ALL'INTERNO DEL

Menabò n. 205/2023

18 Dicembre 2023

 Giuseppe Daconto, Fabrizio Colantoni,

Il PNRR a metà del guado: una prima lettura dell’attuazione tra le cooperative italiane

Giuseppe Daconto e Fabio Colantoni utilizzando dati pubblici, propongono una prima fotografia del ruolo delle imprese cooperative nell’attuazione del PNRR. Con progetti che assorbono circa metà delle risorse PNRR, le cooperative sono impegnate in 785 di essi, per 905 milioni di euro, intercettando il 3% dei finanziamenti al settore privato, principalmente per la transizione energetica e l’inclusione e coesione. Le cooperative beneficiarie, tuttavia, sono mediamente più strutturate e con un giro d’affari di 10 miliardi di euro.

Pochi giorni fa si è concluso, con l’approvazione, il riesame del PNRR italiano, iniziato la scorsa estate, che così assume una nuova veste mentre il contesto economico e finanziario muta purtroppo verso scenari peggiori e le raccomandazioni che da più parti arrivano, in primis dalla Commissione Europea, si concentrano sulle tempistiche e l’efficacia della “messa a terra” del piano, o meglio sulla suo “effettivo assorbimento” nell’economia italiana. In tale contesto, appare utile una prima lettura dei dati relativi all’attuazione del PNRR  (spesso complessa), guardando, ad esempio, all’incrocio fra elenco dei progetti e elenco dei soggetti coinvolti. In quanto segue mostreremo alcuni dati aggregati sullo stato di attuazione del PNRR e ci concentreremo sulla sua attuazione tra le imprese cooperative italiane.

Utilizzando gli open data pubblicati nel portale Italia Domani (rilascio dell’8 settembre 2023), i progetti PNRR finora validati sono circa 123 mila: il 57% rientra nella Missione 1, Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (70 mila, in cui mancano tuttavia i dettagli relativi al Piano Transizione 4.0); il 23% (28 mila) nella Missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica; lo 0,14% (174) nella Missione 3, Infrastrutture per una mobilità sostenibile; il 7,8% (9 mila) nella Missione 4, Istruzione e ricerca; il 6,4 % (7,8 mila) nella Missione 5, Inclusione e coesione e il 5,5% (6,8 mila) nella Missione 6, Salute (nel Nuovo PNRR è stata di recente aggiunta una settima missione relativa a “RepowerEU”). 

Per quanto riguarda le risorse, quelle pubbliche nette ammontano a 132 miliardi di euro e sono finanziate dai fondi PNRR e dagli altri fondi pubblici utilizzati, di fonte nazionale, ad esempio relativi al Piano Nazionale Complementare, o regionale. Si tratta di circa il 60% del totale delle risorse disponibili del piano, che ammontano tra dotazione PNRR e dotazione Piano nazionale complementarea 222,1 miliardi di euro. La quota delle sole risorse PNRR monitorate sui progetti validati sarebbe più bassa e pari al 47%, un segnale della “lentezza” della spesa. Come è noto, molti progetti del PNRR prevedono anche un co-finanziamento privato per cui i finanziamenti totali validati e censiti ammontano a 144,3 miliardi di euro. 

Come riporta il Centro studi Confcooperative, i finanziamenti totali dei progetti di cui beneficiano le cooperative sono pari a 905 milioni di euro, comprensivi di 116 milioni di euro di finanziamenti privati e 787 milioni di euro di finanziamento pubblico netto totale.Come è noto, i finanziamenti dei progetti contenuti nel PNRR sono rivolti sia alle istituzioni pubbliche che alle imprese private, a seconda che le stesse siano destinatarie dirette dei progetti o in ragione delle caratteristiche dei progetti stessi. Infatti, dei 123 mila progetti, 8,5 mila vedono come soggetti attuatori le imprese, per 47 miliardi di finanziamenti totali e 24,3 miliardi di risorse di fonte PNRR.  Se considerassimo, perciò, solo la quota di risorse rivolte alle imprese private – pari a circa il 32% delle risorse totali validate – la quota di progetti con coinvolgimento di imprese cooperative sarebbe pari al 9,1%, mentre la quota di risorse PNRR destinata a progetti cooperativi è del 3,0% (1,9% se si guarda al finanziamento pubblico totale). In termini di finanziamenti, rilevante risulta la quota relativa ai finanziamenti privati, segnale di una decisa partecipazione in termini di co-finanziamento delle imprese cooperative (Figura 1). 

Figura 1: Imprese cooperative beneficiarie di progetti PNRR nel totale del settore privato

I progetti censiti sono in totale 785. Nel ranking per tipo di progetti, che nel complesso afferiscono a 36 misure, l’investimento in parchi agrisolari è il più utilizzato (46%), seguono i progetti di “GOL- Garanzia Occupabilità lavoratori” (12%), per la parte politiche attive del lavoro e formazione professionale, poi i partenariati estesi (6%), il tax credit nel turismo (5%), i progetti del fondo impresa femminile (4%), gli ecosistemi per l’innovazione (3%), le misure per l’internazionalizzazione gestite dalla Simest (3%) e gli incentivi per la riqualificazione dei teatri e dei cinema, i progetti per i percorsi di autonomia delle persone con disabilità, le azioni a sostegno della genitorialità di soggetti fragili e gli interventi per il contrasto alla povertà educativa. 

I progetti sono distribuiti in tutte le missioni tranne la terza, ovviamente con una distribuzione diversa tra queste: il 49% nella Missione 2, quella dedicata al Terzo settore, dove sappiamo essere considerevole il peso delle cooperative in Italia, il 25% nella Missione 5, il 14% nella Missione 1, l’11% nella Missione 4 e un solo progetto nella Missione 6 (Figura 2). 

Figura 2: Numero di progetti PNRR delle imprese cooperative

Fonte: Nostra elaborazione su dati Italia Domani, Settembre 2023

Dal lato della distribuzione dei progetti su base regionale, il 34% dei progetti riguarda regioni del Mezzogiorno, la restante parte interessa il Centro-Nord. Le regioni con più progetti sono Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Puglia e Lombardia. Dal punto di vista dei finanziamenti totali si rileva una sostanziale conferma del ranking evidenziato per il numero di progetti ma con alcune differenze. (Figura 3).

Figura 3: Finanziamenti PNRR delle imprese cooperative per Regione (valori in milioni di euro)

Fonte: Nostra elaborazione su dati Italia Domani, Settembre 2023

Le imprese cooperative impegnate in questa progettazione sono 610, circa l’1% delle cooperative italiane (ad una cooperativa possono essere associati più progetti, CUP) ed hanno sicuramente rilevanza dal punto di vista economico e aziendale, rappresentando poco meno del 7% del fatturato complessivo generato dalle imprese cooperative in Italia. Il valore aggregato della produzione del 2022 di queste 610 imprese supera i 10 miliardi, in crescita rispetto al 2019 del 14%. Prendendo a riferimento solo gli anni 2019-2021, il valore della produzione di queste imprese è cresciuto dell’8%, i fatturati dell’8,2%, l’utile aggregato del 34%, pari nel 2021 a 110 milioni di euro (Figura 4). Il numero di dipendenti (che in Aida BVD è estratto dalle note integrative, quindi difficilmente confrontabile con altre fonti) si riduce dello 0,2% dal 2019 al 2021, scendendo a poco meno di 55 mila unità, praticamente raggiungendo i livelli della forza lavoro pre covid. 

Figura 4: Valore della produzione, Fatturato, Utile aggregati delle cooperative beneficiarie, 2019-2022

Fonte: Ns Elaborazione su dati AIDA, estrazione 13/10/2023

Dal punto di vista dello stato patrimoniale, l’attivo aggregato delle imprese raggiunge nel 2022 i 10,7 miliardi di euro e cresce dell’11% nel triennio. Il patrimonio netto risulta pari a 3,4 miliardi nel 2022, anch’esso in crescita del 10% dal 2019. I debiti aumentano nel tempo dell’11%, superando i 6,7 miliardi nel 2022: quelli bancari crescono anch’essi anche se in misura maggiore quelli a lungo termine (+38% tra il 2019 e il 2021, + 20% tra 2019 e 2022) rispetto a quelli a breve, effetto riscontrato in generale nelle imprese italiane e lascito delle politiche di liquidità straordinaria effettuate durante il COVIDAssociando i dati di bilancio con i dati relativi alla progettazione PNRR, abbiamo un quadro così descrivibile:

  • In media le cooperative censite e con progetti validati PNRR al momento hanno in gestione 1,3 progetti a testa, per un valore medio dei finanziamenti totali di 1,5 milioni di euro, di cui 1,3 di finanziamento pubblico netto (1,2 lato esclusivo PNRR) e poco meno di 200 mila di cofinanziamenti privati;
  • In termini aggregati, perciò, l’incidenza di poco meno di 900 milioni di euro di finanziamenti, è pari al 9,6% del fatturato 2021 delle imprese cooperative analizzate, all’8,2% dell’attivo totale, al 46% del valore aggiunto 2021, al 25% del patrimonio netto. Il finanziamento medio è pari a circa 16 mila euro per dipendente. 

Inoltre, prime stime econometriche dimostrano, da un lato, come il fatturato del 2021 di queste imprese sia correlato positivamente al valore dei finanziamenti totali ricevuti e, dall’altro, che all’aumentare del quantile di fatturato la correlazione tra fatturato e finanziamento totale ricevuto, oltre che rimanere positiva, aumenta di intensità. Ciò segnala una non linearità nella relazione fra fatturato e finanziamento.

In conclusione, anche alla luce di questi dati, si può affermare che l’attuazione del PNRR procede al passo che il sistema Italia le concede, probabilmente troppo poco elastico, sia nel sistema privato che in quello pubblico, per rispondere a shock economici di questa portata e nelle tempistiche previste. Ciò nonostante, la sfida del PNRR rappresenta una scommessa per tutto il sistema italiano e c’è da sperare sia interamente ed efficacemente vinta. Aiuterebbe sicuramente, anche alla luce della recente approvazione del riesame del PNRR, una maggiore partnership tra pubblico e privato (come spesso auspicato anche da Confcooperative e Alleanza delle cooperative italiane) per favorire a tutti i livelli istituzionali una maggiore finalizzazione e diffusione territoriale delle risorse, riducendo così il rischio di fallimento dei progetti del Piano. In alcune Misure, in primis per quelle previste nella Missione 4 (asili nido, ad esempio) e nella Missione 6 (Case della salute e domiciliarità), si sarebbe potuto sperimentare di più. Altre attese dal mondo cooperativo riguardano le Comunità energetiche e la spinta nella Transizione digitale e green, oggi definita 5.0, di cui tanto necessitano anche le cooperative.

In questo quadro così complesso, le cooperative rappresentano un soggetto rilevante tra gli attuatori del Piano anche se non nella misura che sarebbe più adeguata considerando il loro valore economico e occupazionale (e la situazione è simile rispetto ai fondi delle politiche di coesione, cfr. Euricse, e Economic Brief ottobre 2022 su Open coesione ).Va anche segnalato che le oltre 600 imprese cooperative beneficiare dei progetti PNRR rappresentano un campione “selezionato”, dato che esse appaiono più strutturate delle media delle cooperative italiane. 

Le nostre stime segnalano, come detto, che la dimensione economica delle cooperative (classe di fatturato) è associata positivamente ai finanziamenti ricevuti. Come è lecito immaginarsi, il PNRR sta avendo per la gran parte come target di riferimento, in linea generale, imprese di medie e grandi dimensioni, anche tra le cooperative. Questo pone ulteriori questioni, anche alla luce dell’evoluzione di queste politiche, sia dal lato della domanda, ossia dalla necessità delle imprese di essere adeguatamente dimensionate per intercettare queste risorse, che dal lato dell’offerta, con un problema di selezione e spiazzamento verso le imprese di minori dimensioni, spesso quelle che più necessitano di risorse straordinarie per crescere e affrontare le doppie transizioni. Ulteriori indagini andranno fatte, anche alla luce del “successo” del PNRR e della possibilità, auspicabile, che diventi “permanente” nella strumentazione europea e nazionale.

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