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Andrea Garnero e Roberto Mania sintetizzando i contenuti del loro libro La questione salariale, appena uscito per Egea, esplorano le cause e discutono alcune soluzioni della stagnazione ormai trentennale dei redditi da lavoro in Italia. I due autori sostengono che si tratta di un’anomalia assoluta tra le economie avanzate, con caratteri quasi strutturali e conseguenze negative sul piano economico e sociale. Una questione che riguarda sia il lavoro povero che la fascia medio-alta, su cui grava il grosso del carico fiscale che sostiene il nostro welfare state.
Andrea Garnero e Roberto Mania sintetizzando i contenuti del loro libro La questione salariale, appena uscito per Egea, esplorano le cause e discutono alcune soluzioni della stagnazione ormai trentennale dei redditi da lavoro in Italia. I due autori sostengono che si tratta di un’anomalia assoluta tra le economie avanzate, con caratteri quasi strutturali e conseguenze negative sul piano economico e sociale. Una questione che riguarda sia il lavoro povero che la fascia medio-alta, su cui grava il grosso del carico fiscale che sostiene il nostro welfare state.
Lorenzo Cicatiello e Francesco Prota illustrano, sinteticamente, i risultati del Report, Italia (ancora) diseguale. Entità e persistenza delle disparità socioeconomiche territoriali in Italia, da loro curato per la Fondazione Friedrich Ebert. Dal Rapporto, che analizza le disuguaglianze territoriali in Italia a scala provinciale, emerge che l’Italia è un Paese profondamente diseguale al suo interno, e le caratteristiche di tale disuguaglianza sono tali da non permettere di ricondurle semplicemente al classico dualismo tra Nord e Sud.
Lorenzo Cicatiello e Francesco Prota illustrano, sinteticamente, i risultati del Report, Italia (ancora) diseguale. Entità e persistenza delle disparità socioeconomiche territoriali in Italia, da loro curato per la Fondazione Friedrich Ebert. Dal Rapporto, che analizza le disuguaglianze territoriali in Italia a scala provinciale, emerge che l’Italia è un Paese profondamente diseguale al suo interno, e le caratteristiche di tale disuguaglianza sono tali da non permettere di ricondurle semplicemente al classico dualismo tra Nord e Sud.
Sara Del Ciello e Flaviana Palmisano studiano alcune caratteristiche della distribuzione dei benefici fiscali concessi per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico ed evidenziano che gli interventi adottati sembrano aver favorito i nuclei familiari economicamente più avvantaggiati, accentuando le disuguaglianze esistenti. Per questo occorre ripensare le agevolazioni, introducendo strumenti più efficaci e inclusivi, in linea con il modello di sviluppo sostenibile finalizzato alla neutralità climatica elaborato dall’UE.
Sara Del Ciello e Flaviana Palmisano studiano alcune caratteristiche della distribuzione dei benefici fiscali concessi per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico ed evidenziano che gli interventi adottati sembrano aver favorito i nuclei familiari economicamente più avvantaggiati, accentuando le disuguaglianze esistenti. Per questo occorre ripensare le agevolazioni, introducendo strumenti più efficaci e inclusivi, in linea con il modello di sviluppo sostenibile finalizzato alla neutralità climatica elaborato dall’UE.
Emmanuele Pavolini e Anna Mori partendo dall’osservazione che sui servizi di cura agli anziani non autosufficienti gravano invecchiamento della popolazione e riduzione dell’assistenza familiare, sostengono che occorre non soltanto fare fronte al bisogno crescente di manodopera professionale ma anche garantire condizioni di lavoro che tutelino i diritti di chi lavora nel settore, rafforzando il nesso tra buona qualità del lavoro e buona qualità dei servizi offerti e si chiedono quale sia al riguardo la situazione dell’Italia.
Emmanuele Pavolini e Anna Mori partendo dall’osservazione che sui servizi di cura agli anziani non autosufficienti gravano invecchiamento della popolazione e riduzione dell’assistenza familiare, sostengono che occorre non soltanto fare fronte al bisogno crescente di manodopera professionale ma anche garantire condizioni di lavoro che tutelino i diritti di chi lavora nel settore, rafforzando il nesso tra buona qualità del lavoro e buona qualità dei servizi offerti e si chiedono quale sia al riguardo la situazione dell’Italia.

FOCUS

Domenico Cersosimo e Rosanna Nisticò dopo aver ricordato le principali caratteristiche della disuguaglianza dei redditi in Italia esaminano i principali risultati contenuti in un recente Rapporto dell’Istat relativi agli effetti redistributivi di 5 recenti misure del Governo: la riforma dell’Irpef, la decontribuzione per i lavoratori dipendenti, l’esonero contributivo per le lavoratrici madri, l’Assegno di Inclusione e il cosiddetto Bonus Natale. Tali effetti sono di indebolimento dell’efficacia della redistribuzione e quindi di aumento della disuguaglianza nei redditi disponibili.

FOCUS

Riccardo Casullo sintetizza un recente contributo di Mogstad et al., sul modello di welfare scandinavo che, in contrasto con un’opinione lungamente consolidata, sostiene che la ragione del suo successo non va ricercata nell’azione redistributiva dello stato ma nelle istituzioni da cui dipende il funzionamento dei mercati e in particolare dal ruolo della contrattazione collettiva nel mercato del lavoro. Casullo illustra le ragioni che sostengono questa interpretazione e si sofferma sulla possibilità che, così interpretato, il modello scandinavo sia più facilmente esportabile.

FOCUS

Alessandra Pelloni ripensa l’etica del lavoro, oggi dirottata (hijacked)) dal neoliberismo contro i lavoratori e, potremmo aggiungere, contro i poveri. Lo fa partendo dall’ultimo libro di Elizabeth Anderson, Hijacked che ricostruisce dettagliatamente le due visioni dell’etica del lavoro sviluppatesi a partire dal XVII secolo, quella conservatrice, cui si richiama il neoliberismo, e quella progressiva. Quest’ultima ha molto da offrirci pur lasciando aperte le questioni delle disuguaglianze fra lavoratori e del rilievo del lavoro come criterio di accesso ai vari beni sociali.

CONTRAPPUNTI

Michelangelo Bovero riflette sull’individualismo e sostiene che, in modo essenziale, se ne possono individuare 4 specie: l’individualismo neoliberale, l’individualismo del liberalismo classico, l’individualismo liberale dello Stato minimo e l’individualismo democratico. Dopo aver argomentato le ragioni per cui l’individualismo non implica di per sé rinuncia alla fratellanza e alla solidarietà, Bovero conclude sostenendo che l’individualismo democratico è l’unico che può condurre alla realizzazione di un mondo realmente sostenibile.

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