Menabò n. 179/2022

IN QUESTO NUMERO

Quale uguaglianza di opportunità? Una risposta non scontata

Elena Granaglia mette in discussione la diffusa concezione dell’uguaglianza di opportunità come livellamento delle condizioni di accesso al mercato grazie all’investimento in istruzione, al contrasto alla povertà dei minori e al sostegno alle responsabilità di cura. Secondo Granaglia tale concezione ha molti aspetti positivi, ma anche seri limiti, assenti in concezioni alternative, che illustra riprendendo quanto sostenuto nel suo recente libro "Uguaglianza di opportunità. Si, ma quale?" (Laterza).
Elena Granaglia mette in discussione la diffusa concezione dell’uguaglianza di opportunità come livellamento delle condizioni di accesso al mercato grazie all’investimento in istruzione, al contrasto alla povertà dei minori e al sostegno alle responsabilità di cura. Secondo Granaglia tale concezione ha molti aspetti positivi, ma anche seri limiti, assenti in concezioni alternative, che illustra riprendendo quanto sostenuto nel suo recente libro "Uguaglianza di opportunità. Si, ma quale?" (Laterza).
Giorgio Rodano illustra e discute le implicazioni di alcuni risultati che si ottengono applicando gli strumenti della teoria dei giochi alla guerra tra Russia e Ucraina. Da essi risulta, in particolare, che la guerra è scoppiata per errore e che avrebbe potuto essere evitata: o attivando un’efficace, ma rischiosa, strategia di deterrenza; oppure facendo leva sugli interessi a lungo termine per identificare una soluzione di compromesso che avrebbe potuto avvantaggiare tutti.
Giorgio Rodano illustra e discute le implicazioni di alcuni risultati che si ottengono applicando gli strumenti della teoria dei giochi alla guerra tra Russia e Ucraina. Da essi risulta, in particolare, che la guerra è scoppiata per errore e che avrebbe potuto essere evitata: o attivando un’efficace, ma rischiosa, strategia di deterrenza; oppure facendo leva sugli interessi a lungo termine per identificare una soluzione di compromesso che avrebbe potuto avvantaggiare tutti.
Alfredo Macchiati e Rebecca Vitelli, nel primo di due articoli, esaminano le ragioni dell’attuale crisi del gas. Il problema della scarsità dell’offerta, accentuato dalla riduzione delle forniture russe e dal rischio di completa interruzione (aggravato dagli improvvisi ‘guasti’ al gasdotto North Stream) incide su un mercato che presenta diverse criticità: una struttura molto concentrata dell’offerta, il potenziale uso politico del gas e l’organizzazione attuale degli scambi. Nel secondo articolo si esamineranno i possibili interventi correttivi.
Alfredo Macchiati e Rebecca Vitelli, nel primo di due articoli, esaminano le ragioni dell’attuale crisi del gas. Il problema della scarsità dell’offerta, accentuato dalla riduzione delle forniture russe e dal rischio di completa interruzione (aggravato dagli improvvisi ‘guasti’ al gasdotto North Stream) incide su un mercato che presenta diverse criticità: una struttura molto concentrata dell’offerta, il potenziale uso politico del gas e l’organizzazione attuale degli scambi. Nel secondo articolo si esamineranno i possibili interventi correttivi.
Pasquale Terracciano interviene nel dibattito sulla meritocrazia. Dopo aver messo in luce uno dei motivi che, a suo parere, possono spiegare l’attuale disaffezione nei confronti della meritocrazia. Terracciano analizza le polarità e le possibili contraddizioni tra quelle che indica come le due principali formule entro cui storicamente è stato iscritto il merito. La prima è «a ciascuno il suo» e la seconda: «le carriere aperte ai talenti».
Pasquale Terracciano interviene nel dibattito sulla meritocrazia. Dopo aver messo in luce uno dei motivi che, a suo parere, possono spiegare l’attuale disaffezione nei confronti della meritocrazia. Terracciano analizza le polarità e le possibili contraddizioni tra quelle che indica come le due principali formule entro cui storicamente è stato iscritto il merito. La prima è «a ciascuno il suo» e la seconda: «le carriere aperte ai talenti».

FOCUS

Annalisa Cicerchia e Ludovico Solima osservano che i musei - e tutto il mondo del patrimonio e delle attività culturali - sono da tempo impegnati per la sostenibilità ambientale, in particolare attraverso la gestione degli spazi, la produzione di contenuti culturali e il procurement verde. I due autori, basandosi anche sui risultati di un sondaggio, indicano come la capacità dei musei di attivare processi educativi e promuovere le life skill possa essere rafforzata a beneficio di una cultura della sostenibilità.

FOCUS

Valentina Cardinali, analizza il potenziale ambito di applicazione della cd. ‘clausola di condizionalità’ prevista dal PNRR, per la quale gli aggiudicatari di bandi devono destinare ai giovani under-36 e alle donne almeno il 30% dell’occupazione creata in esecuzione del contratto. Cardinali sostiene che la distanza tra la natura derogatoria della quota e la sua disciplina attuativa mostra la scarsa propensione alla innovazione del nostro sistema di governance e fa presagire una nuova occasione mancata.

FOCUS

Marco Bertoni, Giorgio Brunello, Lorenzo Cappellari e Maria De Paola presentano i risultati di una loro stima dell’effetto che l’assunzione della carica di sindaco ha sui redditi di lungo periodo di quest’ultimo. I costi in termini di minor reddito, al netto delle indennità di carica, sono notevoli e persistono anche dopo il termine del mandato elettorale. Tuttavia, nell’orizzonte temporale considerato, le indennità di carica permettono, in media, di compensare questi effetti negativi, generando un bilancio moderatamente positivo in termini di reddito complessivo.

CONTRAPPUNTI

Alfio Mastropaolo sostiene che le elezioni del 25 settembre le ha vinte la destra perché ha unificato le sue tre componenti. Le tre componenti dello schieramento opposto hanno preferito litigare. La destra a guida Meloni ha sopraffatto quella a guida Salvini. Entro lo schieramento opposto c’è un consolidamento dello componente pro-market, ma anche della componente pro-welfare impersonata dai Movimento 5 Stelle a guida Conte. È eccessivo supporre che il Pd abbia sbagliato strategia?

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