Menabò n. 208/2024

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La ZES unica: dal mito alla dura realtà*

Gianfranco Viesti dopo aver spiegato che la ZES unica varata dal governo è un credito d’imposta, con aliquote di agevolazione più alte in base alla nuova carta degli aiuti di stato comunitaria, che si applica come in passato a tutto il Sud, sottolinea che le procedure semplificate di autorizzazione saranno gestite da un’unica struttura e ciò crea notevoli preoccupazioni per l’operatività. L’approssimazione con cui è stata disegnata ha portato ad un aumento dell’incertezza per le imprese e ad un blocco delle agevolazioni da inizio 2024.
Gianfranco Viesti dopo aver spiegato che la ZES unica varata dal governo è un credito d’imposta, con aliquote di agevolazione più alte in base alla nuova carta degli aiuti di stato comunitaria, che si applica come in passato a tutto il Sud, sottolinea che le procedure semplificate di autorizzazione saranno gestite da un’unica struttura e ciò crea notevoli preoccupazioni per l’operatività. L’approssimazione con cui è stata disegnata ha portato ad un aumento dell’incertezza per le imprese e ad un blocco delle agevolazioni da inizio 2024.
Demetrio Guzzardi e Elisa Palagi, applicando una metodologia originale, indagano le tendenze della distribuzione dei redditi in Italia. I due autori rilevano che la crisi del 2008 ha accentuato le disuguaglianze, favorendo principalmente l'1% e lo 0.1% più ricco. Queste tendenze sono aggravate dal sistema fiscale, che è solo debolmente progressivo e diventa addirittura regressivo per il 5% più ricco, che, in proporzione al proprio reddito, contribuisce con una quota inferiore di tasse rispetto al resto dei cittadini.
Demetrio Guzzardi e Elisa Palagi, applicando una metodologia originale, indagano le tendenze della distribuzione dei redditi in Italia. I due autori rilevano che la crisi del 2008 ha accentuato le disuguaglianze, favorendo principalmente l'1% e lo 0.1% più ricco. Queste tendenze sono aggravate dal sistema fiscale, che è solo debolmente progressivo e diventa addirittura regressivo per il 5% più ricco, che, in proporzione al proprio reddito, contribuisce con una quota inferiore di tasse rispetto al resto dei cittadini.
Tiziano Treu nella seconda parte del suo articolo sulle politiche nazionali ed europee necessarie per superare gli ostacoli che incontra il Green Deal sottolinea soprattutto la necessità che l’Unione Europea si impegni per spingere gli stati membri ad adottare le più idonee politiche sociali e i modelli di relazioni industriali che sono maggiormente in grado di spingere le parti sociali a tenere comportamenti che sono in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale.
Tiziano Treu nella seconda parte del suo articolo sulle politiche nazionali ed europee necessarie per superare gli ostacoli che incontra il Green Deal sottolinea soprattutto la necessità che l’Unione Europea si impegni per spingere gli stati membri ad adottare le più idonee politiche sociali e i modelli di relazioni industriali che sono maggiormente in grado di spingere le parti sociali a tenere comportamenti che sono in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale.
Andrea Fumagalli e Roberto Romano ricordano che l’industria dell’acciaio è stata strategica per lo sviluppo industriale europeo e italiano, ma sottolineano che negli anni sono emerse diverse criticità: eccesso di capacità produttiva, aumenti dei costi fissi, crescita dei Paesi BRICS nella produzione di acciaio. L’acciaio, inoltre, è diventato meno strategico rispetto ad altri settori innovativi. L’industria dell’acciaio europea dovrebbe recuperare lo spirito innovativo della CECA; per non essere schiacciata dalla concorrenza cinese e indiana.
Andrea Fumagalli e Roberto Romano ricordano che l’industria dell’acciaio è stata strategica per lo sviluppo industriale europeo e italiano, ma sottolineano che negli anni sono emerse diverse criticità: eccesso di capacità produttiva, aumenti dei costi fissi, crescita dei Paesi BRICS nella produzione di acciaio. L’acciaio, inoltre, è diventato meno strategico rispetto ad altri settori innovativi. L’industria dell’acciaio europea dovrebbe recuperare lo spirito innovativo della CECA; per non essere schiacciata dalla concorrenza cinese e indiana.
Michele Bavaro e Simone Tedeschi affrontano la questione della disuguaglianza nella ricchezza in Italia, concentrandosi sul ruolo dei trasferimenti intergenerazionali. L'analisi – che si basa su un modello di microsimulazione dinamica, con proiezioni fino al 2070, e tiene conto dei cambiamenti demografici attesi - suggerisce che la disuguaglianza della ricchezza rimarrà stabile fino al 2040, per poi aumentare a causa del ruolo crescente di eredità e donazioni. In questo quadro una tassazione delle successioni più incisiva sarebbe auspicabile.
Michele Bavaro e Simone Tedeschi affrontano la questione della disuguaglianza nella ricchezza in Italia, concentrandosi sul ruolo dei trasferimenti intergenerazionali. L'analisi – che si basa su un modello di microsimulazione dinamica, con proiezioni fino al 2070, e tiene conto dei cambiamenti demografici attesi - suggerisce che la disuguaglianza della ricchezza rimarrà stabile fino al 2040, per poi aumentare a causa del ruolo crescente di eredità e donazioni. In questo quadro una tassazione delle successioni più incisiva sarebbe auspicabile.

FOCUS

Paolo Borioni si occupa del conflitto sindacale relativo alla Tesla in Svezia e sostiene che esso nasce anche dal rifiuto di una concezione assoluta e salvifica dell’imprenditore “alla Elon Musk”. Borioni ricorda che sono stati mobilitati metodi di lotta molto pervasivi e che i modelli nordici sono basati anche su una conflittualità potenziale alla quale si fa ricorso anche nel corso di normali trattative sindacali. Borioni conclude con la considerazione che per mantenere la parità tra capitale e lavoro occorre anche cambiare modello economico, in Scandinavia e in tutta Europa.

FOCUS

Paolo Carnazza e Attilio Pasetto, evidenziano come il policy maker possa trarre utili suggerimenti del recente Censimento ISTAT sulle imprese. In particolare Carnazza e Pasetto sottolineano la necessità di politiche stabili nel tempo, prevedendo il rifinanziamento di strumenti che favoriscono la crescita, come l’ACE e i contratti di rete, allo scopo di facilitare il ricorso alle nuove tecnologie digitali su un orizzonte di medio periodo e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

FOCUS

Martina Caroleo e Annalisa Cicerchia si occupano di fragilità dei territori ricordando che per la statistica un territorio è fragile se è esposto a rischi di origine naturale e antropica e a criticità nelle principali caratteristiche demo-sociali della popolazione e del sistema economico-produttivo. L’articolo offre una mappa della fragilità dei comuni italiani basandosi sui dati recentemente resi disponibili dall’Istat su piattaforma, che descrivono il nuovo Indice di Fragilità Comunale, ottenuto combinando 12 indicatori elementari.

CONTRAPPUNTI

Ruggero Paladini interviene nuovamente sulla pseudo-riforma fiscale del governo con un breve addendum allo scopo di illustrare le modifiche all’impostazione del concordato biennale preventivo, introdotte dopo la pubblicazione del suo precedente articolo. Paladini sostiene che il previsto accordo tra governo e commissione finanze solleva non poche perplessità e viene in mente un noto personaggio politico della prima repubblica il quale diceva che a pensar male si commette peccato ma spesso si indovina.

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