Menabò n. 207/2024

IN QUESTO NUMERO

Se il medico sceglie un solo lavoro

Elena Granaglia riprende un articolo di Giovanni Berlinguer pubblicato nel 1991 sull’Unità che avanza diversi argomenti in difesa dell’esclusività del rapporto di lavoro per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Nei suoi commenti all’articolo, Granaglia mette in evidenza la saggezza (oltre che l’attualità) degli argomenti di Berlinguer e lamenta il fatto che essi siano rimasti lettera morta, con la conseguenza di porre costi non indifferenti a carico del SSN.
Elena Granaglia riprende un articolo di Giovanni Berlinguer pubblicato nel 1991 sull’Unità che avanza diversi argomenti in difesa dell’esclusività del rapporto di lavoro per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Nei suoi commenti all’articolo, Granaglia mette in evidenza la saggezza (oltre che l’attualità) degli argomenti di Berlinguer e lamenta il fatto che essi siano rimasti lettera morta, con la conseguenza di porre costi non indifferenti a carico del SSN.
Tiziano Treu, nella prima parte di un articolo che proseguirà sul prossimo numero dei Menabò, muove dalla considerazione che il presente chiede, anche ai giuslavoristi, un forte impegno per far fronte alle numerose sfide che esso pone. Treu si occupa dei problemi che pone la ineludibile transizione ecologica e si sofferma in particolare sugli obiettivi del Green Deal europeo indicando le misure che sarebbero necessarie per superare gli ostacoli che esso incontra nel mondo produttivo e in particolare nel mondo del lavoro.
Tiziano Treu, nella prima parte di un articolo che proseguirà sul prossimo numero dei Menabò, muove dalla considerazione che il presente chiede, anche ai giuslavoristi, un forte impegno per far fronte alle numerose sfide che esso pone. Treu si occupa dei problemi che pone la ineludibile transizione ecologica e si sofferma in particolare sugli obiettivi del Green Deal europeo indicando le misure che sarebbero necessarie per superare gli ostacoli che esso incontra nel mondo produttivo e in particolare nel mondo del lavoro.
Ruggero Paladini nella seconda parte del suo articolo sulla riforma fiscale del governo, si occupa del concordato preventivo biennale e dell’adempimento collaborativo. Con riferimento al primo sostiene che esso rappresenta un tentativo di diminuire l’elevato grado di evasione degli autonomi che difficilmente potrà avere successo. Sull’adempimento collaborativo ricorda che esso si rivolge alle grandi società secondo linee internazionali e ritiene che potrà funzionare solo se le capacità dell’Agenzia delle Entrate saranno potenziate a sufficienza.
Ruggero Paladini nella seconda parte del suo articolo sulla riforma fiscale del governo, si occupa del concordato preventivo biennale e dell’adempimento collaborativo. Con riferimento al primo sostiene che esso rappresenta un tentativo di diminuire l’elevato grado di evasione degli autonomi che difficilmente potrà avere successo. Sull’adempimento collaborativo ricorda che esso si rivolge alle grandi società secondo linee internazionali e ritiene che potrà funzionare solo se le capacità dell’Agenzia delle Entrate saranno potenziate a sufficienza.
Lisa Magnani riflette sul ruolo che le grandi imprese hanno nel determinare le disuguaglianze a livello globale e la loro tendenza. Con riferimento alla dimensione territoriale Magnani indica l’impatto che i Global Production Network, spesso dominati da grandi multinazionali, hanno sulle disuguaglianze crescenti all’interno di paesi in via di sviluppo e, con riferimento alle disuguaglianze connesse alla distribuzione del reddito tra capitale e lavoro, sottolinea il potere monopsonistico delle grandi imprese.
Lisa Magnani riflette sul ruolo che le grandi imprese hanno nel determinare le disuguaglianze a livello globale e la loro tendenza. Con riferimento alla dimensione territoriale Magnani indica l’impatto che i Global Production Network, spesso dominati da grandi multinazionali, hanno sulle disuguaglianze crescenti all’interno di paesi in via di sviluppo e, con riferimento alle disuguaglianze connesse alla distribuzione del reddito tra capitale e lavoro, sottolinea il potere monopsonistico delle grandi imprese.

FOCUS

Peter Bofinger interviene sul pacchetto di misure di austerità annunciato di recente dal Governo tedesco, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla inammissibilità del finanziamento ipotizzato per il Fondo per il Clima e la Trasformazione, e spiega perché ritiene che esso non rappresenti una politica intelligente. Bofinger sostiene, in particolare, che il pacchetto ha carattere pro-ciclico, non contrasterà l’inflazione e ostacolerà la transizione energetica, affidata esclusivamente al carbon pricing.

FOCUS

Andrea Barigazzi e Claudia Zola utilizzando i dati dell'Osservatorio Inps su lavoratori dipendenti e indipendenti studiano l’evoluzione dei redditi da lavoro dal 2014 al 2022 e sostengono che è fuorviante guardare ai soli valori nominali. La recente inflazione ha avuto un impatto sui redditi medi del tutto analogo a quello della pandemia nel 2020, annullando la crescita nominale pre-Covid e il recupero del 2021. Barigazzi e Zola concludono avanzando il dubbio che tutto ciò contribuisce a non nutrire ottimismo sul futuro dei salari.

FOCUS

Danilo Di Matteo in vista dell’incontro italiano di fine inverno degli eurosocialisti, legato alle elezioni per il Parlamento europeo, indica le principali questioni che i socialisti dovrebbero affrontare in una prospettiva riformista, e si sofferma in particolare sul problema degli strumenti da dare ai singoli cittadini perchè possano incidere, in un mondo globale e interdipendente, sulle tragiche situazioni in atto. Il problema, secondo Di Matteo, è ridestare un nuovo internazionalismo, richiamandosi a figure come Willy Brandt, Olof Palme e Enrico Berlinguer.

CONTRAPPUNTI

Maurizio Franzini e Michele Raitano mettono in dubbio la tesi, portata a sostegno dei vantaggi della globalizzazione, della forte diminuzione della povertà a livello globale e in particolare in Cina. Dopo aver ricordato che ci si riferisce alla povertà estrema la cui soglia è miserrima spesa per consumo di 2,15 ‘dollari internazionali’ al giorno, Franzini e Raitano mostrano che i risultati cambiano se si eleva anche di poco quella soglia e, soprattutto, se si considera tasso specifico di inflazione dei beni ‘essenziali’.

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