Menabò n. 210/2024

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Il PNRR e i divari territoriali*

Gianfranco Viesti e Carmela Chiapperini ricordano che ridurre le disuguaglianze territoriali è uno dei principali obiettivi del PNRR e per questo il 40% delle risorse deve essere destinato al Sud. Gli autori sostengono che - anche perchè il governo Meloni non pubblica la relazione prevista per legge sul rispetto del 40% - non è certo che l’obiettivo verrà raggiunto e che occorre preoccuparsi anche delle disuguaglianze interne al Mezzogiorno per evitare che la struttura produttiva del nostro paese si polarizzi ancora di più.
Gianfranco Viesti e Carmela Chiapperini ricordano che ridurre le disuguaglianze territoriali è uno dei principali obiettivi del PNRR e per questo il 40% delle risorse deve essere destinato al Sud. Gli autori sostengono che - anche perchè il governo Meloni non pubblica la relazione prevista per legge sul rispetto del 40% - non è certo che l’obiettivo verrà raggiunto e che occorre preoccuparsi anche delle disuguaglianze interne al Mezzogiorno per evitare che la struttura produttiva del nostro paese si polarizzi ancora di più.
Carmen Marchiori e Enrico Minelli sostengono che nel definire le politiche di finanziamento della ricerca è necessario tenere conto dei meccanismi che governano la produzione di ricerca di base. In particolare, Marchiori e Minelli sostengono che reputazione, curiosità e tensione intellettuale svolgono un ruolo cruciale nel motivare i ricercatori impiegati nel settore della ricerca pubblica e ciò ha rilevanti conseguenze anche sulla relazione tra tassazione e crescita economica, mediata dalla ricerca.
Carmen Marchiori e Enrico Minelli sostengono che nel definire le politiche di finanziamento della ricerca è necessario tenere conto dei meccanismi che governano la produzione di ricerca di base. In particolare, Marchiori e Minelli sostengono che reputazione, curiosità e tensione intellettuale svolgono un ruolo cruciale nel motivare i ricercatori impiegati nel settore della ricerca pubblica e ciò ha rilevanti conseguenze anche sulla relazione tra tassazione e crescita economica, mediata dalla ricerca.
Fabrizio De Filippis analizza la protesta degli agricoltori, le sue ragioni di fondo e la sua relazione con la ricerca di consenso nell’elettorato agricolo in vista delle elezioni europee. Le implicazioni della protesta sono ricollegate alla Politica Agricola Comune dell’UE e a come essa declina la dialettica tra agricoltura e ambiente. La conclusione è che la transizione ecologica dell’agricoltura, diversamente da quanto è finora accaduto, debba essere un percorso condiviso, in cui gli agricoltori si sentano protagonisti più che vittime.
Fabrizio De Filippis analizza la protesta degli agricoltori, le sue ragioni di fondo e la sua relazione con la ricerca di consenso nell’elettorato agricolo in vista delle elezioni europee. Le implicazioni della protesta sono ricollegate alla Politica Agricola Comune dell’UE e a come essa declina la dialettica tra agricoltura e ambiente. La conclusione è che la transizione ecologica dell’agricoltura, diversamente da quanto è finora accaduto, debba essere un percorso condiviso, in cui gli agricoltori si sentano protagonisti più che vittime.

FOCUS

Ilaria Screpante richiama l’attenzione sul fatto che nell’ordinamento giuridico italiano la dimensione socio-educativa e di benessere dello sport è stata riconosciuta ormai da tempo e di recente è stata introdotta anche nella Costituzione. Tuttavia, come mostrano diverse evidenze, tale riconoscimento non è da solo sufficiente per garantire a tutti il diritto allo sport e per dare a tutti le medesime opportunità di esercizio nell’attività motoria. Per superare questi limiti occorrono politiche specifiche.

FOCUS

Paolo Giovannini, nella prima delle due parti del suo articolo, si chiede se le teorie sul conflitto bellico non siano da riformulare di fronte alla minaccia nucleare, avanzata sia nella guerra tra Russia e Ucraina sia in quella più recente tra Israele e Palestina. La sua risposta è che il confronto conflittuale in età nucleare - a differenza di quello tradizionale - abbia funzioni e conseguenze reali e misurabili quando minacciato, mentre non potrebbe averne se realizzato. Questa tesi sarà sviluppata nella seconda parte dell’articolo.

FOCUS

Bruno Chiarini, traendo spunto da un libro recente, illustra le implicazioni di alcuni schemi interpretativi utili ad analizzare in maniera razionale i vari fattori che possono portare allo scoppio di un conflitto e gli spazi di cooperazione e coordinamento tra contendenti che operano con gradi diversi di razionalità. Da questi modelli emerge, in particolare, come una diversa o parziale informazione da parte di un contendente, generando visioni distorte della situazione, può portare a strategie non conformi a criteri di razionalità.

CONTRAPPUNTI

Maurizio Franzini e Lisa Magnani prendendo spunto da un emendamento alla legge australiana sul Fair Work, approvato recentemente, riflettono sul diritto dei lavoratori a disconnettersi fuori degli orari normali di lavoro, ignorando messaggi e chiamate del datore di lavoro. Gli autori richiamano brevemente gli ostacoli al pieno riconoscimento di questo diritto e ritengono che in gioco non vi sia soltanto il problema del confine tra lavoro e non lavoro ma la più generale concezione del lavoro e del suo ruolo nella vita delle persone.

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