare chiarezza in un dibattito esposto al rischio di confusione anche per la complessità delle questioni da affrontare. I quattro autori ritengono che sia utile distinguere tra merito individuale e prestazione meritevole e illustrano le conclusioni alle quali giungono seguendo questa distinzione, anche in relazione al rapporto tra merito e mercato.
Articoli, Diritti e politiche sociali
Andrea Boitani, Maurizio Franzini e Elena Granaglia ricollegandosi ai diversi contributi sul tema del merito e della meritocrazia recentemente pubblicati sul Menabò tentano di portare chiarezza in un dibattito esposto al rischio di confusione anche per la complessità delle questioni da affrontare. I quattro autori ritengono che sia utile distinguere tra merito individuale e prestazione meritevole e illustrano le conclusioni alle quali giungono seguendo questa distinzione, anche in relazione al rapporto tra merito e mercato.
Equilibri internazionali
Sergio Paba, nella prima delle due parti del suo articolo, esplora le dinamiche e le strategie adottate dagli Stati Uniti e dall’Europa con l’obiettivo di ridurre la dipendenza economica e tecnologica dalla Cina, ed in particolare il “de-coupling” e il “de-risking”. Paba considera i potenziali rischi e benefici di queste strategie, sottolineando i complessi problemi che pone la rilocalizzazione della produzione e indicando le sfide da affrontare per diversificare le catene di fornitura in un contesto globale interconnesso.
Equilibri internazionali
Sergio Paba, nella prima delle due parti del suo articolo, esplora le dinamiche e le strategie adottate dagli Stati Uniti e dall’Europa con l’obiettivo di ridurre la dipendenza economica e tecnologica dalla Cina, ed in particolare il “de-coupling” e il “de-risking”. Paba considera i potenziali rischi e benefici di queste strategie, sottolineando i complessi problemi che pone la rilocalizzazione della produzione e indicando le sfide da affrontare per diversificare le catene di fornitura in un contesto globale interconnesso.
Politiche economiche
Giacomo Gabbuti illustra i principali interventi normativi degli ultimi mesi riguardanti l’università, mettendone in luce gli effetti nefandi per l’alta formazione e la ricerca – in particolare, la proliferazione di figure precarie, in un contesto di tagli durissimi e di rischi per la libertà accademica. Colpisce il sostanziale silenzio dei media e delle forze politiche di fronte alla necessità di sostenere l’alta formazione e la ricerca per la crescita economica e culturale del paese e per offrire opportunità di lavoro dignitoso ai giovani e alle giovani.
Politiche economiche
Giacomo Gabbuti illustra i principali interventi normativi degli ultimi mesi riguardanti l’università, mettendone in luce gli effetti nefandi per l’alta formazione e la ricerca – in particolare, la proliferazione di figure precarie, in un contesto di tagli durissimi e di rischi per la libertà accademica. Colpisce il sostanziale silenzio dei media e delle forze politiche di fronte alla necessità di sostenere l’alta formazione e la ricerca per la crescita economica e culturale del paese e per offrire opportunità di lavoro dignitoso ai giovani e alle giovani.
Lavoro
Sergio De Nardis sostiene, sulla base dei risultati di un recente studio, che in Italia, la supposta rigidità del lavoro non ha ostacolato l’aggiustamento strutturale, neanche prima del Jobs act. L’evidenza di un intenso rimescolamento dei posti, comparabile a quello delle economie più flessibili, è complementare a quella di efficienza allocativa e (moderato) cleansing effect nel periodo successivo alla crisi finanziaria.. L’autore suggerisce che la lunga stagnazione della domanda aggregata può aver ostacolato il miglioramento dell’efficienza allocativa.
Lavoro
Sergio De Nardis sostiene, sulla base dei risultati di un recente studio, che in Italia, la supposta rigidità del lavoro non ha ostacolato l’aggiustamento strutturale, neanche prima del Jobs act. L’evidenza di un intenso rimescolamento dei posti, comparabile a quello delle economie più flessibili, è complementare a quella di efficienza allocativa e (moderato) cleansing effect nel periodo successivo alla crisi finanziaria.. L’autore suggerisce che la lunga stagnazione della domanda aggregata può aver ostacolato il miglioramento dell’efficienza allocativa.
Articoli, Politiche economiche
Gianluigi Coppola sostiene che il progetto di Autonomia differenziata non sembra rispondere a interessi nazionali di lungo periodo ma ad interessi regionali di breve periodo, principalmente perché non tiene in conto le interrelazioni tra le regioni del Nord e del Sud. Coppola considera in particolare il capitale umano che si forma al Sud e emigra al Nord e mette in guardia contro il rischio che con l’autonomia si riducano i livelli di istruzione e di salute al Sud con effetti negativi per l’Italia e anche per il Nord.
Articoli, Politiche economiche
Gianluigi Coppola sostiene che il progetto di Autonomia differenziata non sembra rispondere a interessi nazionali di lungo periodo ma ad interessi regionali di breve periodo, principalmente perché non tiene in conto le interrelazioni tra le regioni del Nord e del Sud. Coppola considera in particolare il capitale umano che si forma al Sud e emigra al Nord e mette in guardia contro il rischio che con l’autonomia si riducano i livelli di istruzione e di salute al Sud con effetti negativi per l’Italia e anche per il Nord.
Articoli, Lavoro
Magdalena Nogueira Guastavino nella seconda parte del suo articolo sulla riforma del mercato del lavoro in Spagna presenta alcuni dati sugli effetti della riforma. I contratti temporanei sono molto diminuiti, ma non nel settore pubblico; sono invece cresciuti quelli a tempo indeterminato e l’occupazione totale. Un fenomeno rilevante è la trasformazione dei contratti temporanei in contratti discontinui a tempo indeterminato che getta qualche ombra sull’efficacia della riforma, la quale potrà essere oggetto di revisione anche in base agli ulteriori dati che si renderanno disponibili.
Articoli, Lavoro
Magdalena Nogueira Guastavino nella seconda parte del suo articolo sulla riforma del mercato del lavoro in Spagna presenta alcuni dati sugli effetti della riforma. I contratti temporanei sono molto diminuiti, ma non nel settore pubblico; sono invece cresciuti quelli a tempo indeterminato e l’occupazione totale. Un fenomeno rilevante è la trasformazione dei contratti temporanei in contratti discontinui a tempo indeterminato che getta qualche ombra sull’efficacia della riforma, la quale potrà essere oggetto di revisione anche in base agli ulteriori dati che si renderanno disponibili.
Articoli, Sviluppo sostenibile
Gian Paolo Rossini nella seconda parte del suo articolo che sintetizza l’elaborazione di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta, illustra gli sviluppi più recenti, frutto di una riflessione interdisciplinare di studiosi di scienze naturali e sociali. Tali sviluppi portano a distinguere limiti sicuri e limiti giusti del Sistema Terra e a proporre valori diversi per il clima e altri processi autoregolativi del pianeta. Rossini sottolinea la necessità di inserire nell’elaborazione considerazioni valoriali e prescrittive.
Articoli, Sviluppo sostenibile
Gian Paolo Rossini nella seconda parte del suo articolo che sintetizza l’elaborazione di J. Rockström e altri sui limiti del pianeta, illustra gli sviluppi più recenti, frutto di una riflessione interdisciplinare di studiosi di scienze naturali e sociali. Tali sviluppi portano a distinguere limiti sicuri e limiti giusti del Sistema Terra e a proporre valori diversi per il clima e altri processi autoregolativi del pianeta. Rossini sottolinea la necessità di inserire nell’elaborazione considerazioni valoriali e prescrittive.
Diritti e politiche sociali
Enrico D’Elia argomenta che poiché le imprese tendono a liberarsi dei lavoratori over-50, l’innalzamento dell’età pensionabile potrebbe creare molti disoccupati anziani con costi per il bilancio pubblico comparabili al previsto risparmio previdenziale.
Diritti e politiche sociali
Enrico D’Elia argomenta che poiché le imprese tendono a liberarsi dei lavoratori over-50, l’innalzamento dell’età pensionabile potrebbe creare molti disoccupati anziani con costi per il bilancio pubblico comparabili al previsto risparmio previdenziale.
Sviluppo sostenibile
Barbara Curli osserva che con la crisi climatica e l’aumento dei costi del gas si è tornati a parlare dell’energia nucleare, la fonte a basse emissioni di carbonio più efficiente e a minore impatto ambientale ma anche la più controversa politicamente. Secondo Curli, il dibattito in Italia, che riguarda anche l’individuazione del deposito per le scorie, resta appiattito sulla dicotomia “nucleare si o no” mancando di confrontarsi con le complessità di una società nucleare, forma “estrema” della civiltà industriale, delle sue contraddizioni e delle sue trasformazioni.
Sviluppo sostenibile
Barbara Curli osserva che con la crisi climatica e l’aumento dei costi del gas si è tornati a parlare dell’energia nucleare, la fonte a basse emissioni di carbonio più efficiente e a minore impatto ambientale ma anche la più controversa politicamente. Secondo Curli, il dibattito in Italia, che riguarda anche l’individuazione del deposito per le scorie, resta appiattito sulla dicotomia “nucleare si o no” mancando di confrontarsi con le complessità di una società nucleare, forma “estrema” della civiltà industriale, delle sue contraddizioni e delle sue trasformazioni.
Sviluppo sostenibile
Luciano Pilotti riflette sulle connessioni tra le conclusioni di Cop28 e il quadro di sostenibilità delle politiche industriali europee, sostenendo che non potranno essere orientate soltanto a rendere operative le soluzioni per la cattura della CO2, ma dovranno utilizzare tutti gli strumenti, anche di tassazione del contenuto di carbonio delle importazioni (CBAM), per accelerare la transizione energetica in un rinnovato quadro di cooperazione e di compensazione dei paesi in via di sviluppo.
Sviluppo sostenibile
Luciano Pilotti riflette sulle connessioni tra le conclusioni di Cop28 e il quadro di sostenibilità delle politiche industriali europee, sostenendo che non potranno essere orientate soltanto a rendere operative le soluzioni per la cattura della CO2, ma dovranno utilizzare tutti gli strumenti, anche di tassazione del contenuto di carbonio delle importazioni (CBAM), per accelerare la transizione energetica in un rinnovato quadro di cooperazione e di compensazione dei paesi in via di sviluppo.
Politiche economiche
Elena Granaglia, prendendo le mosse dal Rapporto Draghi e approfondendo alcuni aspetti del recente documento del Forum Disuguaglianze Diversità, torna a riflettere sulla relazione fra crescita e welfare. Contro le visioni dell’inevitabilità del trade off fra crescita e welfare e del trickle down, il Rapporto riconosce le complementarità fra crescita e welfare ma presenta una visione del tutto ancillare del welfare rispetto alla crescita. Anziché di un welfare al servizio della crescita vi è necessità di un welfare al centro della crescita.
Politiche economiche
Elena Granaglia, prendendo le mosse dal Rapporto Draghi e approfondendo alcuni aspetti del recente documento del Forum Disuguaglianze Diversità, torna a riflettere sulla relazione fra crescita e welfare. Contro le visioni dell’inevitabilità del trade off fra crescita e welfare e del trickle down, il Rapporto riconosce le complementarità fra crescita e welfare ma presenta una visione del tutto ancillare del welfare rispetto alla crescita. Anziché di un welfare al servizio della crescita vi è necessità di un welfare al centro della crescita.
Politiche economiche
Vieri Ceriani e Annibale Dodero illustrano le finalità e le caratteristiche del concordato preventivo biennale, uno degli assi portanti della riforma fiscale del governo Meloni. Ne richiamano i precedenti, lo confrontano con le misure adottate negli ultimi decenni per favorire l’emersione di imponibili non dichiarati da imprese di minori dimensioni e da lavoratori autonomi, ne seguono l’evoluzione legislativa nel corso del 2024 e sottolineano la contraddittorietà delle azioni e dei messaggi ufficiali che lo hanno accompagnato.
Politiche economiche
Vieri Ceriani e Annibale Dodero illustrano le finalità e le caratteristiche del concordato preventivo biennale, uno degli assi portanti della riforma fiscale del governo Meloni. Ne richiamano i precedenti, lo confrontano con le misure adottate negli ultimi decenni per favorire l’emersione di imponibili non dichiarati da imprese di minori dimensioni e da lavoratori autonomi, ne seguono l’evoluzione legislativa nel corso del 2024 e sottolineano la contraddittorietà delle azioni e dei messaggi ufficiali che lo hanno accompagnato.
Diritti e politiche sociali
Rama Dasi Mariani esamina la recente proposta di un nuovo accordo europeo sulle migrazioni che modifica il Regolamento di Dublino. Dopo aver richiamato i principi più importati di questo Regolamento, Mariani illustra le novità che si intende introdurre e la loro capacità di dare soluzione alle criticità a cui il vecchio accordo aveva portato. La sua conclusione è che la strada da percorrere per l’integrazione e la coesione è ancora lunga e questa proposta è soltanto un nuovo punto di partenza.
Diritti e politiche sociali
Rama Dasi Mariani esamina la recente proposta di un nuovo accordo europeo sulle migrazioni che modifica il Regolamento di Dublino. Dopo aver richiamato i principi più importati di questo Regolamento, Mariani illustra le novità che si intende introdurre e la loro capacità di dare soluzione alle criticità a cui il vecchio accordo aveva portato. La sua conclusione è che la strada da percorrere per l’integrazione e la coesione è ancora lunga e questa proposta è soltanto un nuovo punto di partenza.
Politiche economiche
Massimo D’Angelillo e Leonardo Paggi prendono spunto dal rapporto Draghi per riflettere sulle cause politiche ed economiche delle difficoltà dell’Europa a tenere il passo con gli Stati Uniti e le economie asiatiche sul terreno della crescita della produttività. In quest’ottica, l’assenza di una politica industriale europea capace di sviluppare tecnologie avanzate, l’austerità di Maastricht e la scelta di puntare sulle esportazioni, più che sulla domanda interna, appaiono particolarmente rilevanti.
Politiche economiche
Massimo D’Angelillo e Leonardo Paggi prendono spunto dal rapporto Draghi per riflettere sulle cause politiche ed economiche delle difficoltà dell’Europa a tenere il passo con gli Stati Uniti e le economie asiatiche sul terreno della crescita della produttività. In quest’ottica, l’assenza di una politica industriale europea capace di sviluppare tecnologie avanzate, l’austerità di Maastricht e la scelta di puntare sulle esportazioni, più che sulla domanda interna, appaiono particolarmente rilevanti.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini richiama l’attenzione su un possibile problematico effetto dell’inflazione sulla ipotesi, prevista dalla legge delega di riforma fiscale, di una tassazione proporzionale dei redditi da capitale. Infatti, l’inflazione determina su depositi e obbligazioni un peso maggiore rispetto agli altri redditi da capitale creando un problema per l’imposta proporzionale. Tale problema potrebbe, invece, essere meglio affrontato con un’imposta progressiva, come dimostra il caso olandese.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini richiama l’attenzione su un possibile problematico effetto dell’inflazione sulla ipotesi, prevista dalla legge delega di riforma fiscale, di una tassazione proporzionale dei redditi da capitale. Infatti, l’inflazione determina su depositi e obbligazioni un peso maggiore rispetto agli altri redditi da capitale creando un problema per l’imposta proporzionale. Tale problema potrebbe, invece, essere meglio affrontato con un’imposta progressiva, come dimostra il caso olandese.
Articoli, Lavoro
Questo articolo si concentra sul tema del lavoro povero, anche alla luce del dibattito sull’introduzione di un salario minimo legale in Italia. Dopo aver valutato le diverse prospettive – ‘individuali’ e ‘familiari’ – da cui leggere il fenomeno, si mostra, basandosi su un recente studio, quanto siano diffuse in Italia le basse retribuzioni e il ruolo cruciale dell’abnorme crescita del part-time. Queste evidenze inducono a ritenere che il salario minimo, senza altre misure, non basti a contrastare il lavoro povero.
Articoli, Lavoro
Questo articolo si concentra sul tema del lavoro povero, anche alla luce del dibattito sull’introduzione di un salario minimo legale in Italia. Dopo aver valutato le diverse prospettive – ‘individuali’ e ‘familiari’ – da cui leggere il fenomeno, si mostra, basandosi su un recente studio, quanto siano diffuse in Italia le basse retribuzioni e il ruolo cruciale dell’abnorme crescita del part-time. Queste evidenze inducono a ritenere che il salario minimo, senza altre misure, non basti a contrastare il lavoro povero.
Equilibri internazionali
Sergio De Nardis e Cristina Pensa esaminano l’evoluzione delle esportazioni italiane nel corso degli ultimi dieci anni, confrontandola con quella dei due principali partner europei, Germania e Francia. De Nardis e Pensa distinguono il ruolo che hanno dei fattori estensivi e di quelli intensivi e sostengono anche che il cambiamento strutturale delle imprese esportatrici italiane è stato di grande rilevanza e molto più accentuato rispetto a quello delle imprese francesi e tedesche.
Equilibri internazionali
Sergio De Nardis e Cristina Pensa esaminano l’evoluzione delle esportazioni italiane nel corso degli ultimi dieci anni, confrontandola con quella dei due principali partner europei, Germania e Francia. De Nardis e Pensa distinguono il ruolo che hanno dei fattori estensivi e di quelli intensivi e sostengono anche che il cambiamento strutturale delle imprese esportatrici italiane è stato di grande rilevanza e molto più accentuato rispetto a quello delle imprese francesi e tedesche.
Equilibri internazionali
Pompeo Della Posta, dopo avere ricordato che la Nuova Via della Seta (NVS) trova origine in primo luogo nella necessità di collegare le aree occidentali della Cina con l’Europa attraverso l’Asia Centrale, illustra le ragioni per le quali ritiene infondata la narrazione della NVS secondo cui la Cina creerebbe trappole del debito per acquisire gli asset strutturali finanziati e mette in guardia dal bias che le tensioni geopolitiche fra Stati Uniti e Cina possono introdurre nella valutazione della NVS.
Equilibri internazionali
Pompeo Della Posta, dopo avere ricordato che la Nuova Via della Seta (NVS) trova origine in primo luogo nella necessità di collegare le aree occidentali della Cina con l’Europa attraverso l’Asia Centrale, illustra le ragioni per le quali ritiene infondata la narrazione della NVS secondo cui la Cina creerebbe trappole del debito per acquisire gli asset strutturali finanziati e mette in guardia dal bias che le tensioni geopolitiche fra Stati Uniti e Cina possono introdurre nella valutazione della NVS.
Articoli, Sviluppo sostenibile
Francesco Ferrante sostiene che il cambiamento del clima va addebitato non ai paesi di recente industrializzazione ma all’accumulazione di CO2 emessa in passato dall’Occidente per effetto dell’adesione a un modello di sviluppo tecnologico in campo energetico avverso all’ambiente. Per superare l’attuale situazione, caratterizzata da inerzia tecnologica e comportamentale, occorre un appropriato mix di politiche, condivise su scala globale, che però è di difficile implementazione a causa della crisi del multilateralismo.
Articoli, Sviluppo sostenibile
Francesco Ferrante sostiene che il cambiamento del clima va addebitato non ai paesi di recente industrializzazione ma all’accumulazione di CO2 emessa in passato dall’Occidente per effetto dell’adesione a un modello di sviluppo tecnologico in campo energetico avverso all’ambiente. Per superare l’attuale situazione, caratterizzata da inerzia tecnologica e comportamentale, occorre un appropriato mix di politiche, condivise su scala globale, che però è di difficile implementazione a causa della crisi del multilateralismo.
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Articoli, Politiche economiche
Francesca Subioli sulla base delle evidenze raccolte nel primo Global Tax Evasion Report 2024 curato dall’EU Tax Observatory e presentato recentemente a Roma, traccia un bilancio dei successi e degli insuccessi delle politiche dirette a contrastare l’evasione fiscale internazionale e delinea l’agenda per il futuro. Subioli dà anche conto di alcune riflessioni sulla concreta implementazione della lotta all’evasione fiscale in Italia e sul legame che esiste tra fiscalità e disuguaglianze emerse nell’evento di presentazione del Rapporto.
Articoli, Politiche economiche
Francesca Subioli sulla base delle evidenze raccolte nel primo Global Tax Evasion Report 2024 curato dall’EU Tax Observatory e presentato recentemente a Roma, traccia un bilancio dei successi e degli insuccessi delle politiche dirette a contrastare l’evasione fiscale internazionale e delinea l’agenda per il futuro. Subioli dà anche conto di alcune riflessioni sulla concreta implementazione della lotta all’evasione fiscale in Italia e sul legame che esiste tra fiscalità e disuguaglianze emerse nell’evento di presentazione del Rapporto.
Diritti e politiche sociali, Articoli
Elena Granaglia affronta la domanda se sia possibile coniugare il sostegno al reddito per i poveri con il lavoro in modo da prendere sul serio il diritto al reddito. Dopo avere passato in rassegna le posizioni più critiche nei confronti della condizionalità al lavoro, Granaglia delinea i tratti principali che, secondo lei, dovrebbe avere una condizionalità attenta al diritto al reddito e conclude sostenendo che la distanza rispetto alle politiche attuate e a quelle in corso di attuazione è notevole.
Diritti e politiche sociali, Articoli
Elena Granaglia affronta la domanda se sia possibile coniugare il sostegno al reddito per i poveri con il lavoro in modo da prendere sul serio il diritto al reddito. Dopo avere passato in rassegna le posizioni più critiche nei confronti della condizionalità al lavoro, Granaglia delinea i tratti principali che, secondo lei, dovrebbe avere una condizionalità attenta al diritto al reddito e conclude sostenendo che la distanza rispetto alle politiche attuate e a quelle in corso di attuazione è notevole.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini nella seconda parte del suo articolo delinea gli aspetti comuni a tutte le imposte patrimoniali; discute gli obiettivi dell’ imposta patrimoniale, a cominciare da quello di una più che giustificata redistribuzione della ricchezza e quindi del reddito. Si sofferma, poi, sulle differenze rispetto alle imposte sui redditi da capitale e spiega perché l’imposta sul valore patrimoniale risulta più efficiente. Infine enuncia alcuni problemi dell’imposta: dal rischio di occultamento della ricchezza all’effetto psicologico del termine “patrimonio”.
Disuguaglianze e povertà
Ruggero Paladini nella seconda parte del suo articolo delinea gli aspetti comuni a tutte le imposte patrimoniali; discute gli obiettivi dell’ imposta patrimoniale, a cominciare da quello di una più che giustificata redistribuzione della ricchezza e quindi del reddito. Si sofferma, poi, sulle differenze rispetto alle imposte sui redditi da capitale e spiega perché l’imposta sul valore patrimoniale risulta più efficiente. Infine enuncia alcuni problemi dell’imposta: dal rischio di occultamento della ricchezza all’effetto psicologico del termine “patrimonio”.
Disuguaglianze e povertà
Enrico D’Elia richiama l’attenzione sulla possibilità che a frenare l’occupazione femminile sia anche, e in vario modo, la struttura produttiva del nostro paese per cui intervenire soltanto sul welfare potrebbe essere insufficiente per espandere quell’occupazione.
Disuguaglianze e povertà
Enrico D’Elia richiama l’attenzione sulla possibilità che a frenare l’occupazione femminile sia anche, e in vario modo, la struttura produttiva del nostro paese per cui intervenire soltanto sul welfare potrebbe essere insufficiente per espandere quell’occupazione.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Il Menabò, fondato da Luciano Barca, è lieto di ospitare un ricordo di Franco Rodano scritto, nel quarantesimo anniversario della sua morte, dal figlio Giorgio. Franco Rodano era amico di Barca fin dagli anni quaranta (i tempi della loro comune militanza nella sinistra cristiana e poi nel PCI). In questo scritto, facendo leva su ricordi personali e su contributi degli studiosi, viene messo in luce, in particolare, l’atteggiamento laico di Rodano nei confronti della politica e della religione.
Articoli, Capitalismo e democrazia
Il Menabò, fondato da Luciano Barca, è lieto di ospitare un ricordo di Franco Rodano scritto, nel quarantesimo anniversario della sua morte, dal figlio Giorgio. Franco Rodano era amico di Barca fin dagli anni quaranta (i tempi della loro comune militanza nella sinistra cristiana e poi nel PCI). In questo scritto, facendo leva su ricordi personali e su contributi degli studiosi, viene messo in luce, in particolare, l’atteggiamento laico di Rodano nei confronti della politica e della religione.
Capitalismo digitale
Valeria Cirillo, Massimiliano Deidda, Dario Guarascio e Jacopo Tramontano analizzano l’effetto della dipendenza delle imprese dalle piattaforme digitali concentrandosi sui settori del turismo e della ristorazione. Gli autori mostrano come vi sia una rilevante eterogeneità settoriale e come, nel turismo, le imprese che utilizzano le piattaforme, specie le più deboli, tendano a trasferire sui lavoratori la pressione competitiva e l’incertezza, ricorrendo in modo più intenso al lavoro precario.
Capitalismo digitale
Valeria Cirillo, Massimiliano Deidda, Dario Guarascio e Jacopo Tramontano analizzano l’effetto della dipendenza delle imprese dalle piattaforme digitali concentrandosi sui settori del turismo e della ristorazione. Gli autori mostrano come vi sia una rilevante eterogeneità settoriale e come, nel turismo, le imprese che utilizzano le piattaforme, specie le più deboli, tendano a trasferire sui lavoratori la pressione competitiva e l’incertezza, ricorrendo in modo più intenso al lavoro precario.
FOCUS
Ilaria Screpante richiama l’attenzione sul fatto che nell’ordinamento giuridico italiano la dimensione socio-educativa e di benessere dello sport è stata riconosciuta ormai da tempo e di recente è stata introdotta anche nella Costituzione. Tuttavia, come mostrano diverse evidenze, tale riconoscimento non è da solo sufficiente per garantire a tutti il diritto allo sport e per dare a tutti le medesime opportunità di esercizio nell’attività motoria. Per superare questi limiti occorrono politiche specifiche.
FOCUS
Mattia De Crescenzo e Bianca Giannini descrivono e quantificano le grandi aree di policy in cui si sono concentrati gli interventi economici di contrasto della crisi pandemica dei Paesi europei e degli Stati Uniti mettendo in evidenza le numerose similitudini ma anche la principale differenza che riguarda il diverso approccio alla tutela dei lavoratori. De Crescenzo e Giannini discutono brevemente la filosofia di fondo dei due approcci illustrandone i rispettivi aspetti positivi e limiti e sottolineano che i loro effetti sulla ripresa sono ancora da vedere.
FOCUS
Giorgio Ricchiuti e Luigi Scorca, analizzando i dati relativi al periodo 1995-2018 mostrano come l’Italia sia rimasta specializzata nella produzione di beni e servizi a basso contenuto tecnologico mentre Francia e Germania si sono ritagliate un ruolo nei settori ad alto contenuto di conoscenza e di tecnologia. Di conseguenza i due autori sostengono che si dovrebbe cogliere l’opportunità del PNRR per orientare la struttura produttiva del nostro Paese verso i settori ad alto valore aggiunto, quelli con le migliori prospettive di crescita nel lungo periodo.
FOCUS
Michele Capriati, Matteo Deleidi e Gianfranco Viesti mostrano che i moltiplicatori degli investimenti pubblici sono minori al Sud rispetto al Centro-nord, perché parte dello stimolo fiscale si disperde in importazioni da altre regioni. Per questo motivo gli autori sostengono che l’obiettivo di ridurre i divari territoriali destinando al Mezzogiorno almeno il 40% delle risorse del PNRR potrebbe essere mancato e suggeriscono di accrescere tale quota e di potenziare la capacità di offerta del Mezzogiorno con politiche industriali.
FOCUS
Francesco Farina nella seconda parte del suo articolo valuta la proposta di M. Amato et al. di istituire un’Agenzia Europea del Debito (EDA). Farina ritiene che si tratti di un notevole passo avanti nella ricerca di una strategia di sostenibilità del debito pubblico ma sostiene anche che il “gioco” fra l’EDA e i mercati dipenda da quello fra paesi “frugali” e “spendaccioni”. La fase di transizione verso l‘”equilibrio buono” richiederà che la gestione del debito da parte dell’EDA sia inquadrata in una nuova cornice di policy.
FOCUS
Lorenzo Germani e Francesca Pierini ricordano che negli ultimi anni sono stati elaborati diversi indicatori multidimensionali del benessere che consentono di ‘andare oltre il PIL’. I due autori notano anche che tali indicatori occupano un posto marginale nel processo di policy making e illustrano i benefici che potrebbero derivare da una loro effettiva inclusione tra gli indicatori di benessere in quel processo. Inoltre, Germani e Pierini indicano una serie di criticità che riguardano in particolare il contesto italiano.
FOCUS
Maurizio Franzini esamina le principali tesi sostenute da Shoshana Zuboff nel volume “The Age of Surveillance Capitalism” recentemente pubblicato. Franzini mette in luce la capacità della Zuboff di cogliere gli aspetti più nuovi e preoccupanti del capitalismo che lo caratterizzerebbero come capitalismo della sorveglianza e si sofferma in particolare sulla sua tesi centrale e cioè che oggi oggetto di scambio di mercato e di arricchimento siano non solo le informazioni sulle persone ma le persone stesse con le loro esperienze di vita.
FOCUS
In tempi di provvedimenti emergenziali, con l’introduzione di misure sociali inedite e dal carattere straordinario, è opportuno interrogarsi sulle caratteristiche strutturali del nostro sistema di sicurezza sociale per ragionare sui loro limiti e sulle misure auspicabili una volta fuori dell’emergenza. Feliciano Iudicone propone una disamina delle prestazioni di disoccupazione e di malattia per le principali categorie assicurate all’INPS, evidenziandone le principali criticità e delineando alcune proposte di riforma.
FOCUS
Paolo Paesani dà conto di un incontro svoltosi alla Facoltà di Economia della Sapienza di Roma per presentare una nuova edizione degli scritti di Federico Caffè. Nel suo resoconto, Paesani si concentra sul concetto di Keynesismo eclettico come chiave di lettura per comprendere il contributo scientifico e umano di Federico Caffè e l’influenza che egli ha esercitato su generazioni di economisti italiani, uniti a lui nel comune riferimento al pensiero di Keynes e dei primi Keynesiani di Cambridge.
FOCUS
Paolo Carnazza, riflettendo sul divario tra l’Italia e la media dei 27 Paesi europei nel campo dell’istruzione documentata dal recente Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile dell’ISTAT illustra quale dovrebbe essere il ruolo della scuola (primaria e secondaria). Senza disconoscere che le competenze e la formazione sono sempre più importanti per il mercato del lavoro, la scuola dovrebbe far emergere le capacità individuali e stimolare i giovani a conoscere e comprendere meglio il sistema economico e sociale.
FOCUS
Andrea Catarci e Salvatore Monni presentano i risultati di un lavoro preliminare, svolto dall’Assessorato al Decentramento e alla città dei 15 minuti e dalla Direzione Decentramento e Servizi al Territorio di Roma Capitale, finalizzato a comprendere le trasformazioni che hanno caratterizzato il territorio di Roma negli ultimi 45 anni. Il risultato principale del lavoro è che le Zone urbanistiche che erano 155 nel 1977, sono, della nuova rilevazione, 315 di cui 293 quartieri e 22 rioni.
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Massimo Aprea si occupa delle condizioni economiche delle ‘famiglie numerose’ – definite come quelle con almeno 3 minori – in Italia, evidenziando come tali famiglie siano molto più esposte al rischio di povertà assoluta. A questa fragilità non ha prestato attenzione il Reddito di Cittadinanza (RDC), la cui peculiare scala di equivalenza era molto penalizzante per le famiglie numerose sia in termini di accesso che di generosità del beneficio. La recente riforma del RDC non sembra aver modificato questo quadro.
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Marina Murat a proposito dell’evidenza internazionale che il livello di istruzione delle donne tende a superare quello degli uomini, ma sono sempre poche le donne che si avvicinano alle discipline matematiche, presenta i risultati un recente studio dal quale emerge che gli stereotipi secondo cui le donne sono ‘poco portate per la matematica’ non sembrano affievolirsi con l’affermarsi delle donne nella società e la riduzione delle disuguaglianze di genere.
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Paolo Giovannini, nella prima delle due parti del suo articolo, si chiede se le teorie sul conflitto bellico non siano da riformulare di fronte alla minaccia nucleare, avanzata sia nella guerra tra Russia e Ucraina sia in quella più recente tra Israele e Palestina. La sua risposta è che il confronto conflittuale in età nucleare – a differenza di quello tradizionale – abbia funzioni e conseguenze reali e misurabili quando minacciato, mentre non potrebbe averne se realizzato. Questa tesi sarà sviluppata nella seconda parte dell’articolo.
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Luisa Corazza osserva che dopo mezzo secolo di applicazione del diritto antidiscriminatorio, le donne restano penalizzate nel mondo del lavoro e, inoltre, non sorprendentemente, si riproducono divari molteplici tra le donne, che non sono tutte eguali. Nel volume Il lavoro delle donne? Una questione redistributiva, confrontandosi anche con il pensiero femminista contemporaneo, Corazza esamina le diseguaglianze di genere guardando sia agli strumenti della lotta alle discriminazioni sia alle politiche di promozione del lavoro femminile.
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Bernardo Fanfani si occupa del notevole aggravamento delle disuguaglianze salariali e povertà lavorativa verificatosi in Italia negli ultimi anni e sostiene, con riferimento ai lavoratori subordinati del settore privato, che all’origine di questo aggravamento c’è la riduzione non dei salari unitari ma della quantità di lavoro prestato dai lavoratori meno remunerati. Occorre quindi promuovere le opportunità di lavoro e tutelare coloro che non riescono ad accedere a contratti continuativi di lavoro subordinato.
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Paolo Carnazza attingendo a un suo libro recente (Navigare nella tempesta. Recenti strategie imprenditoriali e politica industriale in Italia), che si pone la principale finalità di fotografare alcuni recenti shocks strutturali e di analizzare il loro impatto sull’economia italiana, dà conto delle principali strategie adottate dalle imprese in risposta alla crisi pandemica e del ruolo della politica industriale nel presente scenario caratterizzato da un crescente grado di incertezza e di complessità
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Paolo Paesani partendo da un recente fascicolo della rivista Costellazioni dedicato alla narrative economics, con specifico riferimento al debito e alle crisi finanziarie, riflette su economia e narrazioni e sui diversi modi di raccontare le crisi finanziarie. Attingendo anche a citazioni tratte da varie opere letterarie Paesani si sofferma sulla tensione fra dimensione costruttiva e distruttiva del debito, sul piano individuale e sociale, e sull’intreccio con i temi dell’incertezza e della moneta.
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Paolo Paesani parte dall’analisi delle recenti tendenze inflazionistiche in Italia e in Europa per riflettere sul nesso tra inflazione e speculazione. Prendendo spunto da un recente volume di Alessandro Volpi dedicato a questo tema, Paesani esamina il legame tra sviluppo dei mercati finanziari e speculazione, come si è venuto configurando dalla metà del XIX secolo ai nostri giorni, e le difficoltà che impedisocno di giungere a regolamentare questo legame nell’interesse comune.
FOCUS
Sebastiano Nerozzi ripercorre alcuni tratti del percorso intellettuale e scientifico di Luigi Pasinetti (1930-2023), richiamando l’originalità dei suoi contributi, la sua critica alla teoria neoclassica della crescita e della distribuzione, la sua proposta di un modello di crescita multisettoriale in grado di tenere conto dell’evoluzione della domanda e del progresso tecnologico. Nerozzi richiama anche le sue posizioni metodologiche e di politica economica in tema di disoccupazione, finanziarizzazione e diseguaglianze.
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Marco Magnani prendendo spunto dal recente libro di Gabriele Polo sulla vita di Claudio Sabattini riflette su temi politici e sociali che sono stati al centro dell’attività sindacale di Sabattini e che hanno avuto grande importanza nella storia recente del nostro paese.
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Anna Cecilia Rosso in relazione al fenomeno dell’emigrazione dei giovani italiani con elevati livelli di istruzione si chiede se una politica industriale che ha come scopo il supporto delle startup innovative sul territorio italiano, come lo Startup Act del 2012, possa contribuire a limitare quel fenomeno. Presentando i risultati di una sua analisi condotta nell’ambito del programma VisitInps, Rosso risponde positivamente e sostiene che politiche a supporto delle imprese possono influenzare indirettamente le scelte migratorie.
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Annalisa Cicerchia e Martina Caroleo in relazione al crescente il numero di adulti, giovani, e anche bambini costretti da eventi avversi a lasciare il proprio paese e esposti al grave rischio di vedere compromessa la propria salute mentale, ritengono che per far fronte a questo grave problema i paesi di destinazione dovrebbero adottare una strategia integrata che includa anche la musica, il cui effetto positivo sulla salute mentale delle persone con un traumatico retroterra di violenza e fuga è riconosciuto anche dalla ricerca medica ufficiale.
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Paolo Giovannini, nella seconda parte del suo articolo, tenta una verifica dell’ipotesi avanzata nella prima parte pubblicata sullo scorso numero del Menabò, guardando al nuovo contesto internazionale di guerre tradizionali in corso, da una parte, e multipolarità nel possesso di armi nucleari, dall’altra. Sotto molti aspetti, la minaccia nucleare si è mondializzata, perdendo così di “efficacia” e crescendo in pericolosità. Il rischio reale di un annientamento dell’umanità impone una maggiore responsabilità etica nelle relazioni internazionali.
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Nicola Caravaggio, Giuliano Resce e Agapito Emanuele Santangelo analizzano come i comuni italiani comunicano l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sui propri siti web. Utilizzando tecniche di web scraping, gli autori hanno monitorato le menzioni del PNRR tra il 2020 e il 2024, da cui emerge un aumento significativo nel 2024. Tuttavia, la comunicazione non è omogenea: esistono disparità tra Nord e Sud, con i comuni del Mezzogiorno che risultano meno attivi nella promozione del piano, per la diversa capacità amministrativa e di utilizzo e dei fondi.
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Martina Caroleo e Annalisa Cicerchia sullo sfondo dei problemi con cui si misura l’accoglienza ai migranti forzati (richiedenti asilo e rifugiati) in Italia, leggono il recente Rapporto Annuale del Centro Astalli che fornisce dati e informazioni sui servizi e le attività del Centro: dai servizi di accompagnamento e di orientamento per l’inclusione sociale al sostegno economico. Questa esperienza, secondo Caroleo e Cicerchia, offre utili indicazioni per migliorare l’accoglienza ai migranti forzati nel nostro paese.
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Elisabetta Di Tommaso si occupa del Bonus asili nido e, esaminando i dati rilevanti, osserva che l’erogazione di circa 650 milioni di euro nel 2023 ha permesso a quasi 480mila bambini di meno di 3 anni di beneficiare del Bonus e alle famiglie di recuperare in media il 62% della spesa sostenuta per le rette. Ricordando le tendenze alla denatalità Di Tommaso suggerisce che una diffusione più capillare e omogenea delle strutture per la prima infanzia ed un rimborso più consistente delle rette potrebbero contrastare quelle tendenze.
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Annalisa Cicerchia sintetizza i principali contenuti del sesto Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) nella città metropolitana di Roma, che presenta 138 indicatori a scala cittadina e fa riferimento a 12 dimensioni fondamentali, dalla Salute all’Istruzione e formazione, dal Lavoro e conciliazione all’Ambiente e così via. Cicerchia sottolinea che si tratta di un cruscotto imponente di dati che descrivono una situazione caratterizzata sia da luci che da ombre e invita gli amministratori della Capitale a concentrare la loro attenzione su queste ultime.
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Peter Bofinger interviene sul pacchetto di misure di austerità annunciato di recente dal Governo tedesco, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla inammissibilità del finanziamento ipotizzato per il Fondo per il Clima e la Trasformazione, e spiega perché ritiene che esso non rappresenti una politica intelligente. Bofinger sostiene, in particolare, che il pacchetto ha carattere pro-ciclico, non contrasterà l’inflazione e ostacolerà la transizione energetica, affidata esclusivamente al carbon pricing.
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Fabian Mushövel e Nicholas Barr intervengono sulla proposta di introdurre un fondo sovrano in Germania per integrare il finanziamento del sistema pensionistico pubblico a ripartizione. Mushövel e Barr osservano, in particolare, che questa misura non sarebbe sufficiente a proteggere il sistema dai rischi derivanti dall’invecchiamento della popolazione e sottolineano come la sostenibilità finanziaria degli schemi previdenziali dipenda sempre, e in modo cruciale, dalla crescita della produzione nazionale.
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Paolo Paesani ci parla di Antonietta Campus che è stata recentemente ricordata da colleghi e amici in un convegno che si è tenuto a Roma, alla Sapienza dove Campus ha insegnato per molti anni Storia dell’analisi economica. Basandosi soprattutto sui ricordi di chi ha partecipato al convegno Paesani sottolinea il rigore di Campus, la sua dedizione all’insegnamento e l’impegno nel portare avanti nella ricerca una tradizione di pensiero importante anche se oggi minoritaria.
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Giorgia Marini e Giorgio Rodano, sintetizzando il loro recente libro, mostrano che le politiche migratorie possono essere migliori di quelle in atto, anche continuando a contrastare l’immigrazione irregolare e i trafficanti che la gestiscono. La crisi demografica, l’invecchiamento della popolazione e il ristagno economico richiedono flussi di migranti molto maggiori degli attuali. Per assicurarli i due autori suggeriscono di attivare un servizio di trasporto regolare, sicuro (e pubblico) capace di mettere fuori mercato i trafficanti.
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Emanuela Struffolino, Carla Rowold e Anette E. Fasang studiando il caso italiano e tedesco mostrano come le disuguaglianze di genere che si cumulano lungo il corso di vita determinino un consistente gender pension gap (divario pensionistico di genere) che è imputabile non soltanto alla segregazione delle donne in percorsi di vita lavoro-famiglia che sono “ricompensati” in maniera diversa dai sistemi pensionistici, ma anche a “ricompense” diseguali per percorsi di vita-lavoro simili.
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Sergio De Nardis evidenzia come il Green Deal europeo miri a realizzare i target di temperatura indispensabili, nella analisi degli scienziati del clima, per mitigare il riscaldamento globale. De Nardis prende, quindi in considerazione le contestazioni avanzate da governi e mondo industriale che hanno l’obiettivo di allentare la normativa evidenziandone strumentalità (neutralità tecnologica) e infondatezza (crisi dell’auto causata da regolazione).
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Paola Biasi e Maria De Paola esaminano come si distribuiscono in Italia i “costi” della genitorialità e trovano che sono tutti a carico delle madri. Dalla loro analisi risulta che a seguito della maternità le lavoratrici italiane sperimentano una penalizzazione nelle loro retribuzioni e cresce la probabilità che esse escano dal mercato del lavoro. Effetti simili non si rilevano per i padri. Appare pertanto necessaria una divisione più equa dei carichi di cura per ridurre questi divari.
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Riccardo Pareschi ricostruisce la storia delle misure protezionistiche a favore dei prodotti tessili e dell’abbigliamento adottate a partire dal 1973 e presenta i risultati di una analisi empirica sull’efficacia di quei contingentamenti.
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Nicola Caravaggio, Giuseppe Di Renzo, Laura Fanelli, Giuliano Resce e Agapito Emanuele Santangelo utilizzando la tecnica del text mining analizzano la dinamica degli interventi delle Politiche di Coesione in Italia, con un focus sulle dinamiche regionali. L’analisi di 51.971 progetti nel periodo 2000-2022, mostra la netta preponderanza di finanziamenti per tirocini curriculari e non-curriculari, per il servizio civile e in generale per incentivi, seppur non strutturali, al lavoro. Queste inedite informazioni possono essere utili per migliorare l’azione del decisore politico europeo.
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Giovanni Moro illustra l’importanza di disporre di una mappatura della cittadinanza in Italia non solo in termini di frontiere esterne, ma anche di confini interni alla comunità politica, per comprendere molte trasformazioni sociali in corso.
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Gianluca Monturano, Giuliano Resce e Giulia Valeria Sonzogno muovono dalla considerazione che tra le principali critiche al Reddito di Cittadinanza c’è quella di non aver raggiunto i veri poveri. Gli autori, dopo aver ricordato che questa valutazione poggia su microsimulazioni del reddito individuale e va presa con cautela, illustrano un loro lavoro condotto sulla base di dati territoriali e di una misura di vulnerabilità multidimensionale dal quale emerge che il nesso tra bisogno e copertura del Reddito di Cittadinanza è, invece, abbastanza stretto.
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Barbara Gerstenberger anticipa il futuro scenario del lavoro prendendo in considerazione i più rilevanti cambiamenti in atto: il lavoro da remoto, la crescente importanza delle piattaforme digitali e la transizione verde. Utilizzando varie indagini di Eurofound illustra quali sono le percezioni dei lavoratori europei rispetto a tali cambiamenti e, soprattutto, sostiene che, anche rispetto alla transizione verde, non tutti i nuovi lavori saranno automaticamente buoni, dunque il futuro del lavoro sarà plasmato dai politici.
FOCUS
Annalisa Cicerchia e Ludovico Solima osservano che i musei – e tutto il mondo del patrimonio e delle attività culturali – sono da tempo impegnati per la sostenibilità ambientale, in particolare attraverso la gestione degli spazi, la produzione di contenuti culturali e il procurement verde. I due autori, basandosi anche sui risultati di un sondaggio, indicano come la capacità dei musei di attivare processi educativi e promuovere le life skill possa essere rafforzata a beneficio di una cultura della sostenibilità.
FOCUS
Massimo Armenise, Annamaria Fiore e Marco Costantino esaminano il tema dello spreco alimentare in Europa, la cui riduzione è un target di Agenda 2030. Dopo aver constatato che non esistono in Italia, né negli altri Stati Membri statistiche ufficiali o sperimentali disaggregate a livello NUTS2, avanzano la proposta di un indicatore regionale del dato nazionale che considerano necessario per individuare le eterogeneità territoriali e consentire alle regioni di disporre di una base informativa solida per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030 a livello locale.
FOCUS
Roberto Romano argomenta che la politica industriale dovrebbe guidare lo sviluppo e la competitività del settore industriale, ed essere coerente con l’evoluzione della domanda di beni e servizi. Essa, quindi, ha il compito di favorire la redistribuzione settoriale dell’occupazione dai settori in declino a quelli in espansione. L’analisi settoriale per codice NACE di Italia, Francia, Germania e Spagna mostra la difficoltà del nostro paese a governare questo processo e il ritardo rispetto ai principali paesi europei.
FOCUS
Paola Biasi e Maria De Paola analizzando l’impatto di breve termine dei recenti interventi legislativi sul congedo parentale trovano che l’utilizzo di questo strumento è cresciuto tra le madri di bambini di età inferiore a 13 mesi. L’effetto sui padri, invece, rimane incerto. Solo il tempo potrà chiarire se queste misure incoraggeranno i padri ad assumere un ruolo maggiore nella cura dei figli (soprattutto quando i bambini saranno più grandi), realizzando una maggiore parità nella distribuzione dei compiti di cura tra i genitori.
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Angelo Marano fa il punto sugli effetti delle misure riguardanti gli assistenti sociali introdotte con la legge di bilancio 2021 che fissavano come livello essenziale delle prestazioni la presenza di un assistente sociale ogni 5000 abitanti e prevedevano contributi agli enti locali in caso di superamento di quel rapporto. I dati mostrano una crescente reattività all’incentivo, con aumento delle risorse attribuite, dei concorsi banditi e degli assistenti sociali assunti e riduzione del divario fra le regioni del Nord e quelle del Centro e del Mezzogiorno.
FOCUS
Antonio Volpin interviene sul provvedimento del governo che ha esteso le concessioni per il servizio di distribuzione elettrica eliminando l’obbligo di gara. Volpin osserva che le modalità scelte fanno perdere la possibilità di razionalizzare e rafforzare un settore strategico e, soprattutto, aumenteranno significativamente il costo dell’energia elettrica per gli utenti (che già pagano le bollette più alte al mondo). Chi ne beneficerà sono gli azionisti delle aziende di distribuzione, in gran parte fondi stranieri privati.
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Leonello Tronti ricorda Ezio Tarantelli, assassinato 38 anni fa dalle Brigate Rosse, e ripercorre il suo pensiero e la sua troppo breve esperienza, inquadrandola nel progetto politico-sociale della Costituzione. In particolare Tronti ricorda che Tarantelli, in piena crisi inflazionistica internazionale, propose di predeterminare il rientro dall’inflazione attraverso obiettivi concertati di prezzi, salari e fisco, assegnando al sindacato un ruolo di protagonista con governo e imprese nella definizione della manovra economica.
FOCUS
Elena Ashtari Tafti, Mimosa Distefano e Tetyana Surovtseva studiano l’influenza della composizione di genere nell’impresa di primo impiego sulle carriere future dei neo e delle neoassunte. I loro principali risultati sono che il primo impiego in un’impresa con una quota maggiore di neoassunte è associato a un tasso di occupazione femminile più basso nel breve e lungo periodo mentre la presenza di un numero maggiore di donne manager ha un effetto positivo sull’occupazione delle neoassunte e sul loro ritorno al lavoro dopo il congedo di maternità.
FOCUS
Paola Biasi, Maria De Paola, Paolo Naticchioni esaminano gli effetti del “bonus psicologo” introdotto nel 2022, come contributo alle spese per psicoterapie, per fare fronte al diffuso disagio disagio psicologico causato dalla pandemia. A fronte di uno stanziamento contenuto, il volume di richieste è stato molto elevato, segnalando un bisogno diffuso in tutte le aree del paese, non riconducibile soltanto al disagio post Covid. Infatti l’analisi mostra una debole correlazione del ricorso al bonus con proxy locali dell’impatto pandemico.
FOCUS
Paolo Carnazza e Attilio Pasetto analizzano i primi risultati del Censimento 2023 sulle imprese con 3 e più addetti presentati recentemente dall’Istat, che permettono di valutare la struttura dell’industria e dei servizi del nostro Paese. I dati, aggiornati al 2021-2022, sono confrontabili con le precedenti rilevazioni, in particolare con quella del 2018. Emergono luci e ombre del nostro sistema produttivo, la cui evoluzione verso modelli più consoni a un Paese avanzato sembra procedere a piccoli passi e con qualche contraddizione.
FOCUS
Teresa Barbieri, Michele Bavaro e Valeria Cirillo, mettendo assieme un approccio femminista e recenti studi sul mercato del lavoro, indagano l’impatto che il lavoro di cura non retribuito ha sui percorsi di carriera di uomini e donne. A questo fine, esaminano empiricamente il modo in cui le responsabilità di cura, in particolare quelle dopo la nascita del primo figlio/a, influenzano le transizioni occupazionali per gli uomini e per le donne all’interno della stessa coppia.
FOCUS
Paolo Carnazza presenta alcuni risultati sull’alfabetizzazione finanziaria dei giovani, degli adulti e degli imprenditori di microimprese basati su varie Indagini e ricerche recenti della Banca d’Italia. Carnazza discute, poi, alcuni possibili interventi per accrescere le competenze finanziarie, in particolare degli adulti, che potrebbero avere un impatto positivo sulla crescita economica e sull’imprenditorialità nonché favorire una maggiore consapevolezza nelle scelte di investimento e di gestione dei propri risparmi.
FOCUS
Roberto Romano e Valerio Venditti analizzano il tema della contrattazione collettiva nazionale, basandosi su un più ampio articolo recentemente pubblicato su “Moneta e Credito”. Gli autori analizzano il rapporto tra distribuzione funzionale e settoriale del reddito, da un lato, e numero di lavoratori coinvolti nei contratti collettivi e valore aggiunto sottostante ogni contratto, dall’altro e sostengono l’importanza di definire un benchmark quali-quantitativo per riscrivere la matrice dei contratti collettivi nazionali.
FOCUS
Martina Caroleo e Annalisa Cicerchia intervengono sull’invecchiamento della popolazione a livello mondiale, sottolineando che gli anni di vita in più solo in piccola parte sono anche anni di vita sana in più. La questione centrale è quella dell’invecchiamento sano al quale le Nazioni Unite hanno voluto dedicare il decennio in corso. Un loro recente rapporto, a un terzo del decennio, si propone di fare il punto della situazione e indicare il percorso da seguire. Caroleo e Cicerchia ne sintetizzano i principali contenuti.
FOCUS
Annalisa Cicerchia basandosi sul recente Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile dell’Istat documenta il crescente stato di disagio dei giovani, dovuto all’aggravarsi di vecchi problemi e al manifestarsi di nuovi.
FOCUS
Emiliano Mandrone nota che ormai vi sono molte possibilità per organizzare il lavoro in modo da conciliare esigenze produttive e istanze individuali. Da un lato, con il lavoro da remoto, la settimana corta, il part-time, ecc. si può modulare l’impiego della forza lavoro in base alle caratteristiche dell’impresa e alla mansione svolte. Dall’altro, la tecnologia può favorire comunque la crescita della produttività. E’ però necessaria, sostiene Mandrone, la transizione verso ambienti lavorativi sensibili, innovativi, smart che richiede un’adeguata elaborazione culturale.
FOCUS
Paolo Borioni riassumendo il suo libro dedicato a Giacomo Brodolini argomenta che il Ministero Brodolini fu visto come il perno d’una strategia volta a fare del PSI il referente al governo del protagonismo operaio, quale che fosse il partito votato dai singoli lavoratori, con lo scopo di far sì che ministero e istituzioni riequilibrassero i rapporti tra capitale e lavoro. Borioni sostiene che, con le sue peculiarità italiane, questo è un esempio di come il socialismo europeo abbia mirato a connettere conflitto sociale e riforma democratica.
FOCUS
Eleonora Ciciriello mette in evidenza i punti di potenziale criticità derivanti dall’aspirazione dell’Europa ad assumere il ruolo di protagonista globale secondo un modello “rights-driven”, eminentemente normativo teso alla minimizzazione dei rischi, alla tutela dei diritti e alla regolamentazione dei mercati. Ma quanto, nei fatti, tale aspirazione oggi sortisce effetti apprezzabili? E verso quali scenari futuri ci proietta, in termini di sovranità digitale globale?
FOCUS
Andrea Pili ripercorre i principali risultati cui è pervenuta la letteratura economica esaminando i rapporti diseguaglianza di reddito e riscaldamento globale e le ragioni per le quali una distribuzione più diseguale del reddito entro e tra i Paesi peggiori le emissioni inquinanti di gas serra (in particolare CO2). Pili si sofferma in particolare sui recenti lavori di Thomas Piketty e Lucas Chancel, in seno al World Inequality Lab della Paris School of Economics, in quanto ritiene che essi rappresentino il culmine di questo filone di ricerca.
FOCUS
Tiziana Canal e Matteo Luppi, utilizzando i dati dell’ultima (V) Indagine Inapp sulla qualità del
lavoro, si concentrano su una tematica che, seppure di centrale importanza per lavoratori e imprese, riceve scarsa attenzione: la qualità del lavoro. Gli autori evidenziano un “doppio svantaggio” dei lavoratori italiani – rispetto al quale le imprese giocano un ruolo centrale – in
termini sia di accesso al lavoro sia di sua qualità e sostengono che la qualità del lavoro può coincidere con una maggiore competitività delle imprese.
FOCUS
Cristina Duranti descrive la situazione di povertà e deprivazione che domina in gran parte dell’Angola. Lo fa ricordandoci che pur essendo uno dei paesi più ricchi di risorse naturali dell’Africa e nonostante gli sforzi di ricostruzione post-bellica, l’Angola ha ancora oggi uno dei peggiori di indici di sviluppo umano. Ma lo fa anche a margine di una sua recente visita presso le missioni delle Suore del Buon Pastore in alcune delle zone più povere del paese, nelle aree rurali del Nord e negli slum di Luanda.
FOCUS
Lisa Magnani si occupa del capitale normalmente chiamato immateriale o intangibile, che sta assumendo un’importanza sempre maggiore nei sistemi economici contemporanei. Dopo aver ricordato le difficoltà che sorgono a definire con precisione il capitale immateriale e la varietà di forme che esso può assumere, Magnani richiama le principali conoscenze di cui disponiamo sugli effetti che questo capitale ha sulla produttività, sui profitti, sul finanziamento degli investimenti e sulle disuguaglianze nonché i suoi rapporti con le dinamiche della concorrenza nei mercati.
FOCUS
Luca Bonacini, Giuseppe Pignataro e Cristina Specchi in relazione alle politiche universitarie, centrali anche per il PNRR, sottolineano l’importanza di un loro orientamento ad accrescere l’attrattività dell’università e, in questa prospettiva, della riduzione del divario tra Nord e Sud, tra centro e periferia.
FOCUS
Francesca Subioli basandosi sulla Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva per il 2024 analizza i risultati ottenuti dall’Italia nel contrasto all’evasione fiscale tra il 2017 e il 2021 che sono di notevole riduzione dell’economia sommersa e del tax gap, pur con forti differenze regionali. Misure innovative di contrasto all’evasione, come l’uso di tecnologie avanzate da parte dell’Agenzia delle Entrate e la promozione della compliance fiscale, hanno portato a importanti aumenti di gettito.
FOCUS
Martina Carella e Paolo Carnazza esaminano il fenomeno della crescente partecipazione dei calciatori stranieri nei campionati europei focalizzandosi sul campionato italiano di serie A. Gli autori mettono in evidenza l’importanza dei vivai giovanili e sottolineano la necessità, in Italia, di seguire la filosofia delle principali scuole giovanili europee (in primis Olanda e Spagna) in base alla quale occorre formare al meglio i giovani talenti, perché siano pronti per l’esordio in prima squadra evitando di basarsi esclusivamente sul risultato finale.
FOCUS
Manfredi Alberti ripercorrendo le linee essenziali del suo libro, Il lavoro in Italia. Un profilo storico dall’Unità a oggi (recentemente pubblicato da Carocci) offre un ampio affresco della storia del lavoro in Italia nel quale vengono intrecciati problemi e aspetti di natura diversa. Ciò permette ad Alberti di mettere in evidenza quanto sia importante, per comprendere quella storia, prestare attenzione non soltanto alla dimensione economica, ma anche a quella politica e sociale.
FOCUS
Sandro Busso e Eugenio Graziano in occasione dell’edizione italiana di “Disciplinare i poveri” di Soss, Fording e Schram, illustrano l’importanza del tema del controllo sociale per il dibattito sulle misure di sostegno al reddito, riferendosi anche al Reddito di Cittadinanza.
FOCUS
Elena Bassoli e Ylenia Brilli mostrano che l’aumento dell’età pensionabile introdotto dalla Riforma Monti-Fornero ha incentivato le lavoratrici nate nel 1952 a utilizzare l’Opzione Donna per anticipare la pensione. Il fatto che alcune donne, nonostante la riduzione dell’assegno pensionistico prevista da Opzione Donna, abbiano scelto il pensionamento anticipato per evitare ulteriori anni di lavoro evidenzia l’importanza dei fattori non economici nella scelta del momento del pensionamento.
FOCUS
Attilio Pasetto analizza i modelli di sviluppo dell’intelligenza artificiale: quello cinese, basato sul forte controllo dello Stato, quello americano, che rifiuta ogni tipo di controllo, quello europeo, che punta a “mantenere gli umani al centro del processo”. Quest’ultimo appare l’approccio eticamente più condivisibile, occorre però che l’Europa per non essere sopraffatta dai concorrenti si doti di progetti comuni, offrendo prodotti/servizi che consentano l’interazione critica tra esperti ed utenti valorizzando anche l’intelligenza umana.
FOCUS
Edoardo Di Porto e Paolo Naticchioni osservano che gli effetti delle politiche di incentivazione al lavoro, molto utilizzate negli ultimi anni, dipendono da come sono disegnati. Secondo la loro analisi l’impatto occupazionale e retributivo di Esonero Giovani, caratterizzata da uno sgravio sostanziale (100%) per target specifici, è stato superiore a quello di Decontribuzione Sud, con aliquote inferiori (30%) e non rivolta a target specifici. L’esonero della componente contributiva del lavoratore potrebbe avere effetti maggiori sulle retribuzioni.
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Roberto Fantozzi e Ilaria Screpante in relazione alle iniziative del PNRR e al più generale dibattito sul rafforzamento del capitale umano nella P.A. si chiedono se le informazioni disponibili siano sufficienti per pianificare e realizzare in modo efficace iniziative per lo sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici. Dalla loro analisi emerge un quadro poco omogeneo e la necessità di un maggiore coordinamento tra le amministrazioni per condividere il patrimonio informativo di cui dispongono.
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Andrea Barigazzi e Claudia Zola utilizzando i dati dell’Osservatorio Inps su lavoratori dipendenti e indipendenti studiano l’evoluzione dei redditi da lavoro dal 2014 al 2022 e sostengono che è fuorviante guardare ai soli valori nominali. La recente inflazione ha avuto un impatto sui redditi medi del tutto analogo a quello della pandemia nel 2020, annullando la crescita nominale pre-Covid e il recupero del 2021. Barigazzi e Zola concludono avanzando il dubbio che tutto ciò contribuisce a non nutrire ottimismo sul futuro dei salari.
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Virginia Fidenti e Giuseppe Pignataro, partendo dai risultati della recente ricerca di Save the Children, “Domani (Im)possibili”, sostengono che la consolidata distinzione tra circostanze, da un lato, e responsabilità e comportamenti individuali, dall’altro, utilizzata nell’analisi dell’uguaglianza di opportunità è problematica perché le circostanze influenzano le aspettative e quindi le aspirazioni da cui dipendono i comportamenti individuali. Occorre, quindi, modulare con attenzione il sostegno allo sviluppo delle capacità individuali.
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Elena Granaglia e Maurizio Franzini attingendo ai loro ricordi personali salutano con grande affetto e stima Salvatore Biasco che ci ha lasciati il 6 settembre scorso.
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Paolo Paesani ricordando Luigi Pasinetti si misura con la sua proposta di sviluppare un nuovo approccio alla teoria e alla politica economica, fondato sulla sintesi tra l’economia classica e l’economia keynesiana. Paesani richiama i 9 elementi che lo stesso Pasinetti aveva indicato come base per costruire quella sintesi e, attingendo anche a un recente volume curato da Bellino e Nerozzi, illustra l’importanza ma anche la difficoltà di approfondire e integrare tra loro quei 9 elementi.
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Piero Esposito e Sergio Scicchitano richiamano l’attenzione sul crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro, anche nella fase di ripresa post-pandemica, che si manifesta in modo rilevante anche come sovra-istruzione dei laureati.
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Anna Florio e Bruna Ingrao, a due anni di distanza dalla morte di Fabio Ranchetti, economista e storico del pensiero economico presentano il volume Fabio Ranchetti, filosofo ed economista (Nerbini 2022), da loro curato, che raccoglie gli interventi in occasione della commemorazione di Ranchetti tenuta all’Università Cattolica di Milano nel 2021, integrati da altri scritti in memoria di colleghi e amici. Il volume include anche alcuni brevi saggi dello stesso Ranchetti.
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Oreste Pollicino e Giovanni De Gregorio commentano la recente decisione dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali di bloccare temporaneamente il chatbot avanzato noto come ChatGPT per diverse violazioni della normativa sulla privacy, primo esempio di un intervento di questo tipo. I due autori dopo aver dato conto delle preoccupazioni suscitate dalla decisione si interrogano sulla sua proporzionalità e efficacia e sostengono che sarebbe stato preferibile un confronto tra le parti, peraltro considerato di fondamentale importanza più in generale.
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Edoardo Di Porto e Paolo Naticchioni confrontano gli occupati nel settore pubblico e privato e trovano che i primi percepiscono redditi annuali superiori (in media, di 10 mila euro), godono di una maggiore stabilità occupazionale (circa 10 settimane in più all’anno) e hanno un’età decisamente più elevata (circa 10 anni). Inoltre, le diseguaglianze nei redditi annuali sono molto più limitate nel pubblico, anche in questo caso a causa della minore diseguaglianze nelle settimane lavorate; infine, tra i due settori la mobilità è molto bassa a riprova di quanto poco siano interconnessi.
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Marcello Degni illustra i principali contenuti del VII Rapporto Ca’ Foscari sui Comuni che, prestando attenzione ai riflessi della nuova governance finanziaria europea, si sofferma sulle criticità della riforma contabile prevista dal PNRR per i Comuni, sul lavoro nel Comune, sulla gestione associata delle funzioni attraverso l’Unione e fa il punto sulle criticità finanziarie, con 498 procedure attive di dissesto o riequilibrio finanziario a fine 2023. Degni, concludendo, sostiene che è urgente la riforma del Titolo VIII del testo unico degli enti locali.
FOCUS
Valentina Cardinali, analizza il potenziale ambito di applicazione della cd. ‘clausola di condizionalità’ prevista dal PNRR, per la quale gli aggiudicatari di bandi devono destinare ai giovani under-36 e alle donne almeno il 30% dell’occupazione creata in esecuzione del contratto. Cardinali sostiene che la distanza tra la natura derogatoria della quota e la sua disciplina attuativa mostra la scarsa propensione alla innovazione del nostro sistema di governance e fa presagire una nuova occasione mancata.
FOCUS
Dennis Tamesberger, Simon Theurl e Daniel Witzani-Haim richiamano l’attenzione sul fenomeno della disoccupazione di lungo periodo. Dopo aver documentato che in Unione Europea la quota dei disoccupati da più di un anno sui disoccupati complessivi è molto elevata, gli autori sostengono che questa disoccupazione genera rilevanti e variegati costi sociali e prendono posizione a favore dell’introduzione, ad opera dell’UE, di un lavoro di garanzia, con specifiche caratteristiche, per questi disoccupati.
FOCUS
Silvana Cirillo ci offre un intenso ricordo di Teresa Mattei che conobbe, giovanissima, a casa di Cesare Zavattini e con cui intrattenne un lungo, impagabile rapporto. Cirillo ricostruisce le principali vicende della straordinaria vita di Teresa: fu giovanissima partigiana ed ebbe un ruolo importante nella Resistenza, fondò i “Gruppi di difesa della donna”, fu la più giovane delle 21 donne chiamate a concepire la nostra Costituzione e fu fondamentale il suo contributo per l’art. 3 sulla disuguaglianza. E difese sempre i diritti dei bambini e delle donne.
FOCUS
Andrea Boitani commenta la lectio magistralis tenuta da Nicholas Stern all’Università Cattolica. Dopo aver ricordato che per limitare il riscaldamento globale a +1.5° entro fine secolo occorrono investimenti massicci, Stern ha sottolineato la necessità di coinvolgere la finanza internazionale (pubblica e privata) soprattutto a favore dei paesi poveri ed emergenti. Inoltre, perché si affermi un nuovo modello di sviluppo, veramente sostenibile, occorre che gli economisti ripensino il loro modo di guardare ai cambiamenti climatici.
FOCUS
Luigi Di Cataldo si pone alcune domande in relazione alla decisione di Uber Eats di chiudere a partire dal 15 luglio il servizio di delivery in Italia. Cosa succederà ai rider? Quali potrebbero essere le loro transizioni occupazionali? Quali fattori possono influenzare la loro capacità di intraprenderle? Le risposte di Di Cataldo a questi interrogativi sono basate sulle evidenze emerse da una prima ricerca da lui condotta sulle transizioni occupazionali all’interno del food delivery.
FOCUS
Gianni Silvestrini spiega come le strategie per contrastare l’emergenza climatica stiano comportando profonde trasformazioni nella generazione elettrica. Il fortissimo calo dei prezzi e l’avvio di politiche incisive, non solo in Europa, hanno consentito alle fonti rinnovabili di dominare la nuova potenza installata nel mondo. Silvestrini sostiene che anche l’Italia, dopo anni di stagnazione, è ripartita e che si apre una fase in cui saranno decisive le scelte sull’approvvigionamento dei minerali critici e sulla loro lavorazione.
FOCUS
Nel 2016, nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, è stato introdotto in Italia il Bonus Asili Nido. Stefania Lucchini dà conto del ricorso al bonus distinguendo nidi pubblici e privati, fornendo dati dettagliati a livello territoriale sia sul numero di beneficiari sia sul grado di copertura del contributo in relazione alle spese effettivamente sostenute dalle famiglie. Ciò permette una valutazione dei risultati fin qui conseguiti e dell’importanza della misura anche in relazione al preoccupante fenomeno della denatalità.
FOCUS
Giuseppe Daconto e Francesco Prota affermano che nell’attuale dibattito sul futuro della Politica di coesione non si dovrebbe dimenticare che essa è stata concepita per fare in modo che i benefici dell’integrazione economica non si concentrino tra pochi attori e regioni, ma siano ampiamente condivisi . Oggi l’UE affronta impegnative sfide, ma promuovere la coesione è più importante che mai per la sua competitività e inclusività. Ogni riflessione sulla riforma della Politica di coesione deve partire da questa considerazione.
FOCUS
Emmanuele Pavolini ricorda che cade, in queste settimane, il primo anniversario dell’Assegno Unico Universale (AUU) per figli e propone un primo bilancio di questo istituto. Pavolini illustra i risultati positivi conseguiti ma anche alcune criticità come il basso tasso di take up tra le fasce a reddito medio-alto, per il quale offre una spiegazione. Guardando al futuro Pavolini indica alcune direzioni di marcia e come procedere verso l’espansione dell’AUU senza generare effetti collaterali negativi.
FOCUS
Enrico D’Elia interviene sull’intenzione di Trump di inasprire i dazi sulle importazioni e di tagliare il welfare in cambio di una riduzione delle imposte, nella convinzione che il saldo sia positivo per l’economia. D’Elia ricorda che imporre i dazi per realizzare il pareggio negli scambi bilaterali può condurre all’autarchia e ad una recessione mondiale e sostiene che è necessaria una forte riduzione delle imposte per compensare gli effetti negativi dei tagli al welfare e della imposizione di dazi sul potere d’acquisto delle famiglie.
FOCUS
Paolo Borioni si occupa del conflitto sindacale relativo alla Tesla in Svezia e sostiene che esso nasce anche dal rifiuto di una concezione assoluta e salvifica dell’imprenditore “alla Elon Musk”. Borioni ricorda che sono stati mobilitati metodi di lotta molto pervasivi e che i modelli nordici sono basati anche su una conflittualità potenziale alla quale si fa ricorso anche nel corso di normali trattative sindacali. Borioni conclude con la considerazione che per mantenere la parità tra capitale e lavoro occorre anche cambiare modello economico, in Scandinavia e in tutta Europa.
FOCUS
Edoardo Di Porto e Cristina Tealdi stimano gli effetti che la flessibilità dei contratti a tempo determinato ha sulla probabilità di una loro trasformazione in contratti permanenti oltre che sui salari anche nel medio periodo.
FOCUS
Edoardo Di Porto e Paolo Naticchioni affrontano, utilizzando dati INPS, la questione dell’influenza che il forte aumento dei costi dell’energia e più in generale dei prezzi, ha avuto sulla dinamica dei posti di lavoro, ricordando che è difficile determinarla ex ante. La loro conclusione è che l’effetto è stato modesto anche sulle imprese energivore e gasivore. Queste evidenze confermano che i dati amministrativi possano aiutare a fare chiarezza su fenomeni complessi che riguardano il mercato del lavoro.
FOCUS
Lisa Pelling richiama l’attenzione su un problema rilevante per una transizione ecologica giusta dando conto di un caso specifico che interessa la Svezia. Il caso è quello della società mineraria australiana Talga che intende sfruttare una miniera di grafite, minerale utile per la transizione verde, nella regione artica della Svezia ma senza che da questo la comunità locale possa trarre alcun significativo vantaggio, di natura fiscale o in termini di occupazione. Pelling si chiede se tutto ciò sia compatibile con una transizione giusta.
FOCUS
Francesco Figari, Luca Gandullia e Diego Piacentino esplorano giustificazioni e aspetti critici dell’ imposta sulle successioni, indicando sia le ragioni per le quali dovrebbe avere un ruolo non marginale nel futuro sia gli ostacoli di natura politica che possono porsi.
FOCUS
Cristiana Fiorelli e Carolina Serpieri si occupano del dissesto finanziario degli enti locali italiani. Dopo aver ricordato che la relativa procedura ha subito varie modifiche normative dal 1989 ad oggi, mostrano che il fenomeno – concentrato nel Mezzogiorno – ha seguito un andamento oscillante: in diminuzione dall’inizio degli anni duemila, in aumento nell’ultimo decennio. Secondo le autrici l’evoluzione della normativa ha influito su questa dinamica e le tendenze recenti segnalano che il quadro normativo è ancora poco efficace.
FOCUS
Magdalena Sepùlveda parte dalla considerazione che servizi e beni pubblici di cattiva qualità alimentano il malcontento che alle elezioni si traduce in voti per l’estrema destra. Investimenti pubblici di qualità sono dunque essenziali per la democrazia e le necessarie risorse, secondo Sepulveda, dovrebbero provenire dalla tassazione dei super-ricchi e delle multinazionali. Questa è anche l’opinione che da due sondaggi, uno dei quali condotto solo con milionari, emerge come nettamente prevalente nella popolazione.
FOCUS
Bianca Balsimelli Ghelli e Francesca De Matteis riassumono i principali contenuti del Rapporto 2022 su Profilo e sulla Condizione occupazionale dei Dottori di Ricerca curato dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea. I dati presentati nel Rapporto consentono di acquisire una conoscenza dettagliata delle retribuzioni, delle attività e delle prospettive future dei Dottori di ricerca italiani e permettono, allo stresso tempo di diradare l’alone di mistero che spesso li circonda.
FOCUS
Maddalena Cannito affronta il tema dell’occupazione femminile in Italia, ripensando alcuni assunti in tema di lavoro e di conciliazione famiglia-lavoro. In particolare, Cannito mostra i limiti di un approccio concentrato sulla sola promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro e richiama l’attenzione su due temi largamente assenti nel dibattito pubblico e politico: il ruolo maschile nella cura dei figli e la necessità di cambiare i modelli lavorativi dominanti.
CONTRAPPUNTI
Gianfranco Viesti, spiega perché le richieste di attuazione dell’autonomia regionale differenziata avanzate dalle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna sono della massima importanza. E’ così tanto per i profili procedurali di attuazione delle norme, quanto per le implicazioni relative al finanziamento delle nuove competenze, quanto ancora per la grande estensione delle materie coinvolte, che a partire da salute e istruzione coinvolgono tutti i principali ambiti di intervento pubblico nell’economia e nella società.
CONTRAPPUNTI
Chiara Saraceno segnala la pubblicazione di un documento con 10 domande e risposte sul Reddito di Cittadinanza curato dal Comitato istituito presso il Ministero del Lavoro e sintetizza i suoi contenuti rispetto a due delle questioni più dibattute.
CONTRAPPUNTI
Civil Servant partendo dalla semplice considerazione che tasse e contributi sociali servono a finanziare servizi pubblici e welfare sostiene che le famiglie spenderebbero molto di più per ottenere le stesse prestazioni ricorrendo al mercato, perché i fornitori devono realizzare profitti e spesso sfruttano rendite di posizione parassitarie. D’Elia presenta alcuni dati comparativi tra paesi che sembrano confermare che le famiglie riescono ad accumulare di più proprio dove si pagano più tasse, contrariamente alla narrazione prevalente.
CONTRAPPUNTI
CONTRAPPUNTI
Daniele Canè, Umberto Galmarini e Leonzio Rizzo intervengono sulla proposta del governo, contenuta nella recente delega fiscale, di concordato biennale preventivo e sostengono che l’unica strada che renderebbe conveniente il concordato per lo stato e per i cittadini è quella di una sorta di “patto con gli evasori”, concedendo loro di continuare ad evadere, ma un po’ meno rispetto a prima. Un’alternativa, compatibile con una realistica riduzione della pressione fiscale, è potenziare i controlli, utilizzando le banche dati disponibili e la relativa tecnologia digitale.
CONTRAPPUNTI
Gianfranco Viesti in relazione alla realizzazione di moltissimi posti aggiuntivi negli asili nido prevista dal PNRR spiega perché la scelta di stanziare le risorse e chiedere ai Comuni di proporre progetti può condurre a esiti contrari all’eguaglianza delle opportunità.
CONTRAPPUNTI
Massimo Aprea prendendo spunto da un recente articolo di Max Roser sul New York Times riflette sulla povertà a livello internazionale. Dopo aver ricordato come viene definita la soglia della povertà internazionale, sottolinea che il suo livello (2.15$ al giorno) è da estrema deprivazione e mostra che utilizzando soglie più elevate (fino a giungere ai 30$ auspicati da Roser) il numero dei poveri a livello mondiale non diminuisce, come è accaduto per la soglia più bassa, ma cresce e ciò richiede di prestare attenzione alle disuguaglianze.
CONTRAPPUNTI
Feliciano Iudicone ripercorre le vicende del Decreto Trasparenza, contestualizzandone obiettivi e contenuti nelle politiche europee di riferimento ed evidenziando i limiti della prima trasposizione nel nostro paese nonché delle modifiche introdotte di recente con il Decreto Lavoro. Dopo aver presentato la sua analisi critica, Iudicone avanza alcune ipotesi di riforma per migliorare l’informazione dei lavoratori sulle loro tutele e per arginare, con approcci complementari, la precarietà lavorativa.
CONTRAPPUNTI
Enrico D’Elia si occupa di imposte patrimoniali e riflette sulla possibilità che esse, modificando la base imponibile, colpiscano oltre agli evasori anche i pensionati ed il ceto medio, sui quali la pressione fiscale è già elevata. D’Elia sostiene che l’esclusione dell’abitazione di proprietà dalla base imponibile può limitare questo aggravio impositivo, ma solo l’introduzione di una franchigia abbastanza alta potrebbe garantire l’ampio consenso politico necessario per introdurre imposte patrimoniali.
CONTRAPPUNTI
Massimo Di Rienzo e Marco Polvani illustrano le modifiche proposte nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici che indeboliscono l’istituto del Dibattito Pubblico svilendo la partecipazione civica nella progettazione delle grandi opere
pubbliche. I principi ispiratori della riforma richiedono, invece, di potenziare il Dibattito Pubblico ripristinando un organo di controllo, garanzia e trasparenza e rafforzando il confronto con le comunità locali per migliorare le decisioni pubbliche e semplificare la realizzazione delle opere.
CONTRAPPUNTI
Ruggero Paladini ricorda che la Legge di Bilancio conferma la riduzione degli scaglioni Irpef a 3, ma spiega che gli scaglioni effettivi sono 3 solo per pochi contribuenti. Infatti, le detrazioni fanno sì che molti ne hanno 4 per l’anno in corso, e i lavoratori dipendenti, l’anno prossimo, ne avranno 6. Considerando anche i due bonus gli scaglioni diventano otto. In questa prima parte Paladini spiega come si è arrivati a questa situazione che fa a pugni con tutta la teoria della progressività. Nella seconda parte illustrerà una possibile alternativa.
CONTRAPPUNTI
Michele Raitano partendo dalle analisi contenute nel XXI Rapporto Annuale INPS, ragiona sul tema dei pensionati poveri sia guardando alla distribuzione delle prestazioni in essere sia, in prospettiva, riflettendo su cosa implichi una carriera sfavorevole per le pensioni future. L’elevata incidenza di carriere fragili, soprattutto fra le generazioni più giovani, porta a ritenere che sia urgente un intervento di natura sia predistributiva, sul mercato del lavoro, sia redistributiva, sulla regola di calcolo delle pensioni contributive.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Lisa Magnani prendendo spunto da un emendamento alla legge australiana sul Fair Work, approvato recentemente, riflettono sul diritto dei lavoratori a disconnettersi fuori degli orari normali di lavoro, ignorando messaggi e chiamate del datore di lavoro. Gli autori richiamano brevemente gli ostacoli al pieno riconoscimento di questo diritto e ritengono che in gioco non vi sia soltanto il problema del confine tra lavoro e non lavoro ma la più generale concezione del lavoro e del suo ruolo nella vita delle persone.
CONTRAPPUNTI
German Bender di fronte alle tendenze verso una diffusione esplosiva dell’Intelligenza Artificiale si chiede quale sia il modo migliore per evitare che a tale diffusione si accompagnino numerosi e seri rischi di varia natura. Bender ritiene che il modo oggi prevalente, quello che lascia campo libero alle grandi imprese globali e alla competizione tra di esse, non mette al riparo da quei rischi e guarda con interesse ai tentativi di regolazione dell’Unione Europea, di cui è espressione iniziale l’AI Act.
CONTRAPPUNTI
Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca, partendo dall’analisi dello stile comunicativo del presidente Meloni, analizzano le conseguenze sul sistema politico della mentalità, oggi prevalente, del “noi contro voi” imposta dal populismo. Dopo aver argomentato l’incompatibilità di una tale mentalità con la definizione di programmi di giustizia sociale, gli autori considerano alcune possibili soluzioni che potrebbero essere adottate dai partiti che vogliono risolvere i conflitti sociali piuttosto che identificarsi con una parte per cercare di sopraffare l’altra.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini, Giovanni Gallo e Michele Raitano si occupano della Misura di Inclusione Attiva (MIA) che è allo studio del Governo e che sostituirà il Reddito di Cittadinanza. Basandosi sulla bozza della MIA circolata nei giorni scorsi, che potrà differire da quella adottata, i tre autori illustrano, con riferimento al lato ‘monetario’ della misura, le differenze principali con il RdC e presentano i risultati di una loro simulazione diretta a stimare principalmente come varieranno il numero dei beneficiari, l’importo che percepiranno e il costo a carico del bilancio pubblico.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini a proposito della riforma delle modalità di ammissione ai corsi di laurea in area medica illustra la proposta di modifica del numero chiuso e dei criteri di selezione di cui si discute e sostiene che non vi è garanzia che porterà a risultati migliori rispetto non solto all’obiettivo di selezionare i (presunti) più capaci ma anche a quello di non favorire sistematicamente chi proviene da migliori background familiari, violando l’eguaglianza delle opportunità. Franzini riflette anche su modi diversi per contemperare questi due obiettivi.
CONTRAPPUNTI
Enrico D’Elia e Stefania Gabriele sostengono che i piani di rilancio dell’economia e di riforma della Pubblica Amministrazione non possono avere successo se il personale pubblico non è qualificato, motivato e numericamente adeguato. Gli autori riportano numerose evidenze empiriche a questo riguardo, anche di livello internazionale e spiegano perché vi è motivo di ritenere che la spesa per le retribuzioni dei pubblici dipendenti possa anche produrre effetti favorevoli sul PIL, e quindi sul rapporto tra debito pubblico e PIL.
CONTRAPPUNTI
Alfio Mastropaolo sostiene che le elezioni del 25 settembre le ha vinte la destra perché ha unificato le sue tre componenti. Le tre componenti dello schieramento opposto hanno preferito litigare. La destra a guida Meloni ha sopraffatto quella a guida Salvini. Entro lo schieramento opposto c’è un consolidamento dello componente pro-market, ma anche della componente pro-welfare impersonata dai Movimento 5 Stelle a guida Conte. È eccessivo supporre che il Pd abbia sbagliato strategia?
CONTRAPPUNTI
Sergio Bruno riflette sull’incapacità delle teorie macroeconomiche di spiegare le crescenti diseguaglianze e l’aumento del peso relativo della ricchezza improduttiva e della liquidità. Solo adottando una prospettiva inter-temporale e ragionando criticamente sugli spunti di Keynes e Tobin è possibile cominciare a far luce sugli interrogativi posti da tali fenomeni, incompatibili con dinamiche di equilibrio, indicando come i deficit di bilancio sarebbero una risposta quasi necessitata al tesoreggiamento, che è il vero evento dannoso.
CONTRAPPUNTI
CONTRAPPUNTI
Rama Dasi Mariani, Anna Maria Mayda, Furio C. Rosati e Antonio Sparacino sintetizzano i risultati di una loro ricerca sull’impatto che l’immigrazione ha avuto sulla finanza pubblica locale dal 2008 al 2015. Dopo aver illustrato il quadro normativo, gli autori mostrano che al crescere delle presenze straniere sono aumentate le entrate totali mentre le uscite totali sono cambiate nella composizione (meno spese correnti e più investimenti) ma non nell’ammontare. Dal lato delle entrate, invece, si osserva un inatteso, ma spiegabile, aumento del gettito IMU.
CONTRAPPUNTI
Civil Servant ritiene che il dibattito sulle nuove regole fiscali europee sottovaluti gli effetti negativi del surplus di bilancio sul Pil, riconosciuti perfino dal FMI, e trascuri il fatto che per raggiungere gli obiettivi desiderati è necessario disporre di un adeguato numero di strumenti di politica economica, soprattutto quando manca un coordinamento tra i paesi come nel caso dell’Eurozona. Civil Servant sostiene che, pragmaticamente, bisogna tener conto dei trade-off tra i diversi obiettivi che una buona politica economica dovrebbe perseguire.
CONTRAPPUNTI
Pompeo Della Posta sostiene che parlando della Cina, i media europei si soffermano molto spesso sugli aspetti negativi che la caratterizzano, ignorando o sottostimando, quelli positivi e che ciò rischia di alimentare una crescente contrapposizione con l’UE, oltre a quella, già evidente, fra USA e Cina. Della Posta tenta di riequilibrare la narrativa su quel paese, con l’intento di favorire il mantenimento di un contesto di comprensione e dialogo con l’UE e aiutare così le prospettive di pace in un contesto internazionale sempre più difficile.
CONTRAPPUNTI
Massimo Aprea e Michele Raitano chiariscono l’importanza di considerare gli effetti dell’inflazione e del costo dei beni necessari sulla distribuzione del benessere economico e, dopo aver ricordato le varie difficoltà che occorre affrontare, presentano un semplice esercizio di simulazione per l’Italia che mostra, da un lato, che la disuguaglianza aumenta molto se dai redditi individuali si sottrae la spesa per cibo e, dall’altro, come la recente impennata inflazionistica può aver contribuito a aggravare la disuguaglianza.
CONTRAPPUNTI
Leonzio Rizzo e Riccardo Secomandi intervengono sulla dichiarazione del governo secondo cui la recente delega fiscale sarebbe ispirata al principio dell’equità orizzontale. Rizzo e Secomandi avanzano una critica radicale a tale tesi concentrata sulla riconferma della flat tax per gli autonomi e sulla proposta di introdurre una flat tax incrementale per tutti, mostrando come entrambe violino in modo palese il principio di equità orizzontale. Il loro auspicio e che su questi due punti si faccia chiarezza nella fase di approvazione dei decreti delegati.
CONTRAPPUNTI
Matteo Jessoula rileva che due decenni di provvedimenti sottrattivi hanno riportato il sistema pensionistico italiano sul sentiero della sostenibilità finanziaria. La sfida è ora come garantirne la sostenibilità sociale e politica risolvendo il «trilemma dell’adeguatezza», cioè l’efficiente ed equa combinazione di: i) prevenzione della povertà in vecchiaia, ii) livello adeguato di reddito per i pensionati, iii) età pensionabili congrue e socialmente sostenibili. Per farlo bisogna superare “5 miti” che hanno ispirato le riforme tra 1992 e 2011.
CONTRAPPUNTI
Chiara Giovinazzo, Barbara Luppi e Fabrizio Patriarca dopo aver approfondito il ruolo dei condizionamenti sociali, culturali e degli stereotipi nel determinare il divario di genere nelle materie STEM, presentano i risultati di un loro recente studio dal quale emerge l’importanza dell’orientamento scolastico nel ridurre meccanismi auto-segreganti nella scelta dei percorsi di studio ed il ruolo dei docenti nonché di studenti ed ex studenti universitari come modelli anti stereotipi di prossimità.
CONTRAPPUNTI
Enrico D’Elia riflette sulla bozza di Regolamento sul mercato dell’energia che la Commissione Europea ha elaborato nelle scorse settimane. Secondo D’Elia tale bozza si spinge verso l’adozione di strumenti di controllo dei prezzi e dei mercati che non sono mai stati utilizzati in precedenza e sostiene che se un approccio simile fosse stati adottato in riferimento al mercato dei titoli pubblici forse sarebbe stata evitata la crisi dei debiti sovrani e molte delle sue conseguenze.
CONTRAPPUNTI
Luca Salvatici analizza il ritorno dei dazi doganali come strumento di politica commerciale, reso attuale dalle recenti misure adottate dagli USA e dall’UE nei confronti delle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina. Salvatici ricorda che i dazi proposti dalla Commissione UE sono differenziati sulla base del sostegno pubblico alle singole aziende e probabilmente influenzeranno gli investimenti più che le importazioni e osserva che il compito della UE di disegnare una politica industriale per un settore strategico non è facile.
CONTRAPPUNTI
Elena Granaglia prendendo posizione contro la diffusa opinione che solo una forte attenzione al lavoro possa contrastare le altrimenti inevitabili degenerazioni dei sistemi di reddito minimo, porta l’attenzione sulla complessità del rapporto fra lavoro e sostegno al reddito dei poveri e sostiene che quanto il governo in carica sta prospettando in materia di regolazione di tale rapporto mette a repentaglio la dignità dei poveri e del lavoro, a dispetto della nostra Costituzione.
CONTRAPPUNTI
Richard Bärnthaler e Andrea Novy di fronte al rischio crescente di non conseguire a livello globale obiettivi climatici considerati essenziali sotto molteplici punti di vista sostengono che la causa di questo fallimento va individuata nel potere dei giganti dei combustibili fossili e di alcune élites economiche e finanziarie. I due autori ritengono necessario e urgente allontanarsi dal concetto di ‘capitalismo verde’ e di smantellare il potere consolidato per muovere verso una reale democratizzazione economica.
CONTRAPPUNTI
Ruggero Paladini riconduce le difficoltà incontrate dalla delega fiscale alla contraddizione interna a diverse forze di governo tra favore per la tassazione uniforme dei redditi da capitale e avversione all’innalzamento di alcune aliquote necessaria per realizzare quella uniformità.
CONTRAPPUNTI
Fabrizio Patriarca valuta criticamente l’idea secondo cui i lavoratori del Nord pagherebbero le pensioni ai pensionati del Sud. Questa idea ha ripreso a circolare insistentemente di recente, alimentata dai dati presentati in alcuni studi. Patriarca sostiene che si tratta di un falso mito ed entra nel merito mostrando, in particolare, che alla base di quell’idea c’è una lettura non corretta dei dati e, dunque, non sono giustificate le polemiche e la richiesta di tagli alla spesa sociale.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Michele Raitano intervengono sull’ipotesi, formulata dalla presidente Meloni e da altri membri del Governo, di sostituire al Reddito di Cittadinanza un Assegno di Solidarietà da destinare solo a coloro che non sono in grado di lavorare. Franzini e Raitano, richiamano la ‘filosofia’ sottostante a questa proposta e indicano le conseguenze che, tenendo conto del funzionamento del mercato del lavoro, essa potrebbe avere sulla vita di molte persone e, dunque, sulla giustizia sociale.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Michele Raitano dopo aver confutato il luogo comune secondo cui “lo schema pubblico contributivo pagherà a tutti pensioni da fame”, valutano criticamente, dal punto di vista dell’efficienza, dell’equità e dell’impatto sui conti pubblici, gli sgravi fiscali previsti per la previdenza integrativa. Questi sgravi hanno un impatto non irrilevante sul bilancio pubblico, avvantaggiano chi necessita meno di integrare la prestazione pubblica e non sono, per svariate ragioni, accessibili per i meno abbienti.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Michele Raitano discutono di età pensionabile, segnalando come, con il passaggio graduale allo schema contributivo, diventi sempre meno rilevante stabilire un’età pensionabile rigida e crescente mentre si dovrebbe recuperare la flessibilità inizialmente prevista dalla riforma del 1995. Sgombrato il campo dalla questione dell’età pensionabile, ci si potrebbe dedicare a questioni più impellenti, come la tutela pensionistica per le vittime di un mercato del lavoro poco inclusivo e remunerativo.
CONTRAPPUNTI
Andrea Boitani, occupandosi della consultazione lanciata dalla Commissione Europea Sulla governance economica dell’Unione e sulla sua possibile riforma, sostiene che essa ha mostrato che è abbastanza ampio il favore per una capacità fiscale centrale che realizzi investimenti in alcuni fondamentali beni pubblici mentre è più frammentata l’opinione sulla riforma delle regole fiscali, anche se è abbastanza condivisa la necessità di regole più semplici, meno dipendenti da variabili non osservabili, abbandonando obiettivi di debito e deficit uguali per tutti.
CONTRAPPUNTI
Enrico d’Elia richiama un teorema vecchio di quasi due secoli e mezzo, proposto da Condorcet, che mostra come i sistemi maggioritari funzionano solo se gli elettori sono abbastanza informati e aspirano tutti al bene comune. In caso contrario è addirittura preferibile seguire le indicazioni della minoranza. L’astensionismo diffuso amplifica questi rischi. Bisognerebbe tenerlo presente quando si discute di riforme elettorali, dei meccanismi decisionali europei e di governance delle imprese.
CONTRAPPUNTI
Alessandro Arrighetti, Sergio De Nardis e Fabrizio Traù criticano la narrativa dominante secondo cui il settore manifatturiero sarebbe responsabile del declino dell’economia italiana, per la sua presunta incapacità strutturale di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e organizzativi. Gli autori mostrano come l’interpretazione corrente si basi su erronei presupposti teorici e in particolare sull’idea che la crescita economica dipenda esclusivamente dall’aumento dell’efficienza allocativa delle risorse e dalla competitività di prezzo.
CONTRAPPUNTI
Stefania Gabriele ed Emilia Marchionni osservano che il processo di attuazione dell’autonomia differenziata – cui recentemente è stata data un’accelerazione – deve misurarsi con numerosi e complessi problemi, soprattutto quelli distributivi connessi all’attuazione del federalismo fiscale, che pongono questioni imprescindibili: dalla fissazione del livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire in tutte le regioni alla definizione degli strumenti perequativi e delle relative modalità di finanziamento, alla coerenza con le scelte di programmazione e i vincoli di bilancio del Paese.
CONTRAPPUNTI
Fabrizio Patriarca partendo dalla nomina da parte della Ministra dell’Università Bernini del gruppo di esperti che ha il compito di delineare l’ennesima riforma del sistema universitario e riferendosi a un recente articolo di un autorevole membro di quel gruppo, Andrea Graziosi, discute criticamente alcune idee diffuse sui problemi dell’università e, in particolare, mostra il debole fondamento della linea ‘pochi ma buoni’ che sembra essere un punto fermo del pensiero ministeriale.
CONTRAPPUNTI
Antonia Carparelli, Maurizio Franzini e Flavia Terribile riflettono su uno dei temi centrali del recente convegno sull’attuazione del PNRR organizzato da ‘Etica e Economia’ e la Rappresentanza della Commissione europea: i rischi di insuccesso e come prevenirli.
CONTRAPPUNTI
Roberto Fantozzi, interviene sui servizi di istruzione e cura della prima infanzia, la cui natura è mutata nel corso degli anni da servizi di assistenza alla famiglia a luoghi per la formazione dei bambini. Fantozzi osserva che a livello internazionale, è crescente l’attenzione per percorsi di qualità e, rispetto all’Italia, sottolinea la necessità, da un lato, di continuare a rafforzare la qualità dei servizi e, dall’altro, di espandere l’offerta, ancora inadeguata rispetto ai nuovi obiettivi europei.
CONTRAPPUNTI
Dario Guarascio e Francesco Zezza analizzano criticamente la proposta di riforma delle regole fiscali recentemente pubblicata dalla Commissione Europea, concentrandosi su tre dimensioni: i) l’impianto ideologico; ii) il modello teorico e la metodologia adottata per definire i margini di manovra fiscale dei singoli stati membri e, infine, iii) il grado di trasparenza del nuovo sistema anche in relazione ai rischi di conflittualità che possono sorgere tra le istituzioni comunitarie e i governi nazionali.
CONTRAPPUNTI
Angelo Marano prende spunto dall’esperienza delle politiche sociali – competenza esclusiva delle Regioni dal 2001 – per riflettere sulla nuova legge sull’autonomia differenziata. L’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni nel Sociale (LEPS), sostiene Marano, si è rivelata particolarmente ardua e, in loro assenza, il sistema dei servizi sociali si è sviluppato poco e con forti differenze territoriali. La legge 86 aggiunge nuovi rischi: dal blocco dei decreti di individuazione dei LEPS alla cancellazione dei fondi sociali nazionali.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Michele Raitano cercano di fare il punto sui NEET, cioè sui giovani non occupati e non impegnati in percorsi di studio e di formazione, dopo la pubblicazione dei dati che collocano nuovamente l’Italia in fondo alla classifica dei paesi europei. In particolare i due autori mostrano i limiti delle due opposte narrative prevalenti sui NEET: quella che si tratti di ‘bamboccioni’ e quella che limita ad essi l’area del disagio giovanile. Inoltre, sostengono che l’elevatissimo dato per l’Italia si spiega con il combinarsi, nella definizione di NEET, di una varietà di problemi, ben noti, del nostro sistema economico.
CONTRAPPUNTI
Maurizio Franzini e Michele Raitano mettono in dubbio la tesi, portata a sostegno dei vantaggi della globalizzazione, della forte diminuzione della povertà a livello globale e in particolare in Cina. Dopo aver ricordato che ci si riferisce alla povertà estrema la cui soglia è miserrima spesa per consumo di 2,15 ‘dollari internazionali’ al giorno, Franzini e Raitano mostrano che i risultati cambiano se si eleva anche di poco quella soglia e, soprattutto, se si considera tasso specifico di inflazione dei beni ‘essenziali’.
CONTRAPPUNTI
Fabrizio Patriarca, Edoardo Santoni e Margherita Scarlato riflettono sulla recente tendenza a utilizzare incentivi economici generalizzati per le nuove assunzioni sulla base di un approccio di politica economica che considera il costo del lavoro l’elemento determinante della competitività. Gli autori presentano anche i risultati di un loro lavoro recente da cui risulta che tali politiche hanno effetti perversi sulle performance delle imprese favorendo un’alta intensità di lavoro, una scarsa produttività e bassi salari.
CONTRAPPUNTI
Ruggero Paladini interviene nuovamente sulla pseudo-riforma fiscale del governo con un breve addendum allo scopo di illustrare le modifiche all’impostazione del concordato biennale preventivo, introdotte dopo la pubblicazione del suo precedente articolo. Paladini sostiene che il previsto accordo tra governo e commissione finanze solleva non poche perplessità e viene in mente un noto personaggio politico della prima repubblica il quale diceva che a pensar male si commette peccato ma spesso si indovina.
CONTRAPPUNTI
Ruggero Paladini riprende l’analisi dell’Irpef iniziata nella prima parte del suo articolo pubblicata sullo scorso numero del Menabò e illustra come la base imponibile abbia nel tempo perso componenti, spiega perché un sistema duale (imposte diverse sul reddito da lavoro e da capitale) è più praticabile e mostra che una funzione continua potrebbe ricondurre ad unità il prelievo sul reddito da lavoro. Infine, sostiene che la scelta ideologica di ridurre le tasse costituisce un serio pericolo per l’equità orizzontale e verticale di un sistema fiscale.
CONTRAPPUNTI
Giuseppe Croce si occupa della nuova articolazione geografica che le dinamiche economiche e demografiche hanno assunto in Italia nel corso degli ultimi due decenni. Utilizzando i dati Eurostat riferiti alle cosiddette regioni metropolitane, Croce mette in evidenza la divergenza, per diversi aspetti drammatica, che si è venuta a creare tra le grandi città e conclude che oggi è nelle città, a partire dalle più grandi, che si determina in gran parte lo sviluppo, o il declino, del paese.
CONTRAPPUNTI
Gianfranco Viesti e Carmela Chiapperini si chiedono come sarà l’Italia dopo il PNRR. Per rispondere partono dall’esame dei risultati che il nostro paese ha concordato con la Commissione Europea di raggiungere al 2026 e che ricadono in molti ambiti, dalle infrastrutture alle città dalla giustizia alla salute ai servizi destinati ai cittadini. Tuttavia, sostengono gli autori, se il PNRR segnerà l’avvio di una nuova fase dello sviluppo del Paese dipenderà soprattutto dalle politiche nazionali, specie quelle di bilancio e degli investimenti pubblici.
CONTRAPPUNTI
Michele Raitano ragiona sull’equità dell’innalzamento fino a 3000 euro della soglia di deducibilità dei fringe benefit recentemente introdotto dal Decreto Aiuti quater. Facendo uso dei dati dell’indagine EU-SILC, Raitano mostra che i percettori dei fringe benefit e delle varie forme di compensazione non monetaria sono in Italia relativamente pochi e concentrati fra i dipendenti a più alto salario. Questa misura presenta, dunque, chiari tratti di regressività e finirà per accentuare le disparità fra lavoratori.
CONTRAPPUNTI
Ugo Pagano osserva che i monopoli intellettuali privati possono essere incompatibili con i segreti militari degli Stati. Infatti, il monopolio intellettuale richiede che una innovazione sia resa pubblica, in contrasto con la segretezza militare mentre la sicurezza nazionale può richiedere di violare i diritti di proprietà intellettuale. L’analisi delle loro interconnessioni è, però, essenziale per comprendere il sistema nato con la globalizzazione degli anni 90 nonché la sua recente crisi e le crescenti tensioni internazionali.
CONTRAPPUNTI
Civil servant a proposito di pensioni osserva che il metodo contributivo viene spesso considerato equo e sostenibile ma, come tutti i sistemi previdenziali, la sua efficacia non prescinde dalla effettiva disponibilità delle risorse da destinare ai pensionati. Civil Servant ritiene che la vera questione sia come investire il risparmio previdenziale in modo da far crescere le risorse future e sostiene che una buona idea sarebbe quella di impiegare parte dei contributi sociali per stimolare lo sviluppo economico.
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