Menabò n. 206/2024

IN QUESTO NUMERO

La pseudo-riforma fiscale (prima parte)*

Ruggero Paladini interviene, con un articolo composto di due parti, sulla riforma fiscale del governo e sostiene che, malgrado il modo molto ambizioso in cui è stata presenta, essa non definisce un coerente insieme di indicazioni sul problema cruciale dell’equità orizzontale e verticale. In questa prima parte Paladini affronta in modo approfondito la questione della riduzione del numero di scaglioni. Nella seconda parte esaminerà il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo.
Ruggero Paladini interviene, con un articolo composto di due parti, sulla riforma fiscale del governo e sostiene che, malgrado il modo molto ambizioso in cui è stata presenta, essa non definisce un coerente insieme di indicazioni sul problema cruciale dell’equità orizzontale e verticale. In questa prima parte Paladini affronta in modo approfondito la questione della riduzione del numero di scaglioni. Nella seconda parte esaminerà il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo.
Luciano Pilotti riflette sulle connessioni tra le conclusioni di Cop28 e il quadro di sostenibilità delle politiche industriali europee, sostenendo che non potranno essere orientate soltanto a rendere operative le soluzioni per la cattura della CO2, ma dovranno utilizzare tutti gli strumenti, anche di tassazione del contenuto di carbonio delle importazioni (CBAM), per accelerare la transizione energetica in un rinnovato quadro di cooperazione e di compensazione dei paesi in via di sviluppo.
Luciano Pilotti riflette sulle connessioni tra le conclusioni di Cop28 e il quadro di sostenibilità delle politiche industriali europee, sostenendo che non potranno essere orientate soltanto a rendere operative le soluzioni per la cattura della CO2, ma dovranno utilizzare tutti gli strumenti, anche di tassazione del contenuto di carbonio delle importazioni (CBAM), per accelerare la transizione energetica in un rinnovato quadro di cooperazione e di compensazione dei paesi in via di sviluppo.
Flaviana Palmisano e Agnese Sacchi riflettono sulla crescente sfiducia dei cittadini europei verso le istituzioni governative e, basandosi sui risultati di una loro ricerca, sostengono che una delle cause è l’alta disuguaglianza economica presente, da alcuni decenni, in molti paesi avanzati. Le autrici ritengono che per mitigare l’effetto avverso della disuguaglianza sulla fiducia istituzionale possa essere utile favorire la promozione e diffusione dell’interazione digitale tra cittadini e istituzioni pubbliche.
Flaviana Palmisano e Agnese Sacchi riflettono sulla crescente sfiducia dei cittadini europei verso le istituzioni governative e, basandosi sui risultati di una loro ricerca, sostengono che una delle cause è l’alta disuguaglianza economica presente, da alcuni decenni, in molti paesi avanzati. Le autrici ritengono che per mitigare l’effetto avverso della disuguaglianza sulla fiducia istituzionale possa essere utile favorire la promozione e diffusione dell’interazione digitale tra cittadini e istituzioni pubbliche.
Il 6 gennaio Federico Caffè avrebbe compiuto 110 anni. Grazia Ietto Gillies estrae dalla sua memoria preziosi e toccanti ricordi del suo rapporto, prima come studentessa poi come collega, con Caffè. Quei ricordi sono preziosi anche perché finora Caffè è stato ricordato quasi esclusivamente da uomini per la semplice ragione che ebbe pochissime donne come allieve o colleghe, al punto da ipotizzare sue difficoltà nei rapporti con loro e scarsa fiducia nelle loro capacità di fare ricerca. I ricordi di Ietto Gillies ci raccontano una storia molto diversa.
Il 6 gennaio Federico Caffè avrebbe compiuto 110 anni. Grazia Ietto Gillies estrae dalla sua memoria preziosi e toccanti ricordi del suo rapporto, prima come studentessa poi come collega, con Caffè. Quei ricordi sono preziosi anche perché finora Caffè è stato ricordato quasi esclusivamente da uomini per la semplice ragione che ebbe pochissime donne come allieve o colleghe, al punto da ipotizzare sue difficoltà nei rapporti con loro e scarsa fiducia nelle loro capacità di fare ricerca. I ricordi di Ietto Gillies ci raccontano una storia molto diversa.

FOCUS

Paolo Borioni riassumendo il suo libro dedicato a Giacomo Brodolini argomenta che il Ministero Brodolini fu visto come il perno d’una strategia volta a fare del PSI il referente al governo del protagonismo operaio, quale che fosse il partito votato dai singoli lavoratori, con lo scopo di far sì che ministero e istituzioni riequilibrassero i rapporti tra capitale e lavoro. Borioni sostiene che, con le sue peculiarità italiane, questo è un esempio di come il socialismo europeo abbia mirato a connettere conflitto sociale e riforma democratica.

FOCUS

Annalisa Cicerchia e Martina Caroleo basandosi su una nota diffusa di recente dall’Istat si propongono di documentare come vivono, nel nostro Paese, i bambini e i ragazzi a maggior rischio di povertà e esclusione sociale. Cicerchia e Caroleo riportano molti dati ma si soffermano in particolare su quelli relativi al rischio di esclusione sociale i quali rivelano una realtà pervasiva e subdola che, a loro parere, difficilmente può essere modificata dalla consueta strategia di erogazioni di denaro.

FOCUS

Patrizia Falzetti esamina i risultati dell’indagine PISA 2022 e sostiene che essi sollecitano riflessioni molto interessanti e al contempo preoccupanti. Falzetti nota che la posizione dell’Italia rispetto alla media dei Paesi OCSE non è molto diversa da quella degli ultimi anni, ma il nostro paese detiene il primato negativo per quello che riguarda le differenze di genere. Emergono, comunque, difficoltà in tutti i Paesi OCSE, che non possono essere spiegate soltanto con il periodo della pandemia.

CONTRAPPUNTI

Roberto Fantozzi, interviene sui servizi di istruzione e cura della prima infanzia, la cui natura è mutata nel corso degli anni da servizi di assistenza alla famiglia a luoghi per la formazione dei bambini. Fantozzi osserva che a livello internazionale, è crescente l’attenzione per percorsi di qualità e, rispetto all’Italia, sottolinea la necessità, da un lato, di continuare a rafforzare la qualità dei servizi e, dall’altro, di espandere l’offerta, ancora inadeguata rispetto ai nuovi obiettivi europei.

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