ALL'INTERNO DEL

Menabò n. 201/2023

14 Ottobre 2023

Un aiuto alle famiglie: il Bonus Asili Nido*

Nel 2016, nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, è stato introdotto in Italia il Bonus Asili Nido. Stefania Lucchini dà conto del ricorso al bonus distinguendo nidi pubblici e privati, fornendo dati dettagliati a livello territoriale sia sul numero di beneficiari sia sul grado di copertura del contributo in relazione alle spese effettivamente sostenute dalle famiglie. Ciò permette una valutazione dei risultati fin qui conseguiti e dell'importanza della misura anche in relazione al preoccupante fenomeno della denatalità.

Stefania Lucchini

Nato con la Legge n. 232/2016 per incentivare la fruizione dei nidi pubblici e privati dei bambini al di sotto dei tre anni di età, il “Bonus asilo nido” prevede un rimborso da parte dell’Inps che va da un massimo mensile pari a 272,73€ per 11 mensilità per la prima fascia ISEE (fino a 25mila €) ad un minimo di 136,37€ mensili per la fascia ISEE più alta (oltre 40mila €) o in caso assenza di presentazione dell’indicatore.

Quanti accedono al Bonus asilo nido? Come mostrato nel XXII rapporto INPS, il numero di minori beneficiari del Bonus, così come l’importo medio, è cresciuto nel tempo. Nel 2017, anno di prima applicazione della misura, il numero di minori a cui è stato fornito un contributo per almeno una mensilità di asilo nido è stato pari a circa 75mila, nel 2019 ha raggiunto quasi i 290mila. Dopo la flessione del 2020 dovuta alla pandemia, il valore è di nuovo aumentato: nel 2022, ultimo dato disponibile anche se provvisorio, si registra un numero di beneficiari pari a circa 425mila, quasi il 50% in più rispetto al 2019.

 Numero di minori beneficiari di Bonus asilo nido e importo medio mensile della prestazione

Tra i punti di forza della prestazione erogata dall’Inps, si segnala la reingegnerizzazione della procedura informatica che ha permesso l’introduzione di una “call to action”, già a partire dall’annualità 2022, attraverso la quale, per accelerare le istruttorie e velocizzare i pagamenti della prestazione, l’utente può autocertificare l’importo richiesto. L’introduzione della “call to action”, fermi restando eventuali controlli in materia di autocertificazioni, ha consentito di ridurre significativamente i tempi medi per la liquidazione delle rate che oggi avviene in modo quasi “automatico”.

Dall’analisi del tasso di ricorso alla prestazione – inteso come rapporto tra coloro che hanno beneficiato del bonus asilo nido e il totale della platea di riferimento (bambini da 0 a 36 mesi beneficiari di Assegno Unico Universale) -, emerge che poco più di un terzo (il 34%) dei bambini usufruisce del bonus asilo nido. La Sardegna, come si è detto, presenta un tasso di ricorso alla prestazione più alto rispetto a tutte le altre regioni (46%): come emerge anche dal rapporto ISTAT (Istat- Nidi e servizi educativi per bambini tra 0 e 6 anni: un quadro d’insieme. Anno 2022). La Sardegna risulta avere, sia in termini di servizi offerti sia in termini di spesa pro-capite dei Comuni, caratteristiche più simili alle regioni dell’Italia del centro-nord, piuttosto che alle altre regioni del Mezzogiorno. Il più basso tasso di ricorso al Bonus si registra in Calabria (18%), probabilmente anche a causa della carenza di servizi educativi per la prima infanzia.

Tasso di ricorso alla prestazione per regione e per tipologia di asilo frequentato. Anno 2022

Quanto è l’importo medio erogato dall’INPS?

A livello nazionale l’importo medio mensile del Bonus, nel 2022, risulta pari a 213€ se il minore frequenta un nido privato e pari a 189€ se frequenta un nido pubblico. L’importo erogato dall’INPS è funzione dell’ISEE minorenni e diversamente da quanto accade per l’Assegno Unico Universale la norma non prevede un meccanismo di adeguamento all’inflazione delle soglie e degli importi. Con riferimento ai nidi privati, la Sardegna risulta essere la regione con l’importo medio mensile del Bonus più alto: 233€. Il valore più basso si registra in Trentino-Alto Adige, con un importo medio pari a 185€. Per quanto riguarda i nidi pubblici, l’importo medio mensile varia dai 216€ del Veneto ai 146€ della Sicilia.

L’importo del Bonus copre i costi della prestazione? Le rette dei nidi privati sono mediamente più alte del 33% rispetto a quelle dei nidi pubblici: l’importo medio mensile delle fatture presentate per ottenere il Bonus asilo nido dall’Inps è pari a 357€ per i primi e 268€ per gli altri. 

Il tasso di copertura dei costi della prestazione, ossia il rapporto tra quanto erogato in media mensile dall’INPS e quanto pagato in media mensile per ciascun minore, risulta pari al 59,7% a livello nazionale per un nido privato, mentre per un nido pubblico tale valore sale al 70,5%. 

Tasso di copertura dei costi per provincia. Anno 2022

A livello territoriale il tasso di copertura ha un’altissima variabilità: come emerge dall’analisi delle due cartine, le province in cui risulta più basso sono Milano e Bologna con un valore pari al 38% per chi frequenta un nido privato, mentre per chi frequenta un nido pubblico si rileva un valore pari al 59% nelle province di Parma e Como. Le Province con i tassi di copertura più alti sono quelle di Trapani e Caltanissetta (circa il 93%) per i nidi privati e quelle di Agrigento e Vibo Valentia per i nidi pubblici (entrambe con un 94%). 

Considerando che nel 2022 il numero delle nascite in Italia è sceso per la prima volta sotto le 400 mila unità, il Bonus Asilo Nido, insieme ai congedi parentali e all’Assegno Unico Universale, si configura come un importante strumento per incentivare la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, soprattutto quella femminile, ma andrebbe anche colmata la carenza strutturale di servizi sul territorio e favorito l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia che ad oggi non sono garantiti in modo uniforme in tutto il Paese, come dimostrano i dati Istat, rappresentati nella cartina, sulla distribuzione dei posti nei servizi educativi per la prima infanzia per regione.

Posti nei servizi educativi per la prima infanzia pubblici e privati su 100 bambini 0-2 anni per regione. Anno educativo 2019/2020Fonte: Istat- Nidi e servizi educativi 


* Questo articolo è pubblicato in contemporanea su www.lavoce.info

Schede e storico autori