Menabò n. 205/2023

IN QUESTO NUMERO

Come giudicare la politica monetaria della Lagarde?

Claudio Gnesutta riflette sulla politica monetaria restrittiva della Bce; considera ingiustificati i timori del ripetersi della rincorsa prezzi-salari degli anni ’70 per i mutati rapporti sul mercato del lavoro; suggerisce che una politica monetaria che prospetta una “stagflazione moderata” sia inadeguata alla ristrutturazione produttiva e sociale oggi necessaria; ritiene pertanto miopi le scelte monetarie e fiscali europee per il loro impatto sulle prospettive produttive e per i contraccolpi sulla stabilità sociale.
Claudio Gnesutta riflette sulla politica monetaria restrittiva della Bce; considera ingiustificati i timori del ripetersi della rincorsa prezzi-salari degli anni ’70 per i mutati rapporti sul mercato del lavoro; suggerisce che una politica monetaria che prospetta una “stagflazione moderata” sia inadeguata alla ristrutturazione produttiva e sociale oggi necessaria; ritiene pertanto miopi le scelte monetarie e fiscali europee per il loro impatto sulle prospettive produttive e per i contraccolpi sulla stabilità sociale.
Bo Rothstein argomenta che liberalismo e socialismo, erroneamente contrapposti, possono essere riconciliati. Riferendosi a Carlo Rosselli e Gustav Möller che poco meno di un secolo fa, in Italia e Svezia, si impegnarono a elaborare una posizione liberal-socialista, Rothstein sostiene che è essenziale riconoscere il diritto dei lavoratori a partecipare al governo dell’ Impresa e che questo consente di affermare, come fece Rosselli, che il socialismo rappresenta l’idea di libertà del liberalismo portata al suo logico compimento.
Bo Rothstein argomenta che liberalismo e socialismo, erroneamente contrapposti, possono essere riconciliati. Riferendosi a Carlo Rosselli e Gustav Möller che poco meno di un secolo fa, in Italia e Svezia, si impegnarono a elaborare una posizione liberal-socialista, Rothstein sostiene che è essenziale riconoscere il diritto dei lavoratori a partecipare al governo dell’ Impresa e che questo consente di affermare, come fece Rosselli, che il socialismo rappresenta l’idea di libertà del liberalismo portata al suo logico compimento.
Ezio Cigna descrive e valuta le misure in ambito previdenziale introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2024. Cigna evidenzia, in particolare, come, nonostante i tanti annunci passati di superamento della riforma del 2011 da parte dei membri dell’attuale esecutivo, la Legge di Bilancio inasprisce le possibilità di pensionamento anticipato. Inoltre, non presta alcuna attenzione al problema riguardante l’adeguatezza delle future pensioni di coloro che oggi sono “giovani”.
Ezio Cigna descrive e valuta le misure in ambito previdenziale introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2024. Cigna evidenzia, in particolare, come, nonostante i tanti annunci passati di superamento della riforma del 2011 da parte dei membri dell’attuale esecutivo, la Legge di Bilancio inasprisce le possibilità di pensionamento anticipato. Inoltre, non presta alcuna attenzione al problema riguardante l’adeguatezza delle future pensioni di coloro che oggi sono “giovani”.
Giuseppe Daconto e Fabio Colantoni utilizzando dati pubblici, propongono una prima fotografia del ruolo delle imprese cooperative nell’attuazione del PNRR. Con progetti che assorbono circa metà delle risorse PNRR, le cooperative sono impegnate in 785 di essi, per 905 milioni di euro, intercettando il 3% dei finanziamenti al settore privato, principalmente per la transizione energetica e l’inclusione e coesione. Le cooperative beneficiarie, tuttavia, sono mediamente più strutturate e con un giro d’affari di 10 miliardi di euro.
Giuseppe Daconto e Fabio Colantoni utilizzando dati pubblici, propongono una prima fotografia del ruolo delle imprese cooperative nell’attuazione del PNRR. Con progetti che assorbono circa metà delle risorse PNRR, le cooperative sono impegnate in 785 di essi, per 905 milioni di euro, intercettando il 3% dei finanziamenti al settore privato, principalmente per la transizione energetica e l’inclusione e coesione. Le cooperative beneficiarie, tuttavia, sono mediamente più strutturate e con un giro d’affari di 10 miliardi di euro.

FOCUS

Paolo Carnazza e Attilio Pasetto analizzano i primi risultati del Censimento 2023 sulle imprese con 3 e più addetti presentati recentemente dall’Istat, che permettono di valutare la struttura dell’industria e dei servizi del nostro Paese. I dati, aggiornati al 2021-2022, sono confrontabili con le precedenti rilevazioni, in particolare con quella del 2018. Emergono luci e ombre del nostro sistema produttivo, la cui evoluzione verso modelli più consoni a un Paese avanzato sembra procedere a piccoli passi e con qualche contraddizione.

FOCUS

Edoardo Di Porto e Paolo Naticchioni affrontano, utilizzando dati INPS, la questione dell’influenza che il forte aumento dei costi dell’energia e più in generale dei prezzi, ha avuto sulla dinamica dei posti di lavoro, ricordando che è difficile determinarla ex ante. La loro conclusione è che l’effetto è stato modesto anche sulle imprese energivore e gasivore. Queste evidenze confermano che i dati amministrativi possano aiutare a fare chiarezza su fenomeni complessi che riguardano il mercato del lavoro.

FOCUS

Mikhail Maslennikov presenta le principali evidenze empiriche contenute nel Global Tax Evasion Report pubblicato a fine ottobre dall’Osservatorio Fiscale Europeo diretto da Gabriel Zucman. Maslennikov illustra quella che considera una fotografia in chiaroscuro dell’azione di contrasto ai fenomeni di abuso fiscale in ambito internazionale nell’ultimo decennio e commenta le soluzioni avanzate nel Rapporto allo scopo di riconciliare la globalizzazione con una maggiore giustizia fiscale.

CONTRAPPUNTI

Enrico d’Elia richiama un teorema vecchio di quasi due secoli e mezzo, proposto da Condorcet, che mostra come i sistemi maggioritari funzionano solo se gli elettori sono abbastanza informati e aspirano tutti al bene comune. In caso contrario è addirittura preferibile seguire le indicazioni della minoranza. L’astensionismo diffuso amplifica questi rischi. Bisognerebbe tenerlo presente quando si discute di riforme elettorali, dei meccanismi decisionali europei e di governance delle imprese.

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